Home » Attualità » Esteri » Brexit: le dimissioni di David Cameron

Brexit: le dimissioni di David Cameron

Brexit: le dimissioni di David Cameron

Il premier britannico, dopo il risultato del referendum, ha annunciato che è necessario un nuovo leader per condurre le trattative con l’Europa

Brexit: le dimissioni di David Cameron
BEN STANSALL/AFP/Getty Images

Il primo ministro britannico David Cameron con la moglie Samantha prima dell’annuncio delle dimissioni – 24 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Dan Kitwood/Getty Images

Il primo ministro inglese David Cameron

Brexit: le dimissioni di David Cameron
ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images

Il primo ministro britannico David Cameron con la moglie Samantha annuncia le dimissioni dopo la vittoria della Brexit – 24 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Olycom

Il premier britannico David Cameron

Brexit: le dimissioni di David Cameron
ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

Il primo ministro britannico David Cameron annuncia le dimissioni dopo la vittoria della Brexit – 24 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Eddie Keogh – WPA Pool /Getty Images

14 maggio 2016. In una scuola di Witney, presso Oxford, il Premier britannico David Cameron posa per una foto insieme ai militanti della campagna “Stronger In”, a favore di un Regno Unito che resti nell’Unione europea.

Brexit: le dimissioni di David Cameron
JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images

I sostenitori del “Remain”, i contrari alla Brexit a Londra – 19 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
BEN STANSALL/AFP/Getty Images

Una donna con un cartello “Vota Restare, La Gran Bretagna è più forte in Europa”, lo slogan ufficiale della campagna dei sostenitori del “Remain”, i contrari alla Brexit – 19 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
DANIEL SORABJI/AFP/Getty Images

Il grafico dell’andamento Sterlina/dollaro dopo la Brexit – 24 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
ANTHONY WALLACE/AFP/Getty Images

La chiusura dell’indice Hang Seng a Hong Kong alla sua chiusura dopo l’esito positivo della Brexit – 24 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

Traders al lavoro nel centro di Londra nel giorno della Brexit – 24 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Thomas Lohnes/Getty Images

La bandiera inglese nella sede della Borsa di Francoforte nel giorno della Brexit

Brexit: le dimissioni di David Cameron

A pedestrian walks in front of a foreign exchange sign in Tokyo on June 24, 2016. Japanese Finance Minister Taro Aso pledged on June 24 that Tokyo was ready to adopt strong measures to address wild volatility on financial markets driven by Brexit fears. / AFP / KAZUHIRO NOGI (Photo credit should read KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images)

Brexit: le dimissioni di David Cameron
NIKLAS HALLE’N/AFP/Getty Images

Una supporter inglese per la permanenza in Europa in occasione del referendum sulla Brexit – 22 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images

Un tassista con un manifestino “Vote Leave” a favore del Brexit in occasione del referendum del 23 giugno – 22 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Brexit: le dimissioni di David Cameron

A Leave supporter poses in Clacton-on-Sea as UK Independence Party (UKIP) leader Nigel Farage visits on June 21, 2016. Britain goes to the polls in two days to vote on whether to remain or leave the EU with the result too close to call. / AFP / JUSTIN TALLIS (Photo credit should read JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images)

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Gettyimages
Brexit: le dimissioni di David Cameron
JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images

Sostenitori della campagna “Britain Stronger in Europe” – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images

Un sostenitore della Brexit a Clacton-on-Sea – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images

Sostenitori dell’uscita dalla Ue della Gran Bretagna – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

Trevor Hatcher, supporter della Brexit, davanti alla sua casa di Carshalton nel sud di Londra, 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

Una bandiera anti UE su una finestra di una casa di Carshalton, nel sud di Londra – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Christopher Furlong/Getty Images

Il leader laburista Jeremy Corbyn, fautore della campagna “Remain” per tenere la Gran Bretagna nella Ue – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

Sostenitori liberaldemocratici a Carshalton, nel sud di Londra – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images

Un cartello di uno dei sostenitori dell’uscita dalla Ue della Gran Bretagna – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Christopher Furlong/Getty Images

Violet, 13 mesi, sostenitrice baby della campagna del leader laburista Jeremy Corbyn a Manchester – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
Christopher Furlong/Getty Images

Grace Kiely, 6 anni, sostenitrice baby della campagna del leader laburista Jeremy Corbyn a Manchester – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
LEON NEAL/AFP/Getty Images

Sostenitori contrari alla Brexit con i cartelli con lo slogan “Vota Restare” in Oxford Circus a Londra – 21 giugno 2016

Brexit: le dimissioni di David Cameron
LEON NEAL/AFP/Getty Images

Sostenitori contrari alla Brexit con i cartelli con lo slogan “Vota Restare” in Oxford Circus a Londra – 21 giugno 2016

Il premier britannico David Cameron ha annunciato le sue dimissioni dopo il voto dei britannici per la Brexit. Parlando dinanzi a Downing Street, nella sua prima uscita pubblica dopo il risultato, il premier ha detto che rispetterà “la volontà del popolo britannico”. E ha aggiunto che ci deve essere un nuovo leader per condurre i negoziati con l’Ue.

“Io non credo che sia necessario definire una tabella di marcia ma ritengo che dobbiamo avere un nuovo primo ministro in tempo per la conferenza del Partito Conservatore a ottobre”. Subito dopo Cameron, a Buckingham Palace, ha comunicato la sua decisione alla Regina Elisabetta.

“Io farò il possibile, come primo ministro, per pilotare la nave nei prossimi settimane e mesi. Ma non penso che sia giusto per me cercare di essere il capitano che guida il nostro paese verso la sua prossima destinazione”, ha detto Cameron. “Non è una decisione che ho preso alla leggera. Ma credo che sia nell’interesse nazionale avere un periodo di stabilità e poi la nuova leadership richiesta“, ha aggiunto il premier, che parteciperà al Consiglio europeo della prossima settimana a Bruxelles.

Pochi giorni fa gli analisti del The New York Times parlando davanti al suo ufficio al numero 10 di Downing Street, aveva chiesto ai votanti di considerare soprattutto l’economia Britannica nelle loro decisioni di voto. Nel breve periodo, la Brexit comporterebbe un rallentamento della crescita economica e indebolirebbe la stabilità della Gran Bretagna.

Martin Wolf, editorialista economico del Financial Times ha scritto che “questo referendum è forse l’atto più irresponsabile mai fatto da un governo britannico” (the most irresponsable act by a British government in his lifetime). Cameron sostiene che questo voto sia simbolo di una “grande festa della democrazia”.

Ma è chiaro il sentimento xenofobo e anti immigrati ha animato la campagna per lasciare l’Europa fin dall’inizio. Cameron stesso era un sostenitore della riforma dell’immigrazione. Resta da chiedersi, scrive il NYT, perchè se Cameron sostiene fermamente la Gran Bretagna debba restare nell’Unione europea, sia poi così critico sulle politiche nei confronti dell’immigrazione.

Tim Bale, docente di politica alla Università di Queen Mary di Londra, nell’articolo del The New York Times prevedeva che, se la campagna per rimanere nella Ue fosse uscita sconfitta dalle urne, Cameron avrebbe lasciato rapidamente la politica. Mentre alcuni sostengono che David Cameron non abbia avuto altro scelta che sostenere il referendum, altri dicono che avrebbe potuto decidere diversamente. E, in definitiva, Cameron avrebbe portato le dispute interne del suo partito sulla scena pubblica del Paese.

Per saperne di più

© Riproduzione Riservata