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Auto elettrica, a rischio i 713 milioni di euro del Pnrr per le centraline di ricarica

Auto elettrica, a rischio i 713 milioni di euro del Pnrr per le centraline di ricarica

Decreti poco chiari e ambiti di gara ampi: le lacune lasciate dai tecnici di Draghi bloccano i fondi per la rete di ricarica

Altro che governo Draghi inappuntabile sul Pnrr. Sul fronte della transizione verso l’auto green i tecnici del passato governo hanno lasciato un guazzabuglio. E l’Italia ora rischia di non poter sfruttare i fondi del Piano di ripresa e resilienza destinati alla rete di ricarica per le vetture elettriche. I bandi appena pubblicati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per finanziare con oltre 270 milioni di euro l’installazione di 6.500 infrastrutture, presentano infatti una serie di criticità tecniche, ereditate dall’esecutivo precedente, che allo stato attuale rendono impossibile la messa a terra delle risorse a disposizione.

Un problema imprevisto, a cui l’esecutivo cerca di dare risposte e che senza un intervento tempestivo metterà a rischio non solo la prima tornata di gare (con soli 28 giorni a disposizione per presentare le proposte), ma appunto l’intero progetto del Pnrr di installare 21.000 infrastrutture di ricarica in tutta la Penisola. In ballo ci sono 713 milioni di euro – in grado di mettere in moto investimenti superiori ai 2 miliardi di euro – che l’Italia rischia di perdere per sempre.

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