Il Formez Pa che ora gestisce la formazione nelle amministrazioni per il Piano nazionale di ripresa e resilienza potrà «stabilizzare» personale, grazie a un precedente della Legge di bilancio firmata da Mario Draghi. A capo del super-ente che selezionerà decine di migliaia di profili un fedelissimo del ministro Dario Franceschini…
Mario Monti l’aveva commissariato con l’intenzione di chiuderlo. E se il governo Conte due l’ha salvato, Mario Draghi ha deciso di potenziarlo: con il decreto Reclutamento ha affidato a Formez Pa il compito di fornire assistenza tecnica alle amministrazioni pubbliche sia per l’attuazione dei progetti, sia per il reclutamento delle professionalità necessarie per il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un escamotage contenuto nell’ultima legge di bilancio permetterà all’importante emanazione governativa per la formazione «Formez 2.0» di trasformarsi in un super-ente per gestire una gigantesca infornata di assunzioni a tempo indeterminato.
Mettendo, di fatto, tutti i concorsi della pubblica amministrazione in mano a un uomo proveniente dallo staff del ministro della Cultura Dario Franceschini, parlamentare dem di lungo corso, in procinto di essere ricandidato, pare,con la consorte Michela Di Biase, consigliere regionale nel Lazio per il partito del Nazareno. Ma facciamo un po’ di storia. A inizio 2020, a pochi mesi dall’insediamento del secondo governo di Conte, il Formez viene affidato alla presidenza del pentastellato Alberto Bonisoli, che prima aveva sostituito Franceschini sulla poltrona da ministro della Cultura nel governo giallo-verde. Rimasto senza incarichi istituzionali, Bonisoli passa dallo storico palazzo del Collegio Romano alla molto più anonima periferia della Capitale, recuperato dalla ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone. Ed è durante il suo mandato che nella sede di Formez Pa approda Alessandro Benzia, in arrivo anche lui dal Mibact, dove, prima di traslocare nel semisconosciuto ente, era a capo delle risorse umane per l’Umbria, con qualche docenza da «professore straordinario» alla Link Campus university dell’ex ministro democristiano Vincenzo Scotti.
Stando al suo curriculum, durante il primo mandato di Franceschini Benzia era «direttore degli Uffici di diretta collaborazione del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo», nonché «consigliere per l’attuazione della riforma del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo». In questo ruolo Benzia ha anche «progettato l’organizzazione» dell’Agenzia nazionale per il turismo, ovvero «l’Enit, supportando l’attività del Commissario straordinario così come del Consigliere delegato in merito alla riorganizzazione dell’ente». Va detto anche che – poco prima del trasloco di Benzia al Formez Pa nel 2019 – il Mibac aveva sottoscritto proprio con l’ente pubblico di formazione alcune convenzioni per lo svolgimento dei concorsi del ministero, tra cui una per l’assunzione di 1.052 persone. Il sindacato Usb aveva allora chiesto chiarimenti al presidente Bonisoli, denunciando che il neo dirigente «è stato quindi direttore del Servizio II del Mibac», con la delega alla «gestione dei concorsi, assunzioni, assegnazioni e mobilità del personale» fino al suo arrivo al Formez Pa, con cui aveva «interagito con numerosi documenti da lui firmati». Porte girevoli, insomma. Ma tutto era regolare, secondo la risposta ufficiale data al sindacato.
Diretto superiore di Benzia al Formez Pa è Valeria Spagnuolo, storico dirigente dell’ente ed ex moglie di Antonio Bassolino, che ricopre la carica di vice direttore generale alla produzione. Mentre risalgono al periodo Bonisoli le assunzioni del direttore generale Patrizia Ravaioli (nominata dall’assemblea degli associati, ndr), consorte di Antonio Polito, ex direttore del quotidiano Il Riformista ed ex parlamentare del Pd, e quella, come dirigente, di Francesco Rana, ex capo di gabinetto di Francesco Boccia al ministero degli Affari regionali. È da ricordare la Ravaioli è il secondo direttore generale dell’era Benzia. A seguito di Bonisoli, infatti, era approdato nel palazzone di viale Marx Mauro Willem Campo, ex project manager di una controllata della Regione Piemonte che si occupa di Ict (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e soprattutto ex consigliere regionale del Movimento 5 stelle, ovvero il partito con cui Bonisoli si era candidato nel 2018 e che poi (anche se non era stato eletto) lo aveva indicato come ministro.
Ironia della sorte, è proprio quello Enit, uno dei tanti concorsi organizzati dallo staff di Benzia, a scoperchiare il vaso di Pandora delle assunzioni Pnrr. Indetto il 28 dicembre 2021, con le domande da presentare entro il 7 gennaio 2022, quindi nel pieno delle vacanze natalizie, prevedeva 120 posti a tempo determinato. Ma nelle stesse ore la Legge di stabilità del governo Draghi ha modificato il perimetro dei contratti da «fino a 24 mesi» a «per i primi 24 mesi», aprendo di fatto la porta a ricorsi e stabilizzazione di tutti i precari assunti per il Pnrr in società ed enti controllati.
La procedura per Enit si è rivelata un pasticcio, che rischia di far tracollare le già poco floride casse dell’ente, visto che l’assunzione divenuta a tempo indeterminato comporterà un peso insostenibile. Ma dopo aver sollevato in modo formale una serie crescente di perplessità nei confronti della piena regolarità delle assunzioni in quei termini, Enit ha proceduto a pubblicare una graduatoria con i nominativi dei 120 vincitori (e senza alcun idoneo) e ha avviato le procedure per le assunzioni, che si sono concluse con l’ingresso, tra metà giugno e i primi di luglio, dei primi selezionati assunti a tempo indeterminato. Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta aveva salutato l’incarico al Formez (292 dipendenti e un giro d’affari nel 2021 di circa 80 milioni) con toni entusiastici che meritano di essere ricordati: «Le parole d’ordine che ispirano il provvedimento sono merito, trasparenza, opportunità, valutazione e monitoraggio». Sei mesi dopo, le «parole d’ordine» di Brunetta, che ha annunciato il suo addio alla politica come eletto, si sono schiantate addosso alla frase «per i primi 24 mesi».
Per dare un’idea dell’importanza dell’incarico affidato a Formez Pa con il decreto Reclutamento, un sito internet per la ricerca di lavoro nel settore pubblico, concorsando.it, ad aprile scorso indicava i posti di lavoro previsti come 27.568, di cui, tra gli altri, 22.251 al ministero della Giustizia, 270 al Mibac, 429 alla presidenza del Consiglio dei ministri e 318 al ministero dell’Economia. Una delle più grandi infornate della storia. E a gestirla sarà il professore della Link proveniente dallo staff di Franceschini. Uno scenario che all’epoca di Monti sarebbe stato inimmaginabile.