La scomparsa di Silvio Berlusconi ha suscitato profondo cordoglio nelle istituzioni e nella politica italiana. Pochi minuti dopo la notizia, tutti i leader politici del Paese hanno espresso il loro messaggio di cordoglio a partire dal presidente del Consiglio e leader attuale del centro destra italiano, Giorgia Meloni.
Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord e a lungo alleato politico di Silvio Berlusconi negli anni Novanta e all’inizio degli anni Duemila, ha affidato a una nota il suo cordoglio: “Sono commosso. Per tanti anni è stato come un fratello”.
“Io sono stato un amico personale e per me è stato una sorta di fratello maggiore, anche se lui non piaceva, perché mi considerava un suo coetaneo, pur avendo 16 anni di più. Una cosa è sicura: c’è un’Italia prima che Berlusconi scendesse in politica e una Italia dopo. Lui ha cambiato la politica italiana ma anche tante altre cose”, sono state le parole dettate in diretta telefonica al TG1 dal presidente del Senato Ignazio La Russa.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico: “Di fronte alla scomparsa di Silvio Berlusconi vogliamo far arrivare tutta la nostra vicinanza al dolore della sua famiglia, dei suoi cari e di tutta Forza Italia, così come vogliamo che arrivi al Governo e alle forze di maggioranza. Con la morte di Silvio Berlusconi si chiude un’epoca. Tutto ci ha divisi e ci divide dalla sua visione politica, resta però il rispetto che umanamente si deve a quello che è stato un protagonista della storia del nostro Paese”.
Anche il mondo dello sport e del calcio si sono mobilitati per ricordare l’uomo che è stato presidente del Milan per un trentennio portando il club rossonero a primeggiare in Italia, in Europa e nel Mondo.
“Lascia un vuoto enorme nel paese e nel mondo sportivo che ha caratterizzato. È una brutta notizia per la nostra nazione – ha detto il ministro dello Sport, Andrea Abodi -. “L’ho conosciuto tanti anni fa, un uomo incredibile. Faccio fatica a pensare che sia mancato. Un combattente che sembrava non dovesse arrendersi mai. Si pensava che potesse attingere sempre a qualcosa in più degli altri. Su questo ci scherzava anche. È stato un uomo di sport – ha proseguito Abodi – molto orientato alla vittoria come tutti i grandi uomini con la caparbietà orientata all’obiettivo e quando è uscito dal Milan lo ha fatto con dolore per come ha interpretato il ruolo. Poi ha ripreso con ambizione e umiltà dal Monza, una sfida che sembrava non alla sua altezza e l’ha portata alla sua altezza”. Abodi parla di “eredità difficile e grande riconoscimento all’uomo nonostante tutto quello che gli è stato fatto pesare nel corso della vita”
