Tornano a gran richiesta, quando mancano cinque giorni al voto, le corse clandestini di cavalli, i circuiti illegali di Formula 1, le indiscrezioni sul conclave vaticano. Tornano a dispetto della normativa sulla par condicio che dovrebbe decretare lo stop alla diffusione dei sondaggi quindici giorni prima del voto.
Basta cambiare un nome, come quello di Berlusconi o di Ambrosoli, chiamandoli rispettivamente il cardinale di rito brianzolo e il vescovo di rito ambrosiano, e il gioco è fatto. Le regole (apparentemente) sono rispettate. Il sospetto sempre più diffuso è che, a far circolare i sondaggi, siano i partiti stessi, nella speranza di galvanizzare la base o deprimere l’avversario. Ce n’è per tutti, naturalmente, e ce n’è anche per tutti gli istituti. Basta immaginare chi si possa celare dietro Gnando Pagno. Non ci vuole davvero una grande fantasia. Tra i siti più cliccati, Bidimedia o Notapolitica.it . Che in questi giorni stanno conoscendo un boom di accessi.
Oggi ad esempio l’ultima corsa è il Famosi Grand Prix de Pirelon (il Pirellone è il sede della Regione Lombardia) dove in corsa ci sono Fan de Ambrosol e Groom de Maron
Poi non mancano le gare nazionali, come all’Ippodrom di Spinòl, con Ipson de la Boccon, Pier lo Smacchiatòr etc etc etc
Circola anche, in rete, roba avariata, come una prima pagina del Fatto quotidiano che attribuisce al Movimento Cinque Stelle il 42% dei voti. Un fake, è chiaro, come quello sulla moschea di Sucate che costò nel 2011 (forse) la rielezione a Letizia Moratti nella sfida contro Giuliano Pisapia a Milano. Ma il primo a cascarci (pubblicandola sulla sua pagina Facebook) è Giancarlo Cancellieri, il portavoce del MoVimento in Sicilia, finito alla berlina degli internauti. E per un grillino è un peccato mortale.