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Manovra 2026: contanti fino a 10.000 euro con imposta fissa da 500 euro, cosa cambia davvero

Manovra 2026: contanti fino a 10.000 euro con imposta fissa da 500 euro, cosa cambia davvero

Dalle risorse per la Transizione 5.0 al Ponte sullo Stretto, fino al nuovo tetto al contante da 10mila euro con imposta di bollo (in arrivo anche le nuove norme europee): cosa cambia nella legge di bilancio e dove saranno trovate le coperture

La Manovra torna a crescere e lo fa su più fronti, tra coperture da trovare, nuove priorità politiche. Il governo ha annunciato un pacchetto di modifiche da circa 3,5 miliardi di euro, inserendo novità che vanno dal Ponte sullo Stretto all’oro di Bankitalia fino al sostegno alle imprese. E sul tavolo c’è il tema che torna ciclicamente, l’uso del contante. Un emendamento potrebbe cambiare, in parte, le regole sui pagamenti in banconote. Una mossa che si intreccia con le future norme europee fissate per il 2027.

La Manovra lievita: un aumento di 3,5 miliardi

Il valore della Manovra 2026 aumenta. Ai 18,7 miliardi iniziali si aggiunge un nuovo intervento da 3,5 miliardi, annunciato direttamente dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in Commissione Bilancio al Senato. Una scelta che ovviamente allunga i tempi dell’iter parlamentare e riaccende lo scontro con le opposizioni, che parlano di una legge di bilancio continuamente riscritta e di un Parlamento messo ai margini.
Il cuore della modifica riguarda il sostegno alle imprese. Il governo intende rafforzare la Zona economica speciale unica del Mezzogiorno, rifinanziare Transizione 5.0, prorogare e stabilizzare l’iperammortamento e intervenire sui cantieri colpiti dal caro materiali. E le coperture? Una parte delle risorse potrebbe arrivare dal settore assicurativo, con un contributo aggiuntivo che rischia di riflettersi sui costi delle polizze, a partire dall’Rc Auto. Altre risorse potrebbero derivare dalla previdenza complementare, con una spinta più decisa verso il silenzio-assenso per i neoassunti e nuovi stanziamenti per i fondi pensione delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco.
Tra i capitoli politicamente più sensibili c’è la riprogrammazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina. Il governo ribadisce che non si tratta di un definanziamento, ma di uno slittamento temporale legato ai ritardi procedurali e agli approfondimenti richiesti dalla Corte dei Conti.
Sembra chiudersi, almeno per ora, la partita sull’oro di Bankitalia. Dopo il confronto con la Banca centrale europea, l’emendamento è stato riformulato chiarendo che le riserve auree appartengono al popolo italiano, ma sono gestite e detenute dalla Banca d’Italia nel pieno rispetto dei Trattati europei. Una precisazione necessaria per evitare attriti con Francoforte. Arrivano nuove risorse per il Fondo a sostegno delle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro: 30 milioni nel 2026 e 27 milioni a partire dal 2027, destinati ad aumentare l’una tantum riconosciuta ai superstiti. Sul fronte cultura, il governo stanzia un milione di euro per il 2026 a favore di Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo e 5 milioni nel 2028 per il Teatro alla Scala, in vista dei 250 anni dalla fondazione.

Contante: l’emendamento in Manovra che alza il tetto a 10mila euro, con un bollo

Dentro la Manovra trova spazio anche il limite ai pagamenti in contanti. Un emendamento di Fratelli d’Italia propone di innalzare la soglia di fatto da 5mila a 10mila euro, introducendo però un’imposta speciale di bollo da 500 euro per ogni pagamento cash compreso tra 5.001 e 10mila euro. La Lega si è detta favorevole all’innalzamento, ma spinge per cancellare il prezzo da pagare. Si tratterebbe di un aumento “indiretto” della soglia, che cerca di tenere insieme due esigenze opposte: da un lato la volontà politica di allentare i vincoli sul contante, dall’altro la necessità di non smantellare del tutto gli strumenti di contrasto a evasione e riciclaggio.
La storia del tetto al contante in Italia è iniziata nel 1991 quando fu fissato a 20 milioni di lire. Poi via via è stato progressivamente abbassato fino a mille euro nel 2011, poi rialzato a 3mila nel 2016 e di nuovo ridotto negli anni successivi. L’attuale governo lo ha riportato a 5mila euro nel 2023. L’emendamento ora in discussione rappresenta l’ennesimo cambio di rotta.

Dal 2027 il tetto europeo all’uso del contante: cosa cambia davvero

Al di là delle scelte nazionali, il quadro è destinato a cambiare con l’entrata in vigore del regolamento europeo approvato nel 2024. Dal 10 luglio 2027, in tutta l’Unione europea varrà una soglia massima di 10mila euro per i pagamenti in contanti legati ad attività professionali e commerciali. Il limite non si applicherà ai pagamenti tra privati che non svolgono attività d’impresa o professionale. Il regolamento introduce un principio comune, ma lascia agli Stati membri la possibilità di mantenere soglie più basse. Chi oggi ha limiti stringenti, come Francia o Spagna, non sarà obbligato ad alzarli. Restano inoltre in capo ai singoli Paesi le sanzioni per chi viola le regole. In questo contesto, l’emendamento italiano si muove su una linea di confine. Da un lato anticipa, almeno simbolicamente, il tetto europeo dei 10mila euro; dall’altro introduce un costo aggiuntivo che potrebbe limitarne l’effettivo utilizzo.  In Europa oggi il quadro non è uniforme. Germania, Austria, Paesi Bassi, Irlanda e Svezia non prevedono limiti formali ai pagamenti in contanti, anche se sopra certe soglie scattano obblighi di identificazione e segnalazione. All’estremo opposto ci sono Paesi come Grecia, Francia e Spagna, dove il tetto è fissato rispettivamente a 500 e mille euro. Fuori dall’Unione europea, Stati Uniti e Regno Unito non hanno limiti formali al contante, ma applicano controlli stringenti su operazioni sospette e obblighi di segnalazione antiriciclaggio.

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