Area
Roberto Mesotti/ufficio stampa
Musica

Area: il ritorno dei leggendari dischi dell'era Cramps

Intervista al mitico bassista della band: Ares Tavolazzi

Fine ottobre sarà un momento importante per tutti gli appassionati del glorioso progressive italiano. La Sony Music infatti, da poco ha acquisito il catalogo della Cramps Record, mitica label alternativa degli Anni 70. Grazie a questa operazione sarà possibile riscoprire alcuni capolavori discografici che hanno fatto la storia della musica italiana.

Le ristampe saranno disponibili a tiratura limitata e numerata e saranno arricchite da contenuti e dischi aggiuntivi. Il cofanetto di Arbeit Macht Frei, glorioso primo album degli Area e della Cramps, conterrà il disco originale in vinile e cd rimasterizzato, oltre ad un poster e alla sagoma in cartone della pistola contenuta nel disco originale; il cofanetto di Caution Radiation Area conterrà il disco originale in vinile, il cd rimasterizzatoe  5 cartoline degli artisti. Vesrione Box anche per Cantare La Voce di Demetrio Steatos (disco originale in vinile con libretto e cd rimasterizzato).

A questo proposito abbiamo intervistato uno dei personaggi che quell'epoca l'hanno scritta e vissuta: Ares Tavolazzi, glorioso bassista degli Area: "Quei dischi verranno finalmente migliorati. Io non ho ancora sentito niente ma mi hanno assicurato che suonano molto meglio e io mi fido! Adesso, la cosa che ci piacerebbe fare è prendere proprio i master e lavorare con le piste separate sui suoni, perché con i mezzi cdi oggi, si potrebbero tirar fuori delle cose con tecniche che all'epoca non esistevano nemmeno". 

Tavolazzi, classe 1948 entrò negli Area nel 1973: "All'epoca suonavo come turnista a Milano, avevo conosciuto Demetrio anni prima. Quando Patrick (Djivas) lasciò il gruppo per entrare nella PFM, gli Area iniziarono a provinare alcuni bassisti a Parma e così Demetrio pensò di chiamare anche me tra i tanti. Mi sono presentato e abbiamo fatto una lunga jam session durata un pomeriggio intero. Tutto è iniziato così'. 

Musicista poliedrico e istrionico, dagli studi classici passa attraverso il pop, fino ad arrivare al jazz per poi tornare al primo amore, il progressive "Mi reputo un musicista che non smette mai di cercare e sperimentare cose nuove. Oggi si tende a fare un po troppo spettacolo con il jazz, e il risultato è che il jazz sta diventando parte della musica pop. Ci sono nuove tendenze, alcune vanno verso un'armonia complessa mentre altre, quasi la maggioranza, strizzano l'occhio al pubblico, all'ascoltatore. Si media molto e si usano molti elementi del jazz Anni 40 e 50 riveduti e corretti, ma fondamentalmente di nuovo non c'è molto. Il jazz è cuore e improvvisazione e improvvisare è la possibilità di essere liberi. Regala un grande senso di indipendenza, perché tu non sai una frazione di secondo prima, cosa farai dopo". 

Nel 2009 gli Area si ritrovano per riprendere un percorso iniziato tempo prima: "Nacque tutto da una cosa che aveva organizzato Mauro Pagani a Siena. Lui stava organizzando l'estate senese e tra le cose che propose pensò di invitare anche ognuno di noi con il proprio progetto. Così ci siamo rivisti e come vecchi amici abbiamo pensato 'vediamo che cosa esce'. Un'emozione incredibile: quando si è legati da amicizie vere, ci si trova davanti a cose di cui non c'è bisogno neanche di parlare. Ci si capisce con lo sguardo, è davvero stupendo". 

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Tony Romano