Home » Attualità » Alla scoperta della montagnaterapia

Alla scoperta della montagnaterapia

Alla scoperta della montagnaterapia

La rete Passaggio chiave spiega che cos’è l’innovativo approccio per la cura delle dipendenze

«La montagnaterapia è uno straordinario strumento per la cura delle dipendenze». L’entusiasmo di Lorenzo Grimaldi per quest’innovativo approccio terapeutico è contagioso. Educatore dell’Unità operativa dipendenze della Asst di Monza, Grimaldi è anche membro della rete Passaggio chiave. Con la preziosa collaborazione della scuola di alpinismo del Cai, il network lombardo riunisce una dozzina tra servizi ambulatoriali pubblici e comunità terapeutiche no profit per organizzare, in montagna, momenti di cura per chi è affetto da dipendenze. Il 25 febbraio Passaggio chiave presenterà alla sezione Cai di Bovisio Masciago il programma di uscite annuali. Panorama coglie l’occasione per scoprire che cos’è la montagnaterapia.
«Nata negli anni Ottanta in Francia e Belgio, la montagnaterapia è arrivata in Italia negli anni Novanta» spiega Lorenzo Grimaldi. «Il suo obiettivo è offrire un ulteriore strumento terapeutico alla cura di persone affette da varie patologie (dagli handicap ai problemi psichiatrici, fino alla cecità) nell’ambiente montano, attraverso i valori dell’alpinismo». Il network Passaggio chiave si concentra solo sulle dipendenze: abuso di stupefacenti e di alcol, ma anche gioco d’azzardo.




«Il cammino è stata un’esperienza interiore».

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

TORRE D’ARRAMPICATA Un operatore e un paziente alla prova sulla torre di arrampicata della comunità Dianova di Garbagnate Milanese, nella primavera 2017.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

DAL MARE AI MONTI La partenza del gruppo Passaggio chiave da Torre del Cerrano per un trekking sul Gran Sasso, nel settembre 2017.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

BATTESIMO DELL’ACQUA Prima della partenza, il gruppo fa il battesimo dell’acqua all’Oasi di Torre del Cerrano.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

NELLA TORMENTA In mezzo a una tormenta di neve durante l’ascensione sul Gran Sasso, vicino al rifugio Duca degli Abruzzi.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

META RAGGIUNTA All’arrivo al rifugio Duca degli Abruzzi, sul Gran Sasso.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

SALUTO FINALE Alla conclusione del trekking in Abruzzo, lo scioglimento della rete di cordata.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

SENTIERI DI GUERRA Il gruppo Passaggio chiave durante un trekking sulle Dolomiti, nel settembre 2018, in occasione del centenario della fine della prima guerra mondiale.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

NELLA NEBBIA La salita al Passo della sentinella, in Val Comelico, dopo aver lasciato il rifugio Nicola Berti.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

SUL GHIAIONE Il rientro dal Passo della Sentinella, nelle Dolomiti orientali.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

TRE CIME DI LAVAREDO L’arrivo del gruppo al rifugio Locatelli, alle Tre cime di Lavaredo.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

IN TRINCEA In cima al monte Piana, sull’altopiano con le trincee della prima guerra mondiale, tuttora ben conservate.

DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

Alla scoperta della montagnaterapia
DAGLI APPENNINI ALLE ALPI: CARTOLINE DALLA MONTAGNA(TERAPIA)

GRAN FINALE Foto di gruppo alla conclusione del trekking sulle Dolomiti di Sesto.

