Annalisa
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Musica

"Splende": la nuova luce di Annalisa

Dopo il successo del disco, la cantante parla di sé tra la voglia di novità e il desiderio di raccontarsi fino in fondo - L'intervista

Il suo album "Splende" ha dimostrato a tutti quanti la sua grande capacità e il suo prezioso talento. Annalisa sta continuando a cavalcare le classifiche del nostro Paese con i suoi singoli, ultimo tra questi la title track, Splende. Una finestra tra le stelle è certificato platino per le vendite e Vincerò è certificato oro. Ha uno stile tutto suo e una gran voglia di sperimentare. Tra le altre cose, sarà la protagonista del prossimo film di Maurizio Casagrande, al cinema dal 26 novembre. 

L'abbiamo raggiunta per farci raccontare le ultime novità...

Annalisa, a distanza di qualche mese dall’uscita di “Splende”, quale pensi che siano stati i punti di forza di questo lavoro? Hai avuto un grande successo…

Abbiamo fatto di tutto perché potesse andare bene. Dietro c’è stato un lavoro veramente lungo e decisamente attento. Si è fatto veramente il possibile: ho coinvolto un sacco di persone. Il successo che poi ne è arrivato è stato veramente una grande gioia. Credo che il punto di forza sia stato proprio questo: il lavoro di squadra, le energie investite. È stato un lavoro onesto, dove ogni canzone parla di cose vere e sincere e dove la musica rimane al centro.

Hai spiegato il nuovo singolo Splende così: “Scrivendola ho sfogato la mia rabbia e da quel momento ho iniziato a splendere”. Che ruolo ha la scrittura per te? Ti aiuta a superare momenti critici?

Per me la scrittura è importante e a dir la verità lo è sempre stato, anche quando scrivevo cose che erano ben lontane dall’essere una canzone. È sempre stato un modo per dire delle cose che in un altro modo non avrei potuto fare.


Il tuo ultimo video dimostra una grande maturità. Dal punto di vista musicale ci sono delle nuove sonorità che ti piacerebbe tentare? Anche perché Splende presenta un pop-rock deciso…

Sì, assolutamente. Io sono sempre in rincorsa verso qualcosa che si possa muovere con me. Quello che abbiamo fatto con Splende è stato qualcosa veramente su cui non ho nulla da dire. Chiaramente adesso sono passati un po’ di mesi, e ora ho voglia di fare qualcosa di diverso. Si cambia con una velocità disarmante e quello che faccio deve rispecchiare questo cambiamento.

Ci sono già progetti in cantiere? Un nuovo disco, una nuova partecipazione a Sanremo?

Io sto continuando a scrivere, a raccogliere idee, per poter fare qualcosa di nuovo. Non so dirti quando, ma accadrà. Non ci si ferma mai.

A Sanremo hai proposto la cover di Ti Sento, dimostrando a tanti la tua capacità di interprete. Non hai mai pensato di fare un disco di cover? Ti piacerebbe?

No, per adesso non ci ho pensato sinceramente. Non ne sento l’esigenza. Ho delle cose da dire mie, cercherò di dirle a modo mio. Mi piace affrontare le cover nei momenti in cui mi fanno dire qualcosa che vorrei dire io. Ma non mi sembra il momento di un intero disco di cover.

Ma quindi che cosa ti piacerebbe far emergere di più?

Mi piacerebbe far emergere il lato più profondo della mia scrittura. Credo che in fondo non ci sia una ragione per scrivere o per fare musica. Mettiamolo in chiaro una volta per tutte: sembra sempre che ci sia uno scopo, una finalità per tutto. Io invece sono convinta che nella musica, e in generale nell’arte, nella comunicazione, una finalità non ci sia. È un’esigenza che poi ha delle ripercussioni sugli altri. Questa, se vuoi, è una casualità, ma sicuramente non una finalità.


A fine novembre ti troveremo nel cast del nuovo film di Maurizio Casagrande, Babbo Natale non viene da nord. Come mai hai deciso di partecipare a questo progetto? E come è andata sul set?

È un progetto molto carino e divertente. Mi ha contattata lo stesso Maurizio l’estate scorsa. Ha voluto coinvolgermi in questa storia che racconta di un rapporto difficile tra padre e figlia. Si parla di una famiglia un po’ confusa, di un papà un po’ distratto e irresponsabile (fa l’attore ma non troppo) e di una figlia (che vorrebbe fare la cantante) che non riesce ad avere un rapporto con lui. Tutto questo è raccontato con un tono ironico e con una serie di vicissitudini simpatiche perché il papà è napoletano, mentre la figlia nasce al nord con la madre. Ci sono una serie di incomprensioni nord-sud molto divertenti. Da questa esperienza ho imparato molte cose ed è stato bello stare sul set con i bambini.

Una curiosità: nella tua bio di twitter ti definisci: “Cantautrice, quando non canto dormo”. Spiegacela meglio…

È una cosa abbastanza ironica. Io ho degli orari completamente sballati; molte volte mi ritrovo a fare la notte in viaggio e non riesco a dormire. A volte mi è capitato di andare su Twitter per l’una di pomeriggio e di dare il buongiorno ai miei followers, e tanti mi prendono in giro per questa cosa, anche se magari sono andata a letto alle sette di mattina. È una frase ironica in realtà: è una questione di sfasamento di orari. Questo lavoro non ha orari, non ha giorni festivi e feriali, ma per fortuna, a dirla tutta, in questi giorni mi sto un po’ riposando anche se sto già scrivendo e preparando qualcosa di nuovo.

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Giovanni Ferrari