Il sindaco di Milano, Beppe Sala, dichiara guerra allo smog. Dello stop al fumo alle fermate dei mezzi pubblici etc si è parlato. Come interessante è anche la norma che prevede l’istallazione di colonnine per le auto elettriche nei distributori milanesi. Ma, udite udite, ci sono limiti anche per la legna delle pizzerie.
La legna per alimentare i forni delle pizzerie infatti, dal primo ottobre 2022 dovrà essere di Classe A1 come definita dalla normativa Iso 17225-5. Tradotto significa che per fare la margherita o la napoletana serve legna che abbia ceppi non più spessi di 15 cm di diametro, con meno del 25% di umidità interna, lunghi 20, 25, 33, 50 o 100 cm, superficie di taglio regolare e nessuna carie. E per controllare l’impatto ambientale dei forni a legna presenti in città sarà anche fatto un censimento prima del prossimo primo marzo. Difficile capire chi e come andrà per pizzerie a mettere il naso nel forno, magari elevando una multa perché il ceppo è di 40 centimetri quindi fuori standard, ma è facile comprendere che i depositi della legna esterni avranno vita breve e che la regola potrebbe avere un impatto notevole su costo del nostro simbolo alimentare per eccellenza. Nella pratica una norma praticamente inapplicabile. Non è finita. Passi il divieto per i negozi di tenere le porte spalancate, a meno di non avere impianti a “lama d’aria”, ed anche l’uso di generatori elettrici per gli ambulanti che non vendono prodotti alterabili, ma sarà anche vietato utilizzare generatori di corrente con motore a combustione interna alimentati a gasolio o a miscela (olio e benzina) con motore a due tempi per le attività di commercio o somministrazione di generi alimentari su aree pubbliche, anche se i prodotti venduti necessitano di sistemi per la conservazione, la refrigerazione o la cottura degli alimenti. Il tutto a partire dal primo ottobre 2022, con una deroga all’ottobre 2028 per gli autonegozi con generatore integrato. Nei cantieri sono previsti dal 19 dicembre nuovi provvedimenti per limitare la dispersioni di polveri durante i lavori e il trasporto di materiali inerti.
L’altra novità eclatante è che tutti i punti di vendita di carburante che si trovano nel territorio comunale dovranno dotarsi di infrastrutture per la ricarica delle automobili elettriche. I distributori esistenti dovranno quindi presentare il progetto entro il primo gennaio 2022 per poi installare le famigerate colonnine entro un anno da tale data. In caso di impossibilità tecnica di realizzare l’impianto, la colonnina dovrà essere posta in un’area pubblica diversa dal sedime del distribuzione di carburanti ma comunque entro il primo gennaio 2023. Considerando che le pompe a disposizione dei cittadini milanesi sono circa 300, il provvedimento costituisce un primo vero passo per aiutare gli automobilisti a usare i veicoli elettrici senza più ansia da batteria scarica.
Dal primo gennaio prossimo Milano vieta il fumo di sigaretta all’aperto tranne che in “luoghi isolati”. Francamente se alle fermate dei mezzi pubblici e nei parchi, fino ai cimiteri e alle strutture sportive come gli stadi, il divieto di fumare nel raggio di dieci metri da altre persone ha senso, meno comprensibile è che dal primo gennaio 2025 il divieto sarà esteso a tutte le aree pubbliche all’aperto. Il Comune sostiene che anche questa decisione contribuisce a limitare il particolato Pm10, ma onestamente considerato il calo verticale delle vendite di sigarette degli ultimi anni, facciamo fatica a immaginare l’efficacia di quella che appare più come una persecuzione. Anche perché in ambito privato ognuno può decidere per sé e l’aria che gira è sempre la stessa. Più efficace invece quanto deciso dal 19 dicembre, data oltre la quale non sarà più possibile installare nuovi impianti a gasolio e biomassa per il riscaldamento degli edifici e, a partire dal primo ottobre 2022, sarà vietato utilizzare gasolio anche negli impianti di riscaldamento già esistenti. La decisione tiene conto degli incentivi messi a disposizione dei proprietari di immobili dal governo e dall’amministrazione comunale per il rinnovo degli impianti.
Anche i mezzi dei cantieri dovranno seguire le norme sulle motorizzazioni più vecchie decise in sintonia con il regolamento della Ztl dell’Area B (nella sue varie fasi), ma sono previste deroghe fino al 2030 in caso di installazione di dispositivi antiparticolato e fino al 2039 in caso di installazione di filtri per eliminare l’ossido di azoto.
Infine, già a partire dall’anno in corso, nel periodo compreso tra il primo ottobre e il 31 marzo sono vietati fuochi d’artificio e barbecue. Ma si sa che con il freddo certe voglie passano.
