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L’industria americana dell’auto contro la transizione green di Biden

L’industria americana dell’auto contro la transizione green di Biden

Nel mirino dell’Alliance for automotive innovation il passaggio all’elettrico senza una vera rete di ricariche e la tecnologia Euro 7. Critiche che seguono quelle di Acea in Europa

L’industria automobilistica contro il presidente Biden, L’Alliance for automotive innovation, associazione che raccoglievi maggiori costruttori e fornitori di componentistica auto (in pratica la gemella di Acea in Europa) dichiara guerra al piano “green” del presidente Usa che prevede l’elettrico in tempi stretti e ancor prima il passaggio a Euro 7. L’associazione a cui fanno capo Case del calibro di Bmw, Bosch, Ford, Gm, Honda, Hyundai, Kia, Mercedes, Nissan, Toyota o Volkswagen ha messo nero su bianco che i target presentati dall’Epa (l’Agenzia per la protezione ambientale), per il 2032 non sono “né ragionevoli, né raggiungibili”.

L’Agenzia ha proposto l’obiettivo di tagliare le emissioni del 56% nel 2026 e di raggiungere per le vendite di auto nuove un progressivo e costante aumento della quota di elettriche: 37% entro il 2027, 60% entro il 2030 e 67% entro il 2032. L’industria Usa ha risposto con un vero e proprio grido d’allarme, mettendo in evidenza le scarse vendite di auto a batteria lo scorso anno (poco meno del 6%) ed anche le conseguenze di escludere nel percorso di riduzione delle emissioni le ibride plug-in.

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