A 36 ore dall’inizio della guerra scatenata dall’Iran tramite Hamas contro Israele, l’esercito israeliano (IDF) sta ancora affrontando i terroristi in diverse comunità e centinaia di israeliani sono stati evacuati dalle zone di confine. Nelle ultime 20 ore, l’esercito israeliano ha effettuato 4 ondate di attacchi aerei nella Striscia di Gaza, durante le quali sono stati attaccati più di 800 obiettivi. A ciascuna ondata di attacco hanno partecipato tra i 50 e i 60 aerei da combattimento. Complessivamente, dall’inizio della guerra, gli aerei dell’IAF hanno sganciato su Gaza circa 2.000 munizioni e più di 1.000 tonnellate di bombe. La prima ondata di attacchi è stata effettuata ieri alle 15:00 e l’operazione è durata circa un’ora e mezza, durante la quale l’aeronautica militare come riferisce “Intelli Times” ha sganciato centinaia di tonnellate di munizioni su 120 obiettivi nella città di Beit Hanoun. La seconda ondata di attacchi è stata effettuata ieri alle 21:00. L’operazione è durata circa un’ora e mezza, durante la quale l’aeronautica militare ha sganciato 100 tonnellate di munizioni su circa 120 obiettivi in tutta Sajaya, nella città di Gaza. Una terza ondata di attacchi è stata effettuata stasera alle 01:00 e comprendeva un attacco contro circa 25 obiettivi, tra cui 20 infrastrutture militari. In totale, con l’inizio del terzo giorno di guerra, l’aeronautica israeliana ha distrutto circa 1.200 obiettivi nella Striscia di Gaza e in ogni momento ci sono dozzine di aerei sopra la Striscia di Gaza mentre questa mattina si è conclusa una quarta ondata di attacchi, durante la quale l’aeronautica militare ha attaccato più di 500 obiettivi in tutta la Striscia di Gaza. Gli attacchi aerei israeliani hanno praticamente raso al suolo gran parte della città di Beit Hanoun, nell’angolo nord-orientale dell’enclave palestinese, che i terroristi di Hamas hanno utilizzato come punto di partenza per i loro attacchi.
Contemporaneamente agli attacchi aerei nella Striscia di Gaza, decine di migliaia di soldati dell’IDF continuano a ripulire l’area circostante Gaza dai terroristi, andando di porta in porta, perquisendo i giardini ed effettuando ricerche approfondite. Finora sono stati attaccati 21 grattacieli a Gaza dove i terroristi condividevano operazioni di intelligence e uno degli edifici era quello nel quale si trovava il quartier generale militare dell’organizzazione terroristica Hamas. Ad oggi, secondo quanto riferito dall’IDF, sono più di 400 i terroristi uccisi nella Striscia di Gaza e altre centinaia di terroristi uccisi nel territorio dello Stato di Israele. Secondo Times of Israel tra i terroristi catturati in territorio israeliano c’è il vicecomandante della divisione meridionale della forza navale di Hamas a Gaza, Muhammad Abu Ghali catturato dall’unità Shayetet 13 della Marina militare israeliana.
In attesa dell’operazione di terra
Secondo i media israeliani il ministro della Difesa Yoav Gallant dopo l’incontro avvenuto al Comando Sud di Beersheba ha ordinato l’assedio completo della Striscia di Gaza: «Ho ordinato il completo assedio: non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso. Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza». Tutto accade come riferisce la Reuters mentre le sirene degli allarmi aerei suonano anche a Tel Aviv e Gerusalemme. Manca poco all’operazione di terra delle forze armate israeliane (24-48 ore) e di questo sono convinti anche gli americani ai quali secondo Washington Post «Israele avrebbe chiesto agli Stati Uniti missili per l’Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence». Gli Stati Uniti attraverso il capo del Pentagono, Lloyd Austin hanno confermato che forniranno a Israele apparecchiature e munizioni.
Che tipo di operazione di terra sarà tenuto conto che almeno cento israeliani sono nelle mani dei terroristi palestinesi di Hamas (la maggioranza), Jihad islamica e Brigate dei martiri di Al Aqsa? Lo chiediamo al Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti.
«La preannunciata offensiva israeliana, che secondo fonti occidentali, dovrebbe scattare tra 24/48 ore si potrebbe/dovrebbe articolare nelle seguenti fasi:
Isolamento totale della Striscia di Gaza (da terra, mare e cielo), soprattutto con la realizzazione di una buffer zone sul confine egiziano per evitare che i terroristi possano muoversi o ricevere rinforzi dal Sinai. Operazione già avviata con il blocco delle forniture di energia elettrica, carburanti, viveri, ecc. (che in condizioni normali provengono da Israele)
Intensi attacchi aerei (in atto da ieri) dei centri di comando, logistici, depositi munizioni, tunnel, ecc. dei terroristi nella Striscia; suddivisione della Striscia in vari settori operativi da occupare progressivamente ed in modo coordinato. Intervento condotto con la massima attenzione per limitare le perdite tra i propri militari; i combattimenti nei centri urbani sono molto gravosi per le unità attaccanti specie se si inoltrano in aree abitate perfettamente conosciute dall’avversario.
Concomitanti attacchi per neutralizzare la rete di tunnel sotto la Striscia che i terroristi possono usare per muoversi e colpire alle spalle i reparti avanzanti. Ricorso, come avvenuto nell’occupazione di Jenin (aprile 2002), a nuove tattiche per ridurre le proprie perdite, come l’utilizzo di Caterpillar corazzati che procedevano verso l’interno del centro abitato passando attraverso le abitazioni per evitare di percorrere le strade considerate più pericolose per le truppe avanzanti.
L’operazione sarà controllata e vigilata dall’alto dai droni che potranno “aprire la strada” alla progressione delle unità (quello che i droni vedono possono anche colpire) e con la copertura aerea ravvicinata degli elicotteri d’attacco.Un grande problema da tenere in considerazione è la questione degli ostaggi, oltre cento stando a varie fonti di Tel Aviv, che saranno stati distribuiti in vari luoghi della Striscia, da utilizzare sia come scudi umani sia come “merce di scambio” con prigionieri in mano ad Israele. Non sarà possibile, come qualcuno ha affermato, un blitz modello la liberazione degli ostaggi ad Entebbe (luglio 1976). Ritengo che gli Israeliani abbiano messo in conto che alcuni di questi ostaggi periranno durante l’attacco alla Striscia. Oltre a questa operazione, Israele deve tenere adeguate forze per evitare infiltrazioni/attacchi dalla Cisgiordania e soprattutto da parte di Hezbollah sul fronte nord».
Reclutamento senza precedenti di riservisti e una legge per moltiplicare le licenze per il porto d’armi
il portavoce militare dell’IDF Daniel Hagari ha affermato: «Siamo in un amplissimo processo di reclutamento dei riservisti. In 48 ore abbiamo raggiunto 300.000 riservisti» mentre il ministro della Sicurezza nazionale israeliana, Itamar Ben Gvir, ha annunciato «l’attivazione di un ordine di emergenza» per moltiplicare le licenze per il porto d’armi nel paese. «Ho incaricato la Divisione per le licenze delle armi da fuoco di avviare un’operazione di emergenza, al fine di consentire al maggior numero possibile di cittadini di armarsi. Il programma entrerà in vigore entro 24 ore».
