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Leone XIV lancia l’Italia come mediatrice decisiva del conflitto russo-ucraino

Leone XIV lancia l’Italia come mediatrice decisiva del conflitto russo-ucraino

Leone XIV evidenzia il ruolo centrale dell’Italia nella mediazione per la pace tra Russia e Ucraina, riconoscendone l’intelligenza politica

La guerra fra Russia e Ucraina è, oltre che una tragedia disumana per i morti caduti da ambe le parti, un disastro economico. Soprattutto per l’Europa. Nell’ottica di mettere fine al conflitto, Leone XIV, durante la conferenza stampa del viaggio di ritorno dal Medio Oriente (un viaggio chiaramente politico e diplomatico), ha confermato il suo sostegno al piano di pace di Donald Trump, e ha sottolineato il ruolo di vertice che l’Italia può ricoprire.

Leone XIV sul ruolo dell’Europa

Una domanda riguardava le tensioni fra Nato e Russia, in particolare se «ci possa essere una trattativa per una pace giusta senza l’Europa che è stata in questi mesi sistematicamente esclusa dalla presidenza americana». Il Pontefice, con la sua proverbiale pacatezza e intelligenza diplomatica, ha replicato che sul «tema importante» della pace nel mondo «la Santa Sede non ha una partecipazione diretta perché non siamo membri della Nato e di tutti i dialoghi finora. Anche se tante volte abbiamo chiesto il cessate il fuoco, dialogo e non guerra».

E ha aggiunto: «È evidente che, da una parte, il presidente degli Stati Uniti pensa di poter promuovere un piano di pace che vorrebbe fare e che, almeno in un primo momento, è senza Europa. Però la presenza dell’Europa è importante e quella prima proposta è stata modificata anche per quello che l’Europa stava dicendo».

L’Italia come mediatrice decisiva

Se per l’Europa mantiene un certo freddo distacco nel suo stile diplomatico, per l’Italia Leone XIV si sbilancia e la spinge come nazione trainante del Vecchio Continente: «Specificamente penso che il ruolo dell’Italia potrebbe essere molto importante. Culturalmente e storicamente, la capacità che ha l’Italia di essere intermediaria in mezzo a un conflitto che esiste fra diverse parti. Anche Ucraina, Russia, Stati Uniti… In questo senso io potrei suggerire che la Santa Sede possa incoraggiare questo tipo di mediazione e si cerchi e cerchiamo insieme una soluzione che veramente potrebbe offrire pace, una giusta pace, in questo caso in Ucraina».

Pronunciate dal Papa, queste parole hanno un peso politico molto pesante, che danno lustro all’Italia a livello internazionale. Ci aveva già pensato Giorgia Meloni, con il suo straordinario impegno geopolitico, il suo stretto legame con Donald Trump e in generale una nazione totalmente riabilitata a livello europeo e non solo, come credibilità e forza politica. Ma una voce autorevole e spirituale come quella di Leone XIV fornisce ulteriore prestigio al Belpaese e lo aiuta ad assumere finalmente un ruolo mondiale di primissimo piano.

La vicinanza politica tra la Santa Sede e l’Italia

Il Pontefice, fin dalle prime settimane del suo magistero, si è dichiarato disponibile a ospitare eventuali negoziati in Vaticano. E questa volta ha evidenziato esplicitamente il possibile ruolo di mediazione dell’Italia (anche fra Europa e Stati Uniti, oltre che con Ucraina e Russia). In questo modo, Leone XIV sottolinea non solo la prossimità geografica, ma anche quella politica e umana, fra la Santa Sede e l’Italia. 

Appare dunque evidente che il Papa abbia apprezzato il lavoro di Giorgia Meloni e del governo italiano, che non si è limitato al velleitario protagonismo (politicamente poco intelligente) di altri leader europei (vedi Macron). Da questo punto di vista, l’Italia ha deciso di privilegiare proprio gli stessi valori di Leone: la pazienza, il dialogo, la diplomazia, la lungimiranza. E finora si sono rivelati vincenti.


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