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La strada difficile per migliorare il Decreto Sostegni

La strada difficile per migliorare il Decreto Sostegni

Comincia il percorso parlamentare del Decreto Sostegni, il pacchetto di misure contro chi sta soffrendo maggiormente i danni della pandemia. Per autonomi e partite iva però serve molto di più e c’è chi è pronto a lottare in Parlamento per cambiare le cose. Fuori intanto aumentano le proteste di chi soffre.


Partite Iva e autonomi i grandi dimenticati di questa pandemia. Nonostante siano tra i più colpiti, il governo Conte prima e adesso quello Draghi hanno stanziato, quando si sono ricordati, poche risorse per queste categorie. Il decreto Sostegni tanto aspettato e su cui molti avevano riposto grande speranze ha deluso diverse realtà economiche. Draghi in conferenza stampa non ha dimenticato di dire che il governo ha fatto quello che poteva con le risorse che a disposizione (32 miliardi). E che è consapevole della pochezza di quello messo in campo. Infatti, vorrebbe chiedere un’ulteriore scostamento di bilancio per rimpolpare le misure stanziate. Mentre si aspetta però l’approvazione di queste nuove risorse, la creazione di un altro decreto e l’annuncio, ci sono partite Iva e lavoratori autonomi che fanno sempre più fatica.

Questa settimana, se tutto procede secondo i piani, il testo del decreto dovrebbe approdare in aula, per passare l’esame di Camera e Senato. E le varie forze politiche hanno la facoltà di presentare degli emendamenti per “correggere” il tiro proprio in merito agli stanziamenti destinati alle partite Iva e agli autonomi. A raccontare il disagio di queste categorie ci pensano le varie associazioni. E dunque, per Confesercenti si tratta dell’ennesima “grave delusione per gli imprenditori. Complessivamente le risorse assegnate dal decreto Sostegni per le imprese sono assolutamente insufficienti: anche considerando le tranche di contributi a fondo perduto arrivati lo scorso anno, si copre meno del 7% del fatturato perso dalle attività economiche nel solo 2020. Non solo: non arriveranno prima di fine e aprile, e non c’è assolutamente niente per il primo trimestre del 2021, che invece di portare la pronosticata ripresa, ha visto aggravarsi ulteriormente l’emergenza delle imprese, ormai esasperate”.

Da sottolineare come il dl Sostegni, per sua natura, va a coprire solo i primi mesi dell’anno (gennaio – febbraio). Questo però non incoraggia il mondo economico, che si vede arrivare poche risorse e solo, se tutto va bene, a fine aprile. Ma non solo, perché Confesercenti spiega come lo scorso anno la pandemia ha causato la perdita di oltre 300 miliardi di fatturato. Sommando le risorse stanziate nel nuovo decreto a quelle distribuite precedentemente, si arriva appena a 22 miliardi. Una cifra insufficiente a coprire pure i costi fissi. “Secondo le nostre stime servirebbero ancora altri 18 miliardi di euro anche solo per recuperare una soglia minima del 10% delle spese”.

A unirsi al coro negativo c’è anche Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, secondo cui: “Il decreto Sostegni ha ancora forti limiti. I parametri per ottenere gli indennizzi sono troppo selettivi e le risorse sono insufficienti. Le speranze sono appese ai vaccini, ma intanto le imprese non hanno più riserve per andare avanti. È vitale fare tutto ciò che è necessario, come ha detto il presidente Draghi per salvare l’Unione europea, ma farlo in chiave italiana”.

E infine, anche il CoLAP (coordinamento libera associazioni professionali) ribadisce il fatto che i sostegni sono del tutto insufficienti. “Le partite Iva sono state escluse ingiustamente dai ristori l’anno scorso e ora ci troviamo nella situazione in cui alcuni soggetti hanno preso doppi e tripli ristori mentre gli autonomi rimangono solo con questo sostegno”, dichiara Emiliana Alessandrucci, Presidente del CoLAP.

Insomma, un decreto da cui ci si aspettava molto e che invece ha deluso i più. Ora la questione è nelle mani delle varie forze politiche, che possono migliorare la struttura di base del documento uscito venerdì dal Consiglio dei ministri, con degli emendamenti ad hoc. Si spera solo che le forze di maggioranza non si adagino sugli allori, accontentandosi degli stanziamenti messi in campo. E del fatto che dovrebbe arrivare un secondo decreto per coprire i mesi che vanno da febbraio ad aprile con nuove risorse non ancora approvate, visto che saranno il frutto di un nuovo scostamento di bilancio.

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