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Agricoltura, l’Italia guida la svolta. Prodotti più sicuri, meno pesticidi (lo dicono i numeri)

Agricoltura, l’Italia guida la svolta. Prodotti più sicuri, meno pesticidi (lo dicono i numeri)

L’Italia guida la svolta sostenibile in agricoltura: diminuiscono i fitosanitari, crescono soluzioni biologiche e innovazione

Buone notizie dal settore primario. I prodotti fitosanitari di oggi sono sempre più moderni, sicuri ed efficienti, e rispondono efficacemente alla crescente domanda di un’agricoltura innovativa e rispettosa dell’ambiente. Secondo l’ultimo Osservatorio Agrofarma, il trend di riduzione delle vendite degli agrofarmaci continua. È segno di un settore che punta a ottimizzare l’uso dei mezzi tecnici per accelerare la transizione verso nuovi modelli sostenibili, in linea con la Vision for Agriculture and Food, la strategia dell’Unione Europea per rendere il comparto agroalimentare più stabile e competitivo. In questo ambito, l’agricoltura italiana si conferma dunque un laboratorio vincente che unisce buone pratiche ambientali all’efficienza produttiva, conciliando sicurezza alimentare, tutela ambientale e redditività.

La riduzione degli agrofarmaci

Ma vediamo cosa dice il report nel dettaglio. I dati dell’Osservatorio mostrano che le vendite di prodotti fitosanitari in Italia sono diminuite del 18% tra il triennio 2021-2023 e il 2012-2014. La riduzione è ancora più marcata (-24%) se si considerano i volumi di principi attivi utilizzati. Il calo più evidente riguarda i fungicidi, seguiti dagli erbicidi.
Parallelamente, cresce l’uso di principi attivi di origine biologica, aumentato del 133% nello stesso periodo, a conferma di un impegno crescente per soluzioni naturali e tecniche di difesa integrata.

«C’è un cambiamento in corso», spiega Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica. «L’innovazione, la formazione e l’adozione di soluzioni sempre più moderne e sicure rappresentano le chiavi per garantire un futuro competitivo all’agricoltura italiana ed europea».

Innovazione e sicurezza

L’Italia brilla anche nel campo dell’innovazione. Enrica Gentile, CEO di Areté – società che cura la responsabilità scientifica del progetto –  parla di «un settore che, nonostante le difficoltà e le sfide che è chiamato ad affrontare, ha un approccio proattivo verso il cambiamento. È quanto emerge dalla propensione all’innovazione, dai continui traguardi in termini di sostenibilità e circolarità, nonché da una sicurezza dei prodotti che definisce uno standard di eccellenza in Europa e nel mondo. Tutto questo, è importante sottolinearlo, nel contesto di estrema ricchezza e varietà colturale che caratterizza il nostro Paese, che rende ancora più sfaccettate le sfide a cui l’agricoltura e l’agrochimica sono chiamate a dare risposta».

Oggi, oltre l’85% degli agrofarmaci presenti sul mercato italiano è stato approvato dopo il 2010, e tra gennaio 2024 e ottobre 2025 sono stati autorizzati 38 prodotti per l’agricoltura biologica, 17 in più rispetto al periodo precedente. Anche sul fronte della sicurezza alimentare, l’Italia continua a distinguersi: appena l’1% degli alimenti presenta residui oltre i limiti consentiti, uno dei risultati migliori in Europa.

Emissioni ed energia

Siamo leader positivi anche per quanto riguarda l’inquinamento: gli indicatori agroambientali mostrano un calo costante delle emissioni di gas serra e precursori di ozono. Anche se nel 2023 le emissioni di ammoniaca agricole sono leggermente aumentate, l’Italia ha già raggiunto con largo anticipo l’obiettivo di riduzione fissato con l’Ue per il 2030. Un capitolo speciale del nuovo report è dedicato alle agroenergie: la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili è passata dal 17% nel 2014 al 20% nel 2023, e il biogas rappresenta oggi circa il 2% della produzione elettrica da rinnovabili, seconda solo alla Germania.

E l’Italia mantiene il secondo posto in Europa anche per varietà di colture (121), dietro solo alla Spagna. Tra le colture considerate «minori» sono in crescita zucchine, lenticchie, melograni e patate primaticce. Tuttavia, la gestione dei patogeni resta una delle sfide più complesse da gestire: se le malattie aumentano, le molecole autorizzate diminuiscono. Ecco perché l’industria sta investendo sempre più in ricerca e sviluppo, per offrire soluzioni che uniscano produttività, sostenibilità e sicurezza.

Cosa ci dicono i dati di Agrifarma

Il quadro dipinto dall’Osservatorio Agrofarma racconta dunque di un settore in piena evoluzione, che affronta le sfide del cambiamento climatico e della competitività globale con un approccio scientifico e proattivo.

Ecco che la sostenibilità non è più un obiettivo irraggiungibile, ma una strategia concreta che unisce imprese, ricerca e istituzioni nel segno dell’innovazione e della responsabilità. Perché l’agricoltura, nel 2025, deve adattarsi ai tempi senza perdere la propria identità. In Italia ci stiamo riuscendo.

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