Home » Attualità » Economia » Tregua finita. È di nuovo allarme bollette

Tregua finita. È di nuovo allarme bollette

Tregua finita. È di nuovo allarme bollette

L’allarme lanciato da Arera, l’Autorità dell’Energia: +25% per l’elettricità, +15% per il gas

La tregua pare già finita, è di nuovo allarme bollette e proprio con la stagione dei condizionatori accesi alle porte. Ma non erano in diminuzione le quotazioni del gas e quindi le bollette? Sì, ma sono attesi nuovi rialzi deiprezzi all’ingrosso e ci sono altri fattori che incidono. Da qui l’allarme lanciato da Arera, l’Autorità dell’Energia: +25% per l’elettricità, +15% per il gas.

Il presidente Arera Stefano Besseghini in audizione alla Camera ha parlato di un “trend rialzista”. L’attesa per la luce è di un +10% per il terzo trimestre, quindi per l’estate, con i condizionatori accesi e poi un + 25% per gli ultimi tre mesi dell’anno. Per il gas aumenti meno forti: + 5% per il terzo trimestre e + 15% per il quarto trimestre 2023. Immediata la reazione dei consumatori che stimano una spesa di 160 euro in più per la luce e di 157 euro in più per il gas per le famiglie. Totale: +317 euro a famiglia. Questo dopo 3 mesi “felici” o almeno di sollievo, nei quali c’era stato un calo del prezzo del gas naturale per la famiglia tipo (34% a gennaio, 13% a febbraio e 13,4% a marzo).

Ma come mai il caro-energia non ha pace? In un salie scendi continuo l’unica certezza è l’instabilità dei mercati e sono tante le incognite che pesano sul mercato dell’energia e fanno dire agli esperti che la stagione dei ribassi, brevissima, è già finita. Innanzitutto, lo stop definitivo alle forniture russe. Da Mosca arrivano in Europa oltre 150miliardi di metri cubo di gas nel 2021, passati a 50 miliardi nel 2022 e a 0 nel 2023. C’è poi la forte ripresa dell’economia cinese, dopo gli anni di torpore per pandemia e quindi una ripresa della domanda e dei consumi. A minacciare le bollette c’è anche la siccità record in Italia, con le ovvie conseguenze sul settore idroelettrico in un’estate che si preannuncia problematica per le risorse idriche. E c’è poi il fattore speculazione sui mercati. Le associazioni dei consumatori non hanno dubbi sul fatto che le quotazioni dell’energia si impennano a ogni aumento della domanda e parlano di “inaccettabili speculazioni”.

Tutto ciò ha portato l’Arera a dire chiaramente che molto probabilmente famiglie e aziende non vedranno più bollette ai livelli pre-crisi. La stabilità dei pressi sembra lontana, ma c’è anche un buon segnale. Le scorte in Italia e in Europa sono alte, sono quasi al 60%. Mai state così elevate in primavera e questo grazie a un taglio dei consumi, un inverno mite e un buon approvvigionamento dei mesi scorsi.

© Riproduzione Riservata