da Londra
Del borgo qualunque ha tutti gli indizi: la chiesa, la scuola, il fioraio, l’atmosfera pigra e ovattata. Eppure è a un respiro dalla frenesia di Londra centro, fra le stazioni di Paddington e Marble Arch, ancora West End ma persino più chic. In un rettangolo di strade, a «Connaught Village» riesce il prodigio di sembrare meravigliosamente altrove: un rifugio tirato a lucido dove Tony Blair e Paul Smith hanno preso residenza.
Il meglio di Connaught Village

Il negozio di abbigliamento e accessori The Place
Il meglio di Connaught Village

La bottega di porcellana australiana Mud
Il meglio di Connaught Village

Il negozio di formaggi Buchanans Cheesemonger
Il meglio di Connaught Village

Il negozio di scarpe Lucy Choi
Il meglio di Connaught Village

L’enoteca Connaught Cellars
Il meglio di Connaught Village

La gastronomia e panetteria Roni’s Bagel Bakery
Il meglio di Connaught Village

Il ristorante e bar italiano Stuzzico
Il meglio di Connaught Village

Il ristorante argentino Casa Malevo
Il meglio di Connaught Village

L’orologeria William Mansell
Il meglio di Connaught Village

La caffetteria Markus Coffee
Residenti illustri
Dove Lucy Choi, raffinata nipote dello stilista Jimmy Choo, accoglie i visitatori nella boutique di scarpe che porta il suo nome, la stylist di Kate Middleton si attarda da «The place», tra abiti di designer di nicchia pescati in Israele, Ucraina e chissà dove. Un giro del mondo che sfocia in Francia, nei vini insoliti piantati dal parigino David sugli scaffali di «Connaught Cellars», prosegue tra le ceramiche australiane di «Mud» (unico negozio in Europa), si accomoda a tavola in Argentina, davanti alle delizie di «Casa Malevo» (indimenticabili le empanadas), approda in Italia per la pasta fatta a mano da «Stuzzico», avamposto tricolore di Franco e di Luca, napoletani nella City da vent’anni.
Stop & shop
Punto di partenza sontuoso per esplorare l’area è una notte nel «Royal Lancaster», hotel appena rinnovato con vista generosa su Hyde Park. Colazione da «Roni’s Bakery» con i suoi bagel sublimi, poi tappa da «De Roemer» per gioielli, accessori o un capo di cashmere (tra i clienti Kate Moss), infine due scalini e mezzo per imitare Sir Paul McCartney, habitué da «William Mansell», orologiai dal 1864, cronometri secolari di quello che Connaught Village aveva e ha conservato: in una città che si ostina a correre, l’eleganza della lentezza.
