Gli scettici hanno la memoria corta. Soprattutto quando si parla di nuove tecnologie. Così, quelli che oggi bocciano l’Apple Watch come l’ennesima invenzione inutile, ci ricordano tanto i tecno-scettici che solo dieci anni fa consideravano gli smartphone come delle scatole vuote. Forse sono le stesse persone, o forse si tratta semplicemente di corsi e ricorsi storici. Del resto, anche negli anni ’70 c’era chi si opponeva all’idea di un PC in casa, un oggetto considerato troppo complesso, rudimentale, costoso. Poi sappiamo bene com’è andata a finire.
Lo smartwatch? Ci farà scoprire bisogni che fino ad oggi abbiamo ignorato
Apple Watch, in fondo, non è molto diverso dai suoi antesignani tecnologici. Un prodotto strano, costoso, sicuramente acerbo (del resto siamo all’anno zero del genere smartwatch), all’apparenza inutile; ma che ha tutte le potenzialità per sfondare. Siamo insomma nel campo di quella gadgettistica destinata a farci scoprire bisogni che fino a ieri ignoravamo. Del tipo che fra qualche tempo diremo: “Ma come facevamo quando non c’era”?
Apple Watch: le cose da sapere in 10 punti
Ecco perché concentrarsi eccessivamente sull’estetica, sull’autonomia e sul prezzo del prodotto è un esercizio che ha oggi poco senso. Diamo tempo al tempo e guardiamo piuttosto alla grande promessa di Apple Watch e di tutti gli altri orologi intelligenti: cambiare i nostri comportamenti, offrirci un nuovo modo e diverso di interagire con il nostro mondo digitale, liberarci dalla consultazione ossessivo-compulsiva dei nostri telefoni.
Una storia destinata a ripetersi
Ripensiamo insomma a com’erano gli smartphone quando fecero la prima comparsa sul mercato: graficamente sgraziati, poveri di applicazioni, incapaci di offrire una connessione Internet vagamente simile a quella dei PC, per non parlare delle fotocamere, veri e propri obbrobri senza arte né parte. È probabile che fra qualche anno, rivedendo il primo Apple Watch sorrideremo proprio come facciamo oggi davanti a una foto di un vecchio Nokia 9000 Communicator. Ma è indubbio che è proprio grazie a questi prodotti che la tecnologia entra nel vocabolario di tutte le persone.
Ci sono applicazioni, servizi e commodity che oggi non esisterebbero senza gli smartphone (pensiamo ad Uber, Instagram, Waze), ce ne saranno tante altre che dovranno ringraziare il Watch e gli altri dispositivi indossabili. Prepariamoci insomma al cambiamento. Sarà lento ma inesorabile. Internet, ci dicono gli esperti, sarà in ogni cosa. E il nostro orologio è ormai grande abbastanza per mostrarci qualcosa di più che una semplice informazione sull’ora corrente.