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Le leggi più pazze del mondo

Le leggi più pazze del mondo

C’è la proposta in difesa delle lumache e quella perché a scuola sia mandato a memoria l’inno del liscio Romagna mia… In Parlamento finora sono state presentati circa 5.700 «disegni» per nuove normative, da tutte le forze politiche. E, buone intenzioni a parte, quasi tutti faranno la medesima fine.


Chi di voi non ha mai avvertito l’esigenza impellente che nelle scuole venga aggiunta una fondamentale materia di studio come «storia e cultura del vino»? Chi, ancora, non ritiene inderogabile il fatto che i bambini imparino in aula il successo di Raoul Casadei, Romagna mia? Chi ritiene improcrastinabile una legge chiara sui bollini per la frutta? E ancora: chi non crede altro che l’istituzione di un albo speciale dei Periti d’Arte? Immaginiamo tantissimi cittadini italiani. E dire che queste sono solo alcune delle proposte di legge presentate in Parlamento nel corso dell’attuale legislatura. Tra i 5.697 testi depositati dal marzo 2018 c’è di tutto.

D’altronde sono i numeri stessi a far sorgere il dubbio che spesso i nostri onorevoli pensino a questioni non proprio di primaria importanza, sia per strizzare l’occhio al territorio d’elezione, sia per accaparrarsi la benevolenza di specifici settori. Sono solo alcune delle iniziative che poi restano – e resteranno – lettera morta, visto che i progetti di legge finora definitivamente approvati sono solo 208; 64, considerando quelli di iniziativa parlamentare: l’1,1 per cento del totale.

Ma a cosa rivolgono l’attenzione i nostri deputati e senatori? Sfogliando il catalogo dei loro progetti, più di qualcuno ritiene opportuno che venga istituito qualche ministero in più, semmai quelli esistenti non fossero abbastanza: Simona Vietina (Forza Italia) ne vorrebbe uno ad hoc per la montagna, Manuela Gagliardi (Coraggio Italia) bilancia e ne chiede uno del mare, un altro gruppo bipartisan invece vorrebbe un ministero in difesa del «marchio italiano».

Ci sono poi le feste. Anche qui se ne trovano di ogni tipo. Sia Augusto Marchetti (Lega) che Walter Verini (Pd) hanno presentato disegni fotocopia relativi alla «istituzione del comitato nazionale per la celebrazione del sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro». Antonio Palmieri, già nel 2018, ha presentato la proposta per «la valorizzazione della figura e delle opere di Tito Maccio Plauto (il commediografo di epoca romana, ndr) e per la celebrazione del duemillesimo duecentesimo quinto anniversario della sua morte».

Ricorrenza trasversale che unisce varie formazioni politiche, la Giornata nazionale della vita nascente: l’idea è venuta al dem Alfredo Bazoli, ma era stata già avanzata in modo ecumenico dal collega Alessandro Pagano della Lega, e al Senato da Maurizio Gasparri (Forza Italia). La denatalità si contrasta così a colpi di giornate nazionali.

Nulla a che vedere, però, con la proposta di un altro deputato dem, Gianluca Benamati, che chiede a gran voce di istituire la Giornata nazionale delle terme d’Italia, con tanto di «commissione incaricata» – si legge nella proposta – per «stabilire la data di celebrazione, nonché le modalità di organizzazione, promozione e coordinamento delle iniziative».

Sulla stessa falsariga, la senatrice Barbara Masini punta alla «valorizzazione dei comuni termali». Cose in grande, dunque. Esattamente come potrebbe essere per i «santuari dell’acqua potabile» (con tanto di musei interni) che chiedono in coro una pattuglia di senatori Cinque stelle.

Altro argomento caldo sono i registri per ogni professione. Il Cinque stelle Gianluca Vacca ha pensato bene di depositare un ddl affinché venga istituito il fondamentale «registro nazionale del disc jockey». Sia mai che i deejay ne restino privi. E poi, ancora, spunta l’albo per i grafologi, per gli «acconciatori professionali», per gli imam e per i pizzaioli. E perché mai tenere fuori le attività «di tatuaggio, piercing, scarificazione», su cui vorrebbe intervenire la leghista Stefania Pucciarelli?

A trovare spazio nell’elenco dei disegni di legge è anche la musica. Gian Mario Fragomeli (Pd) ha elaborato una proposta affinché «nelle scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito delle attività didattiche finalizzate all’acquisizione delle conoscenze relative alla Seconda guerra mondiale e al periodo storico della Resistenza e della lotta partigiana, sia inserito lo studio della canzone Bella ciao». Jacopo Morrone (Lega) è invece assolutamente convinto che i nostri ragazzi debbano studiare Romagna Mia «quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo». William De Vecchis (ancora Lega) si è spinto oltre chiedendo la medesima cosa per Avanti ragazzi di Buda, canzone sconosciuta ai più e nota soprattutto negli ambienti di destra, scritta da Pier Francesco Pingitore in occasione del decimo anniversario della rivoluzione ungherese del 1956.

Ma non solo di note e spartiti si discute in Parlamento. La deputata di Italia Viva, Sara Moretto, vorrebbe disciplinare l’attività di toelettatura degli animali di affezione. Restando nel medesimo campo, seppure con sfumature diverse, la parlamentare di Fdi Paola Frassinetti si batte per una legge che tuteli gli equini e possa conferire loro il «riconoscimento della qualifica di animale agricolo e di affezione», mentre il collega leghista Filippo Maturi chiede l’Istituzione della Giornata del volontariato per gli animali. Gisella Naturale dei 5 Stelle si accoda e sottolinea la necessità di disciplinare le «professioni del settore cinofilo», ossia le «figure professionali dell’addestratore, dell’educatore e dell’istruttore cinofilo». Il dem Mino Taricco si spinge anche oltre proponendo di istituire le disposizione in «materia di elicicoltura». Di cosa si tratta? È il testo depositato a Palazzo Madama a diradare le nebbie: «Un campo finora lasciato alla libera iniziativa, quanto mai lodevole, di chi ha saputo coniugare passione per un’area poco conosciuta della zootecnia ed eccellenza nell’allevamento delle lumache». Magari la proposta andrà avanti proprio a passo di lumaca. E sempre lo stesso senatore del Pd si batte per avere nuove disposizioni in «materia di filiera agroindustriale della canapa».

Del resto è una tendenza molto in voga tra gli onorevoli. Non mancano all’appello iniziative per spingere alcuni specifici settori. Il deputato eletto all’estero, Mario Borghese, ha depositato una proposta per la «promozione della coltivazione e della lavorazione di alcune varietà di bambù». E sempre il medesimo parlamentare si batte per una legge «a favore delle associazioni e fondazioni musicali popolari amatoriali e folcloristiche».

Trovandoci nel Belpaese, più di qualche onorevole vuole approvare le disposizione per la «valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea». Come se fosse necessaria una nuova norma per farne conoscerne la bontà.

C’è infine chi si preoccupa addirittura dell’igiene personale. Per questo il senatore Enrico Aimi sogna l’Istituzione «dell’insegnamento della materia di igiene personale e cura della persona nelle scuole primarie e secondarie di primo grado». Almeno sugli autobus in estate si potranno evitare cattivi odori. Per cui tanto vale presentare qualche proposta aggiuntiva. Con la matematica certezza che resti ad ammuffire nei cassetti delle Camere.

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