La proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid-19 è stata approvata alla Camera. Dopo tre anni dalla scoppio della pandemia verrà fatta chiarezza su alcuni degli aspetti della gestione dell’emergenza che hanno sollevato non poche perplessità.
Tra gli argomenti che verrano messi sotto la lente della commissione d’inchiesta che sarà composta da 15 deputati e da 15 senatori scelti dai presidenti di Camera e Senato, ci saranno diversi punti d’ombra di cui in questi anni abbiamo più volte scritto. Infatti la commissione cercherà di capire se quanto è stato fatto era realmente necessario indagando su eventuali abusi, sprechi, irregolarità, comportamenti illeciti e fenomeni speculativi che abbiano interessato le procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento della diffusione e alla cura della malattia da Sars-CoV-2 da parte del Governo e del Commissario straordinario. Spese contraddistinte per tutto il mandato di Domenico Arcuri da una scarsa trasparenza.
Tra le altre cose la commissione dovrà valutare anche l’efficacia delle misure adottate dal governo e dal comitato di esperti per la gestione della pandemia, istituito a febbraio 2020 dal secondo governo Conte e la legittimità dello stato di emergenza e l’aggiornamento del Piano Pandemico.
Tutti temi di interesse pubblico che però al di là delle valutazioni politiche lasciano fuori l’operato delle regioni nonostante abbiano avuto un peso non da poco nella gestione della pandemia come affermato anche da Conte e Speranza:
“non ci saranno indagini specifiche sulle misure adottate dalle autorità regionali”.
Gli argomenti trattati da Panorama e che saranno oggetto di valutazione in commissione
Reithera
Come abbiamo piu volte scritto il vaccino Made In Italy Reithera non è mai stato realizzato ed ha comportato solo un costo per il Paese. Era il 30 agosto 2020 quando il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti annunciava l’avvio della sperimentazione per il vaccino Italiano insieme all’ex assessore alla sanità Alessio D’Amato.
Ma la società di Castel Romano nonostante gli annunci della politica regionale del Lazio e del Governo stesso non ha ricevuto i 60 milioni di euro necessari per terminare la fase 3 della sperimentazione che prevedeva l’impiego di circa 10mila volontari. Cosi il vaccino made in Italy che sarebbe dovuto arrivare a settembre di due anni fa si è trasformato nell’ennesimo flop nazionale portato a casa durante la pandemia e costato circa 5 milioni di euro insieme ad un anno di false promesse.
App Immuni
L’app Immuni ideata per effettuare il tracciamento dei contatti potenzialmente esposti al virus Sars-Cov-2 è stata tale solo sulla carta. Così dopo due anni dal suo lancio, a giugno del 2020, l’app si è eclissata insieme alla Piattaforma unica nazionale per la gestione del Sistema di allerta Covid-19, il 31 dicembre 2022. L’annuncio arrivato dal Ministero della Salute ha previsto anche l’interruzione di ogni trattamento di dati personali effettuato in precedenza. L’app di cui ha usufruito un 20% scarso della popolazione è costata 100 milioni di euro.
Le siringhe
Altri dubbi sugli acquisti del super commissario Domenico Arcuri sono stati sollevati riguardo i 157 milioni di siringhe di precisione «luer lock» per i vaccini anti-Covid costate 10 milioni di euro di 157 milioni. Un acquisto poi finito al vaglio della Corte dei Conti
Le Primule per la campagna vaccinale
Le 21 Primule (una per ogni capoluogo di Regione) per la campagna vaccinale di massa decise dal commissario Arcuri (estendibili fino a 1200) hanno previsto una spesa di 400.000 euro l’una e sono state per lo più inutilizzate.
Banchi a rotelle
Sono 400mila i banchi che ricordiamo furono acquistati prima dell’inizio dell’anno scolastico 2020-2021, per garantire il distanziamento in classe. Un acquisto non esente da polemiche per i ritardi nella consegna e per la scelta da subito contestata. Tant’è vero che pochi mesi dopo dall’inizio dell’anno scolastico, con lo scoppio di seconda e terza ondata, per molti studenti ci fu il ritorno alla didattica a distanza. I banchi sono costati 324 milioni di euro e non sono stati quasi mai utilizzati.
Mascherine
Nella commissione verranno accertate anche eventuali responsabilità del commissario straordinario in particolare per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale prodotti in Cina, insieme ai contratti di appalto e concessione. Le 800mila mascherine acquistate dall’allora commissario all’emergenza Domenico Arcuri per un miliardo e 250mila euro, ritenute pericolose per la salute, sono state pagate dalla struttura commissariale un miliardo e 250 milioni di euro con i fondi speciali della presidenza del Consiglio.
Donazioni Covid istituto Lazzaro Spallanzani
Un argomento trattato da Panorama che non finirà a quanto sembra nella commissione d’inchiesta sono le donazioni fatte dai cittadini all’istituto Lazzaro Spallanzani nel 2020 che ammontano a 30 milioni di euro di cui più della metà sarebbero stati impiegati per dei progetti su cui non si conosce lo stato dei lavori nonostante le numerose mail inviate da Panorama all’istituto Spallanzani e agli organi di dirigenza. Un tesoretto che ha visto donare oltre 400mila euro all’elemosiniere del Papa che sarebbero serviti per i vaccini dei “poveri” ma di cui non si hanno riscontri precisi.
Lo scontro delle opposizioni sulla commissione
Altro tema al centro dello scontro con le opposizioni è stato quello riguardante la volontà di indagare anche gli stessi vaccini contro il Covid. Nel testo si chiede infatti di svolgere indagini relative agli acquisti delle dosi di vaccino destinate all’Italia nonché all’efficaciadel piano vaccinale predisposto; verificare gli atti della rolling review sui vaccini anti Sars-CoV-2 le decisioni in merito della Commissione Europea e dell’Ema precedenti alla autorizzazione al loro utilizzo.
Costi della commissione
In base al testo approvato, la commissione di inchiesta che deve ancora essere approvata in Senato, alla prima riunione eleggerà un presidente tra i suoi membri. I lavori della commissione dureranno fino a fine legislatura, ossia fino al 2027, salvo scioglimento anticipato delle camere. Per i lavori dell’organo la spesa prevista è di 100 mila euro per quest’anno e di 300 mila euro per ognuno degli anni successivi. La spesa complessiva potrebbe dunque arrivare fino a 1,3 milioni di euro: una metà sarà a carico della Camera e l’altra del Senato.
