Divampa e cresce sempre più in Europa il numero di atti vandalici che raccontano l’odio contro le chiese cattoliche: per molti cristiani la Passione è già iniziata. Anzi, non è mai finita.
Aumentano gli atti di vandalismo contro chiese e simboli cristiani. In tutto il mondo, Europa in primis. Secondo un rapporto pubblicato lo scorso febbraio dallo Swedish National Council for Crime Prevention in Svezia si sono consumati 829 “crimini d’odio” contro le chiese solo tra il 2012-2018, ovvero circa 138 attacchi in media ogni anno. Il rapporto è stato reso pubblico poco dopo che in soli quattro giorni dei migranti musulmani hanno lanciato cocktail molotov per ben due volte contro una chiesa svedese antica di 800 anni, una il 20 gennaio e un’altra il 24 gennaio u.s. Ma per i cristiani non si chiudono in Svezia le porte degli Inferi.
In Francia, ad esempio, nel 2020 si contavano 21 chiese (e cattedrali) bruciate in due anni e di questi 21 incendi l’origine dolosa è stata dimostrata in 15 casi. Secondo un rapporto del blog PI-News del 2019, 1.063 attacchi a chiese o simboli cristiani (crocifissi, icone, statue) sono stati registrati in Francia nel 2018. Ciò rappresenta un aumento del 17% rispetto all’anno precedente (2017), quando sono stati registrati 878 atti vandalici. Nel 2019, su una parete della chiesa di Notre-Dame des Enfants a Nimes dei vandali hanno addirittura usato escrementi umani per disegnare una croce, oltre che a gettare le Ostie consacrate nella spazzatura.
Rapporti simili arrivano dalla Germania dove solo nel 2019 quattro chiese sono state vandalizzate e / o date alle fiamme nel giro di quattro settimane, e la notte dello scorso 3 marzo, la chiesa di Santa Elisabetta a Berlino-Schöneberg è stata imbrattata con la vernice da attivisti pro-choice per la terza volta. Gli autori hanno scritto slogan come “Il mio corpo, la mia scelta” sui muri della chiesa a destra e a sinistra del portale principale. Un altro rapporto in lingua tedesca della fine del 2017 ha rilevato invece che nelle Alpi e nella sola Baviera circa 200 chiese sono state attaccate e molti crocefissi rotti. Mentre a inizio febbraio sono stati distrutti e imbrattati i pannelli della mostra “Giovanni Paolo II – Papa del dialogo”, allestita dal John Paul II Memorial Centre di Varsavia in collaborazione con l’Ambasciata polacca presso la Basilica di San Giovanni Battista a Berlino. Il volto di Giovanni Paolo II è stato dipinto di rosso.
In Scozia dati recenti mostrano che i cattolici sono le vittime più comuni di pregiudizi religiosi e crimini d’odio. Il 42% dei crimini d’odio di matrice religiosa sono perpetrati contro i cattolici (il 26% contro i musulmani e il 10% contro i protestanti).
In Polonia la sera dello sorso 2 marzo, un gruppo di giovani ha tentato di entrare in chiesa e profanare il santuario di Nostra Signora di Myślenice. Dopo aver fallito, hanno iniziato a vandalizzare l’area intorno al santuario e danneggiare l’epitaffio sulla facciata. Mentre nella notte del 17 febbraio, sempre in Polonia, “i soliti ignoti” hanno distrutto la statua della Vergine Maria nella parrocchia di Czestochowa. Alla statua che rappresenta la Vergine Maria sono state tagliate le mani e l’area circostante è stata vandalizzata mentre nella notte del 14 febbraio è stato devastato il complesso cimiteriale della chiesa di Santa Barbara a Varsavia. In Austria durante la notte del 10 febbraio, l’entrata della chiesa di San Giuseppe in Karmeliterplatz a Vienna è stata imbratta con graffiti.
In Portogallo il 26 febbraio scorso, tre giovani hanno vandalizzato la chiesa di Nostra Signora di Fatima ad Aranova. I tre autori sono entrati nella chiesa, hanno appiccato il fuoco al baldacchino e danneggiato il leggio.
In Italia il 17 febbraio tre giovani sconosciuti hanno tentato di incendiare la chiesa della Madonna delle Grazie a Piedimonte Matese mentre la mattina del 1 marzo la Chiesa di Sant’Agostino a Corleone è stata attaccata da ignoti vandali. Gli autori hanno appiccato il fuoco alla porta d’ingresso della chiesa. Attacchi contro le chiese sono stati registrati anche in differenti Paesi dell’America Latina, dove le femministe che si autodefiniscono cristianofobiche, LGBT e abortiste lo scorso 8 marzo hanno imbrattato con vernice verde (un rimando a El pañuelo verde, il fazzoletto verde: un simbolo femminista usato in Sud America) diversi muri di diverse chiese in differenti nazioni: dal Messico fino alla Colombia. Anche negli USA si sono registrati atti vandalici contro gli edifici religiosi così come in Asia, nel Levante e in Africa che si posiziona nella top ten dei Paesi con più uccisioni di cristiani come rivela l’ultimo rapporto di Open Doors secondo cui un cristiano su 8 ha una vita difficile solo a causa della propria fede. Ad oggi, infatti, per l’agenzia missionaria, attiva in più di 60 nazioni, i cristiani perseguitati nel mondo sono 340 milioni.
