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Da Mazara del Vallo l’appello alla ragione: Sud e Nord del mondo devono collaborare

Da Mazara del Vallo l’appello alla ragione: Sud e Nord del mondo devono collaborare

Nel quadro dell’Expo dei distretti alimentari Blue Sea Land, un convegno sul futuro del Mediterraneo e del Medio Oriente

Per un giorno, Mazara del Vallo è stata al centro del mondo.
Il 7 ottobre la placida città siciliana ha ospitato un convegno internazionale, “Panorama del Mediterraneo e del Medio Oriente: che aria tira?”, nell’ambito dell’Expo dei distretti alimentari Blue Sea Land, che è iniziato il 5 ottobre e finirà il 9.

Al simposio, del quale Panorama era media partner e il direttore Giorgio Mulè moderatore, hanno preso parte ambasciatori, ministri, sottosegretari e vicepresidenti provenienti da tre continenti: dal Marocco all’Indonesia, passando per l’Irak, la Repubblica del Congo e la Bosnia Erzegovina.

No ai muri
Negli interventi di rappresentanti politici e diplomatici di mezzo mondo è emerso un inedito sentire comune.

Anzitutto, il netto rifiuto all’erezione di qualsivoglia tipo di muri.
In secondo luogo, come ha sottolineato l’ambasciatore algerino Abdelhamid Senouci Bereksi, l’invito all’Europa a non ostinarsi a guardare il mondo soltanto dal proprio punto di vista.

“Forse a Bruxelles si è diventati un po’ strabici, a furia di vedere la carta geografica sempre allo stesso modo” ha commentato l’ambasciatore Umberto Vattani, per decenni deus ex machina della Farnesina.

Infine, un unanime consenso sul fatto che sia necessario avviare un dialogo più approfondito, che porti a una reale collaborazione fra Sud e Nord del mondo.

L’Europa, il continente delle occasioni mancate
Ma, a fronte di questa straordinaria assonanza, si è stagliato lo sconfortante panorama dell’Europa, che sta diventando “il continente delle occasioni mancate”.

Da parte di tutti i relatori è arrivato l’invito a reagire, a non lasciarsi sopraffare da rassegnazione, pessimismo e inerzia.
Come?
Per iniziare, cogliendo al volo l’occasione rappresentata dall’imminente cambio di presidenza dell’Unione europea, che presto sarà guidata da Malta, come ha ricordato il nostro ambasciatore nell’isola Giovanni Umberto De Vito.

Una chance, questa, per rinnovare gli sforzi affinché a Bruxelles la resistenza all’ascolto delle problematiche mediterranee si trasformi in apertura.

Liberare gli schiavi che si credono liberi
Per concludere, l’ambasciatore Vattani ha ricordato come in una delle sue ultime poesie Gianni Rodari avesse invitato tutti a saper fare “le cose difficili”: parlare ai sordi, far vedere una rosa al cieco e liberare gli schiavi che si credono liberi.

Nel linguaggio della diplomazia internazionale ai tempi delle crisi migratorie, “parlare ai sordi” si traduce nel non stancarsi mai di coinvolgere chi non vuole sentire.

“Far vedere la rosa al cieco” vuol dire far capire all’opinione pubblica che i migranti portano in dote un patrimonio comune. Eredi di civiltà millenarie, rappresentano un mondo “molto più ricco e variegato di quello di tanti paesi che siedono a Bruxelles”.

Infine, “liberare gli schiavi che si credono liberi”.
Vattani si è chiesto: “Si può essere liberi se si vive nell’angoscia perenne, in preda al terrore di quello che potrebbe accadere?”.

L’ambasciatore ha concluso perentorio: “Il messaggio che viene da Mazara è che bisogna fare le cose difficili. E Blue Sea Land lo sa fare molto bene”.

Considerazione condivisa da tutti i partecipanti (uno fra tutti, il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola), che hanno accolto di buon grado la proposta di riconoscere all’organizzatore dell’evento, Giovanni Tumbiolo, il titolo di “ambasciatore del Mediterraneo”.

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