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Attacco a Kabul: tempi bui per l’Afghanistan

L’offensiva talebana contro il parlamento: storia di un conflitto in un cui continua a essere coinvolta anche l’Italia

Il contingente italiano a Herat
Se questa è la capacità di reazione delle forze di sicurezza afghane, per il Paese si prevedono tempi bui, come lo sono stati d’altronde gli ultimi quattordici anni di conflitto in cui ha pagato un prezzo salato in termini di vite umane anche l’Italia con 54 morti.

 Camp Arena, nella provincia di Herat, dove sono dispiegati circa 500 nostri soldati, è in fase di smobilitazione. In quest’area parte dei militari italiani svolge compiti di addestramento delle forze di sicurezza afghane nell’ambito della nuova missione Resolute Support, subentrata all’inizio del 2015 a ISAF (International Security Assistance Force).

 L’Italia ha accolto la richiesta degli Stati Uniti di mantenere ancora per alcuni mesi le proprie truppe in Afghanistan oltre il termine previsto dell’ottobre 2015, mentre Washington porterà avanti la missione almeno fino a tutto il 2016. È uno “sforzo in più” che il premier Matteo Renzi ha chiesto ai militari nella sua visita a Herat il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica. Uno sforzo che, alla luce di quanto sta accadendo in Afghanistan, potrebbe mettere sempre più a rischio anche il nostro contingente.

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