Se le ferie estive sono state un salasso, nei prossimi mesi si prevede che ogni famiglia spenderà 1.600 euro in più. Tra acquisti per la scuola, benzina, mezzi pubblici e auto, un’altra stagione «calda» è in arrivo.
I rincari delle località di vacanza hanno dominato le cronache dell’estate. Se agosto è stata una stangata per il bilancio familiare, i prossimi mesi non saranno più leggeri. Dal caro auto, tra benzina e assicurazioni, ai generi alimentari, dall’appuntamento con la scuola al trasporto pubblico, nessuna voce di spesa della vita quotidiana si salva. Secondo un’analisi di Assoutenti, le famiglie spenderanno in autunno circa 1.600 euro in più. I listini del corredo scolastico sono già stati ritoccati. Il presidente di Federcartolai, Medardo Montaguti, anticipa quale sarà l’onere per le famiglie. «I materiali di maggior impiego nel nostro settore, ovvero plastica e carta, hanno avuto rincari importanti, tra il 12 e il 15 per cento. I libri avranno mediamente un maggior costo del 7-8 per cento, anche qualcosa di più per alcune case editrici».
Gli aumenti maggiori saranno per le scuole superiori. «Per un ragazzo in prima media la famiglia dovrà spendere tra i 330 e i 400 euro, vocabolario escluso, mentre al liceo la cifra sale a 450 euro. Tra zaino e cancelleria l’incremento è del 7-8 per cento. Le fotocopie sono rincarate più del doppio». Il maggior costo dipende anche dai modelli. Montaguti spiega che lo zaino più economico si acquista a 29 euro, per quello di un brand noto si va oltre 90 euro. C’è chi, per risparmiare, si rivolge ai negozi cinesi. Nel settore dei volumi scolastici è entrata anche la grande distribuzione. Il presidente di Federcatolai precisa che «non sempre riesce a garantire tutti i titoli. Sicché può accadere, come l’anno scorso, che si debbano restituire gli acconti alle famiglie e queste, a ridosso dell’avvio delle lezioni, si trovano con un problema in più da risolvere». C’è poi il mercato dell’usato librario. Durante la pandemia ha avuto un crollo, vittima delle misure igieniche restrittive che avevano diffuso il pregiudizio sulla scarsa sicurezza di maneggiare qualcosa passato da altre mani, ma ora è tornato a essere un canale privilegiato. L’Associazione italiana editori (Aie) sforna altre cifre e sostiene che «a fronte di un’inflazione programmata a oggi fissata al 5,4 per cento, i prezzi dei testi scolastici sono cresciuti mediamente del 3,2 per cento».
Sarà poi un autunno salato per gli universitari. I fuorisede sono alle prese ogni anno con la ricerca di alloggi a buon mercato. A maggio scorso è esplosa la protesta per la mancanza di posti negli studentati pubblici ma da allora nulla è cambiato. Le sedi di atenei prestigiosi sono anche città prese d’assalto dai turisti, che hanno spinto al rialzo il mercato delle locazioni. Si parla di «effetto Airbnb». Mano a mano che gli affitti a lungo termine scadono, vengono sostituiti da contratti a breve che hanno le stesse agevolazioni fiscali, attraverso la cedolare secca, ma un vantaggio importante: tra un affitto breve e l’altro i canoni possono oscillare liberamente. C’è poi un altro aspetto che condiziona i proprietari. Con le locazioni transitorie fatte su misura per studenti e lavoratori in trasferta, c’è il rischio di trovarsi l’appartamento vuoto d’estate. Così tanti proprietari preferiscono non vincolarsi a un contratto, per poter sfruttare i picchi di prezzo nel corso dell’anno. D’altronde a Milano, durante i numerosi eventi clou, dal Salone del mobile alla Settimana della moda, un bilocale in zona semicentrale si affitta anche a 350 euro a notte.