La montagnaterapia agisce su due livelli» spiega Grimaldi. «Il primo è quello concreto: il corpo e la mente del paziente si mettono in gioco non più in modo distruttivo, ma in modo costruttivo, raccogliendo una sfida per raggiungere un obiettivo in un contesto ostico come quello della montagna. La fatica necessaria a camminare, scalare e arrampicare permette di conoscere se stessi meglio, mettendosi alla prova. Il secondo livello è di carattere simbolico. Chi sta cercando di liberarsi da una dipendenza vive un momento di trasformazione, con modalità che rappresentano metafore proprie del cammino in montagna: bivio, meta da raggiungere, sentiero in salita, nuovi orizzonti…»
Già, la montagna. «Misurarsi con questo contesto ambientale insegna al paziente a misurarsi con le difficoltà della vita e a far emergere le sue capacità spesso sepolte, dimenticate o svilite dall’abuso di una sostanza» prosegue Grimaldi. «Quindi non solo imparare a fare lo zaino, a reggere la fatica e a superare le paure, ma anche  raggiungere un obiettivo assieme agli altri, in un’ottica di collaborazione e non di competizione, senza spirito di onnipotenza, ma facendo i conti con i limiti personali e con quelli ambientali (la roccia è roccia)». Un’attività che riscuote grande successo. Ecco alcune risposte dei pazienti di Passaggio chiave al rientro dal cammino della Via francigena, nel 2016, e dal trekking dal mare al Gran Sasso, nel 2017. I questionari erano anonimi e l’età dei pazienti variava tra i 18 e i 45 anni. Alla domanda “Come ti sei sentito al termine dell’esperienza?”, le risposte andavano da “Mi sono sentito un’altra persona mentalmente” a “Molto soddisfatto di aver fatto un’esperienza che mai avrei immaginato e mi son detto: guarda cosa sono capace di fare”. Invece alla domanda “Come hai vissuto l’esperienza all’interno del gruppo?” un paziente ha risposto: “Davvero bene. Quando pensavo di non farcela, c’era sempre qualcuno a fianco a me che mi motivava”. E un altro: “Frate Andrea – operatore di una comunità – è una persona fantastica e mi ha fatto venire voglia di vivere ancora di più”. Significativa la risposta di un altro paziente alla domanda “Cosa ne pensi dei luoghi che hai attraversato?”: “Incantevoli. Mentre L’Aquila mi ha fatto riflettere, lì la natura ha sbriciolato tutto ciò che delle persone si sono costruite in tutta una vita, mentre io mi stavo sbriciolando la mia vita”.  


«Luoghi dove puoi spiritualmente ritrovare te stesso».

In Italia la montagnaterapia era inizialmente concentrata nell’ambito psichiatrico. Da 15 anni a questa parte si è diffusa alle altre aree di disagio sociale. Ed è così diffusa che ci sono comunità che hanno una torre di arrampicata all’interno della struttura, altre che hanno i famosi boulder, su cui ci si arrampica senza imbrago. «In qualche comunità, come l’Arca di Como, ci sono corsi di alpinismo che hanno addirittura portato i pazienti in cordata sul Breithorn, nella catena del Monte Rosa, a oltre 4.000 metri» conclude Grimaldi.  
La creazione della rete Passaggio chiave è stato un ulteriore passo avanti. Il nome della rete ha un chiaro significato: «Si tratta di un termine usato nel linguaggio alpinistico per indicare il momento in cui, durante un’arrampicata, si supera un ostacolo, cioè il passaggio più difficile» spiega Grimaldi. «C’è proprio una corrispondenza tra la pratica alpinistica e la cura di sé: il punto di maggiore difficoltà in un’ascesa, una volta superato, conduce al raggiungimento della meta proprio come accade lungo il percorso terapeutico nella cura delle dipendenze». Passaggio chiave, che comprende una dozzina di enti (dalla Scuola di alpinismo lombarda Alpiteam alla Cooperativa sociale Solaris), organizza uscite con gruppi compresi fra le 30 e le 75 persone. Quest’anno gli eventi in programma sono 17: dalle escursioni collinari a quelle in alta quota, come l’Alta via delle Grigne, fino alle vere e proprie attività di arrampicata a Quincinetto, in Piemonte. «Nella stessa escursione c’è un doppio livello» conclude Grimaldi. «Durante l’uscita in Val Seriana, per esempio, c’è un primo livello che raggiunge il rifugio Albani, a 2000 metri, e il secondo che arriva in cima, sul monte Ferrante, a quasi 2500 metri di altitudine».  


© Riproduzione Riservata