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Vertice Italia-Albania: Meloni e Rama firmano gli accordi su migranti, infrastrutture e difesa

Vertice Italia-Albania: Meloni e Rama firmano gli accordi su migranti, infrastrutture e difesa

A Villa Doria Pamphilj va in scena il primo vertice intergovernativo Italia-Albania. Meloni difende l’accordo sui migranti: “Hanno cercato di fermarci, noi andiamo avanti”

Italia e Albania sempre più vicine. Nella giornata odierna è andato in scena a Villa Doria Pamphilj il primo vertice intergovernativo alla presenza della premier italiana Giorgia Meloni e del Primo ministro albanese Edi Rama.

L’incontro a Villa Doria Pamphilj

Il vertice, a cui hanno preso parte anche i ministri Antonio Tajani (Esteri), Matteo Piantedosi (Interno), Carlo Nordio (Giustizia) e Guido Crosetto (Difesa), ha segnato un momento importante nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi, con l’Italia che si riconferma come principale partner commerciale di Tirana.

L’incontro si è aperto con un caloroso abbraccio tra Meloni e Rama, seguiti dalla rassegna del reparto d’onore dei Granatieri di Sardegna. I due capi di governo hanno poi avuto un colloquio bilaterale nel Casino del Bel Respiro, durante il quale sono state discusse le principali tematiche europee ed internazionali, con particolare attenzione alla guerra in Ucraina e al percorso di adesione dell’Albania all’Unione europea, che Tirana intende concludere entro il 2030.

Vertice Italia-Albania: Meloni e Rama firmano gli accordi su migranti, infrastrutture e difesa
La premier Meloni e il Primo ministro Rama entra nel Casino del Bel Respiro, ANSA

La firma dell’accordo

Al termine del vertice è stato firmato un accordo per la cooperazione strategica in diversi settori, primo fra tutti quello dell’immigrazione clandestina, cui hanno fatto seguito lo scambio di altre quindici intese tra accordi governativi e protocolli tecnici. Le intese mirano a consolidare la collaborazione bilaterale in ambiti cruciali: economia, infrastrutture, difesa e sicurezza, energia e ambiente, salute, innovazione, formazione e cultura.

Tra i progetti prioritari figura il Corridoio europeo VIII, destinato a connettere il Mar Adriatico al Mar Nero, e il partenariato strategico a tre con gli Emirati Arabi per la produzione di energia rinnovabile in Albania e la realizzazione di un’interconnessione sottomarina verso l’Italia.

Le intese tecniche, d’altro canto, prevedono inoltre il rafforzamento delle capacità nel campo della protezione civile, il sostegno alle piccole e medie imprese, la lotta al narcotraffico e la collaborazione nella progettazione e formazione museale.

L’Italia si conferma il principale partner economico-commerciale dell’Albania, con un interscambio di oltre 3 miliardi di euro e una quota di mercato pari al 20 per cento del PIL albanese.

In Albania operano circa tremila imprese italiane, e l’obiettivo è rendere ancora più sistematici questi rapporti attraverso nuovi filoni di cooperazione e l’organizzazione di un business forum Italia-Albania previsto nei primi sei mesi del 2026. Sul tema della Difesa, invece, sono state siglate intese tra i leader italiani del settore, Fincantieri e Leonardo, e il gruppo albanese Kayo.

Le parole di Giorgia Meloni

Terminato l’incontro i due leader hanno rilasciato le loro dichiarazioni congiunte alla stampa. La premier italiana ha sottolineato l’importanza storica dell’evento: «È una giornata che per le nostre relazioni bilaterali si può definire storica». Non solo «perché è la prima volta che i nostri governi si incontrano in un formato di questo tipo», ma anche e soprattutto «per la quantità e la qualità delle intese bilaterali tecniche e governative sottoscritte».

Sul tema centrale dell’immigrazione, Meloni ha difeso con determinazione il Protocollo Italia-Albania, fortemente contestato dalle opposizioni e bloccato a più riprese dalla magistratura.

«Non tutti hanno compreso la validità del modello» del Protocollo sui migranti, «tanti hanno lavorato per frenarlo o bloccarlo ma noi siamo determinati ad andare avanti, perché è un meccanismo che ha la potenzialità di cambiare il paradigma sulla gestione dell’immigrazione».

La premier ha poi rivelato il crescente interesse internazionale verso il modello: «Il primo ministro Rama mi è testimone: ci sono alcune nazioni europee che da tempo cercano di inserirsi nella stessa iniziativa, nel Protocollo Italia-Albania, perché tutti comprendono che un’iniziativa di questo tipo è rivoluzionaria per la gestione dei flussi migratori».

Nonostante le difficoltà incontrate finora, il governo vuole andare avanti. D’altra parte, la situazione dovrebbe presto sbloccarsi «quando entrerà in vigore» il nuovo Patto Ue su migrazione e asilo, continua Meloni. Allora le strutture «funzioneranno come dovevano funzionare dall’inizio: avremo perso due anni per finire esattamente come era all’inizio».

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