Si chiama François Petit e tra le sue clienti vip è soprannominato il «chirurgo del weekend». Tanto gli ci vuole per scolpire e dare
nuova forma a cadenti «derrière» con una tecnica originale, mini invasiva e indolore. L’unico neo? Non permette rotondità
alla Kardashian. Ma alla Ratajkowski sì.
«Un fondoschiena ben fatto è l’unico legame tra Arte e Natura» diceva Oscar Wilde. «Il sedere è più etico della faccia», gli faceva eco il maestro dell’eros Tinto Brass contemplando gli «emisferi gemellari», come li chiama lui, di una giovane Claudia Koll.
Su generosi lati B hanno costruito la propria fortuna personaggi come la Instagram star Kim Kardashian e l’argentina, naturalizzata italiana, Belén Rodriguez. Altre celebrità pur talentuose come Jennifer Lopez e Beyoncé hanno lasciato che i fan le adorassero non solo per la voce. E se in passato era in voga il detto «le tette si possono rifare, con un bel sedere si nasce», oggi non è più così. Secondo una statistica dell’American Society of Plastic Surgeons, l’associazione più famosa al mondo di chirurghi plastici, la richiesta di interventi di gluteoplastica, ovvero l’aumento dei glutei con protesi, con lo stesso grasso del paziente o acido ialuronico, cresce ogni anno del 36%. E non è un fenomeno puramente al femminile: sempre più uomini ricorrono al chirurgo plastico per ridare volume e tono a una parte del corpo che il tempo ha impietosamente svuotato. Certo, non è un intervento da poco: per inserire le protesi sotto il muscolo «grande gluteo» bisogna praticare un’incisione notevole che prevede un post-operatorio doloroso e possibili complicanze. Ne sa qualcosa Francesca Cipriani che, dopo un’operazione di gluteoplastica non andata a buon fine, non poteva più sedersi senza provare dolore sia per le protesi sia per i punti di sutura interni ed esterni. Ma a Parigi c’è François Petit, chirurgo che ha messo a punto un metodo rivoluzionario ribattezzato proprio «il metodo Petit». Consiste in una gluteoplastica mini-invasiva senza taglio del muscolo, con riduzione sia di sanguinamento intraoperatorio, sia di dolore post-intervento. L’unico «neo» di questa tecnica è che, visto che non ci sono grandi incisioni muscolari, non permette l’introduzione di protesi di grande volume. Insomma: non va bene per un sedere alla Kardashian ma è perfetta per un mandolino alla Emily Ratajkowski. Per operarsi da Petit arrivano celebrità da ogni parte del pianeta, che sbandierano sui loro profili social foto di Parigi, dove in teoria si trovano per una breve vacanza mentre in realtà fanno la gluteoplastica mini invasiva del fine settimana. «Not Back to the Future, but the Future is the Back» scherza con Panorama il dottor Petit. In poche parole: il futuro è il derrière. «Perché rimpolpare i glutei è diventato uno dei trattamenti più popolari degli ultimi anni» spiega il medico.
Cosa è cambiato oggi?
«La mentalità. Lo si capisce andando in spiaggia: i seni sono coperti, il topless non è più di buon gusto, mentre la mutandina del costume da bagno si è ridotta esponendo i glutei. È come se le natiche fossero in topless. È mutato il modo in cui le persone guardano il proprio corpo e di conseguenza anche la nostra pratica di chirurgia estetica. Quando ho iniziato con l’impianto dei glutei, nel 2012, quell’anno ho avuto tre pazienti. Nel 2019 invece sono diventati tre al giorno quelli che mi hanno chiesto il rimodellamento delle natiche con impianti, iniezioni di grasso o con la procedura combinata».
Il «metodo Petit» quindi in cosa consiste?
«È una procedura di chirurgia estetica con cui è possibile modificare la dimensione e la forma dei glutei di chi ritiene di averli troppo piccoli, troppo piatti, troppo cadenti, troppo bassi, con un risultato eccellente e zero complicanze. Dopo l’intervento il gluteo ha un aspetto più tonico e naturale. Più giovane. Non ci sono cicatrici visibili, perché non ci sono tagli importanti del muscolo “grande gluteo”, i pazienti possono tornare a casa già dopo un’ora. Possono alzarsi, sedersi immediatamente, tornare al lavoro o viaggiare dopo una settimana, in palestra dopo tre».
Perché la sua tecnica è più efficace e meno dolorosa?
«I motivi sono tre: l’attuale qualità dei produttori di impianti. Le protesi gluteali sono come le mammarie, sicure e altamente resistenti alla pressione. Poi la nuova tecnica chirurgica, una combinazione di piccoli cambiamenti che possono apparire come dettagli ma in realtà sono una rivoluzione. E poi il fatto che ora i pazienti possono lasciare i bambini a scuola la mattina, fare un rimodellamento dei glutei all’ora di pranzo e tornare a prenderli il pomeriggio».
Certo, è difficile che gli altri non notino il cambiamento così repentino.
«Ne vale la pena: basta guardarsi intorno per capire che il “potere del sedere” è ovunque. Nelle pubblicità, nelle riviste, sui social. Volete che nessuno se ne accorga? Se non lo dite a nessuno, nessuno lo saprà. Ma piacerete di più».