Non c’è solo il caro studio. Un’altra voce che peserà sul bilancio familiare sono i prodotti alimentari. Secondo Assoutenti oggi il carrello della spesa, nel suo insieme, costa il 10,9 per cento in più rispetto allo scorso anno, un trend che se dovesse confermarsi anche nei prossimi mesi porterebbe l’esborso per cibi e bevande di una famiglia tipo a un aumento tra settembre e dicembre di+205 euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Contro il carovita il governo ha sottoscritto con i rappresentanti delle associazioni della distribuzione e del commercio un protocollo d’intesa, con effetto dal primo ottobre e fino al 31 dicembre, per accelerare il processo di rientro dell’inflazione. Entro il 10 settembre saranno definite con le categorie firmatarie dell’accordo, che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l’infanzia, le modalità del «trimestre anti-inflazione». Per una serie di prodotti selezionati ci saranno attività promozionali o iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico. Assoutenti ha calcolato che un eventuale abbattimento dell’onere del carrello della spesa, nei tre mesi di applicazione del paniere, determinerebbe un risparmio medio di 155,3 euro a trimestre per la famiglia tipo, di cui circa 140 euro solo per la spesa alimentare. Cifra che sale a 211,2 euro per un nucleo con due figli, 192 in meno solo per cibi e bevande.
Proiettando tali numeri sulla totalità delle famiglie italiane, il risparmio complessivo nel trimestre anti-inflazione raggiungerebbe in totale i quattro miliardi di euro. All’accordo però non ha partecipato l’industria della trasformazione, il che rende ancora più incerto lo scenario. Mentre gli aumenti di questi mesi di ristoranti e bar continueranno pure in autunno. Difficile pensare a una marcia indietro. Non mancano sorprese per il trasporto pubblico urbano. A Torino, da ottobre i biglietti dei bus passano a 2 euro e la sosta a pagamento da 2,50 a 2,80 euro. A Roma, l’aumento di bus e tram che doveva scattare ad agosto è stato rinviato probabilmente al prossimo gennaio. Nel bilancio dei trasporti della Capitale mancano all’appello circa 90 milioni ogni anno. A Firenze, i rincari sono già arrivati il 1° agosto mentre a Milano si dovrebbe decidere entro fine mese. Intanto circolare nella zona centrale del capoluogo lombardo è sempre più oneroso. Dal 30 ottobre la tariffa di ingresso in Area C passa da 5 a 7,5 euro. Dentro la Cerchia dei Bastioni si potrà lasciare l’auto nelle strisce blu massimo per due ore, poi scatta la sanzione. Nella capitale si preannunciano nuove restrizioni alla circolazione a partire da novembre. Tutto per «convincere» ad acquistare le costosissime auto elettriche o ibride.
Il possesso di una macchina sta così diventando un lusso. Inarrestabile anche l’aumento dei prezzi di riparazioni e assicurazioni. Secondo l’Osservatorio prezzi assicurazione auto, a luglio il costo medio dell’Rc auto è salito a 570,35 euro, rispetto ai 485,8 dello stesso periodo del 2022. Non ci sono segnali che facciano sperare in una battuta d’arresto. Federcarrozzieri ha stimato che quest’anno si chiuderà con rincari di circa il 15 per cento. Qualche esempio: riparare il paraurti posteriore di una piccola utilitaria danneggiato per un tamponamento può costare in media a 1.950 euro contro circa 1.700 euro di inizio 2022, con un aumento del 14,7 per cento.
Sulla benzina, l’obbligo imposto dal governo ai distributori, ossia esporre il prezzo medio, ha avuto un effetto a macchia di leopardo. Alcuni consumatori hanno rilevato che tante stazioni di servizio, prima più vantaggiose, si sono subito adeguate al livello medio regionale. Rischio rincari, infine, per le bollette di luce e gas che con la risalita dei consumi in inverno potrebbero tornare sotto pressione. E se in estate la risposta al caro-prezzi in spiaggia è stata la fuga in Albania, per l’autunno lo slalom degli aumenti sarà molto più complicato.