Dal bilancio redatto dalla Polizia Stradale del 2023, emergono meno incidenti e un aumento delle sanzioni per gli utenti della strada. Un risultato positivo che diventa ancora più evidente se confrontato con il 2019, l’anno precedente alla pandemia, quando infrazioni, sanzioni e incidenti mortali erano circa il doppio.
Domenico Pianese, segretario generale del Coisp sindacato di Polizia, commenta: «Per fortuna c’è stato un calo degli incidenti mortali, ma sono i giovani a preoccupare, molti abusano di alcol e droga prima di mettersi al volante».
Cosa ne pensa del numero delle sanzioni elevate dalla polizia stradale del 2023 c’è un aumento rispetto agli anni precedenti alla Pandemia?
«Il numero delle contravvenzioni elevate è sostanzialmente più alto arrivando 1.791.320 ben il 26% in più rispetto al 2022 . Questo dato è certamente il frutto di una intensificazione dei controlli dal quale si rileva sempre una maggiore propensione alla violazione delle regole del Codice della Strada, comportamenti che hanno visto una recrudescenza subito dopo la pandemia e che devono essere affrontati con investimenti costanti, l’educazione stradale che dovrebbe essere prevista dalle scuole primarie, fornire alla Polizia Stradale il personale di cui ha bisogno per colmare ataviche carenze ed investire anche sulla sicurezza della viabilità ordinaria non autostradale che negli ultimi anni è stato molto spesso abbandonata».
Quali sono le zone più critiche secondo la sua esperienza e la tipologia di persone che commette piu spesso infrazioni?
«Le strade più pericolose nel nostro Paese sono spesso quelle provinciali che vedono la costante violazione dei limiti di velocità e delle condizioni di sicurezza, mentre la maggiore attenzione viene posta soprattutto nei confronti dei giovani e durante i fine settimana dove purtroppo l’abuso di alcol o l’uso di droghe insieme all’alta velocità causano una vera e propria strage silenziosa a cui non dobbiamo abituarci. Questi sono tra i motivi principali che ci portano a chiedere più operatori e strumenti di contrasto a comportamenti che hanno un costo umano con 495 vittime e un costo sociale di circa 18 miliardi l’anno inaccettabili».
C’è qualcosa che andrebbe rivisto del codice della strada?
«I provvedimenti di modifica al CdS che sono in itinere parlamentare vanno nella direzione da noi auspicata. Le sanzioni nei confronti per chi ripetutamente causa incidenti stradali o viene fermato più volte in stato di alterazione a causa dell’uso di alcol o droghe devono essere estremamente rigide perché l’abitudine di mettersi alla giuda di un veicolo senza essere in pieno possesso delle proprie facoltà è un comportamento che può causare la morte di altre persone».
Sono oltre 34mila le patenti ritirate cosa ne pensa di questo dato?
«È il sintomo che c’è una predisposizione di decine di migliaia di persone a violare gravemente le regole della circolazione della strada e su ciò ci dovremmo interrogare per recuperare una propensione al rispetto delle regole e non solo nella circolazione stradale».
Le pattuglie impiegate crede siano state sufficienti o servirebbe altro personale sulle strade?
«La Polizia Stradale come tutta la Polizia di Stato soffre di carenze d’organico importanti che sono il frutto dei tagli effettuati negli ultimi 15 anni, ora la tendenza si sta invertendo ma sono necessari anni per ricostruire un adeguato sistema di controllo del territorio sulle strade ed autostrade Italiane. Va riconosciuto che nonostante tutto la Polizia di Stato sta raccogliendo risultati eccezionali che potrebbero essere ancora più lusinghieri se le dotazioni di uomini e mezzi sarebbero incrementate».
