“Milano non è Gotham City”. Parola di Franco Gabrielli, ex capo della polizia e degli 007, che affiancherà gli assessori Granelli e Bertolè (rispettivamente sicurezza e polizia locale e welfare) nel compito di rendere Milano una città più sicura. O almeno, di migliorarne la percezione agli occhi di cittadini e turisti non proprio contenti dell’andazzo sotto la Madonnina.
Prima di raccontarvi chi è Franco Gabrielli e il suo curriculum, facciamo un passo indietro. Milano. Città della Moda. Motore dell’Italia. Officina del futuro. Cosmopolita. Bellissima. All’avanguardia. Ma pericolosa. E a dirlo non sono solo i residenti o i malcapitati turisti che si avventurano nelle periferie – il che, sia chiaro – non sarebbe comunque giustificabile. Ma lo dice anche il sciur Giovanni che a Milano campa da troppe decine di anni e che adesso ha paura anche a portare fuori il cane nella bella cornicetta di Porta Venezia. Lo dicono anche un’infinità di ragazze, e ragazzi, che ogni giorno si avventurano verso Stazione Centrale per arrivare al lavoro e – soprattutto – tornare alla propria dimora dopo una giornata passata in ufficio. E che, malauguratamente, si ritrovano a fare i conti con lo scippo di turno, la molestia di qui e la rissa di là.
A puntare il dito, ovviamente, si va tutti verso lui: il primo cittadino, Giuseppe, detto Beppe, Sala. Che, a onor di cronaca, ieri ha spiegato in una conferenza stampa che “già da prima delle ferie aveva pensato alla soluzione di portare un delegato del sindaco per la sicurezza e la coesione sociale” in città. ” Alcune tematiche sono universali, appartengono a tante grandi città del mondo. Una di queste è il fatto che si stiano accumulando tensioni”, ha spiegato Sala. “A volte le attribuiamo ai postumi del Covid, ai ragazzi agitati perché sono stati chiusi per due anni, ed è vero, oppure a un’ingiustizia sociale obiettivamente in crescita. Resta il fatto che c’è una questione di disagio e di sicurezza che i cittadini sentono”. Stufo, a suo dirsi, di passare per uno che non si occupa del tema, il primo cittadino ha aggiunto: “Non vi è un’emergenza sicurezza a Milano, come ho sempre detto, senza mai negare che si debba lavorare sul tema”.
Così ecco che, nella bella amministrazione Sala, torna un pizzicolino di arancione. Lo stesso che aveva conquistato la città qualche anno fa, con Giuliano Pisapia. La formula scelta per Gabrielli è una ricetta già nota.
Franco Gabrielli arriva quindi a migliorare la percezione dei milanesi, lombardi, italiani e non, della sicurezza in città. Come direbbe l’ex vice sindaco Riccardo De Corato, a fare un po’ il cowboy della situazione. Ma chi è Gabrielli? Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pisa, Gabrielli è entrato a far parte delle forze di polizia nel maggio del 1985. Nel corso della sua carriera, ha dimostrato straordinari meriti e competenze, tanto da essere promosso a dirigente superiore nell’ottobre del 2003. Questa promozione è stata principalmente riconosciuta per il suo ruolo cruciale nelle indagini finalizzate all’arresto dei brigatisti responsabili degli omicidi di D’Antona, Biagi e Petri. Successivamente, il 16 dicembre 2006, è stato nominato prefetto e ha assunto la direzione del Sisde (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica) e, in seguito alla riforma dei Servizi di Informazione, anche dell’Aisi (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna), i servizi segreti interni. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto importanti incarichi, tra cui quello di prefetto dell’Aquila e vice commissario vicario durante l’emergenza terremoto del 2019. In questo ruolo, ha gestito anche la sicurezza del vertice del G8 che si è tenuto nella città abruzzese nell’estate del 2009. L’anno successivo, nel maggio 2010, è stato nominato vice capo del Dipartimento della Protezione Civile e, nel novembre dello stesso anno, è diventato capo del dipartimento. Il 3 aprile 2015 è stato designato prefetto di Roma, e nel consiglio dei Ministri del 29 aprile 2016 è stato scelto come Capo della Polizia, ricoprendo la posizione di direttore generale della pubblica sicurezza. Tuttavia, la sua nomina ha causato alcune tensioni politiche, in quanto alcuni membri del centrodestra avevano criticato la sua amicizia di lunga data con Enrico Letta e Romano Prodi, con cui aveva condiviso esperienze politiche nel passato. Dal 25 febbraio 2021 ha ricoperto il ruolo di sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei Ministri nel governo Draghi.
Ora, ha assunto una nuova esperienza nella sua carriera sotto la Madonnina. Che, come ha sottolineato Sala “non indica un demerito nelle qualità di assessore di Marco Granelli” ma che, per le malelingue dentro e fuori il Palazzo meneghino, puzza di commissariamento dell’uomo scelto e adibito alla sicurezza della città tra gli scranni di Palazzo Marino. “Se pensassi che qualcuno ha lavorato male, l’avrei cambiato” ha ribadito Sala sottolineando come Gabrielli avrà un ruolo – non retribuito – di supporto e posizionato all’interno di un comitato per la sicurezza e la coesione sociale di cui faranno parte, oltre all’ex capo della polizia, il sindaco stesso e poi i due assessori Granelli e Bertolé. “Milano”, ha concluso Sala, “può essere un buon laboratorio politico. La sinistra deve essere in grado di rispondere al bisogno di sicurezza da parte delle persone. Senza limitarsi alla repressione, ma andando ai fattori di origine”.
