Juventus-Roma: Zeman-choc e sotto accusa

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Notte da incubo per Zeman allo Juventus Stadium


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I giocatori della Roma osservano quelli della Juventus esultare


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L'esultanza dei giocatori della Juventus


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La disperazione dei giocatori della Roma a Torino


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Il 2 giugno 2012 Zeman annuncia il suo ritorno alla Roma. Dopo la sconfitta interna contro il Cagliari (2-4) della 23ª giornata e con la Roma all'ottavo posto in graduatoria, viene esonerato dall'incarico.

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Romanisti a testa bassa dopo aver incassato il terzo gol in 16 minuti


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Zeman seduto in panchina dopo il gol del 3-0


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Pablo Osvaldo a terra. Ha realizzato la rete della bandiera su rigore


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Zeman in piedi davanti alla sua panchina


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Zeman sconsolato davanti alla panchina giallorossa


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Pirlo calcia la punizione del vantaggio juventino


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L'esultanza di Pirlo sotto la curva dei suoi tifosi


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Per Pirlo è la seconda rete stagionale


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Matri non segnava dal 25 febbraio 2012. Qui batte Stekelenburg


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La Juventus era andata sul 3-0 nel primo tempo anche un anno fa contro la Roma


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I tifosi della Juventus per Conte


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Agnelli e Nedved in tribuna


Una notte così Zeman non poteva certo immaginarsela. Nemmeno nel peggiore degli incubi avrebbe mai potuto sognare di vedere la sua Roma (e la sua filosofia di vita e di gioco) sgretolarsi sotto il colpi dell'odiata Juventus quasi senza combattere. Non è stata una partita di calcio, è stata una lezione in cui Zeman e la sua squadra hanno interpretato il ruolo dell'alunno e la Juventus è salita sulla cattedra come professore. E' finita 4-1 per la Juventus ma il passivo poteva anche essere maggiore e in ogni caso i tre gol subiti in 19 minuti lasceranno un segno indelebile sul rapporto tra Zeman e la Capitale.

PEGGIO DI LUIS ENRIQUE - Se doveva essere un esame di maturità la Roma lo ha bucato. Se per Zeman doveva essere il modo di prendersi una piccola rivincita dopo critiche e insulti, il boemo esce a testa bassa dallo Juventus Stadium e con in testa le prime grosse perplessità del popolo romanista che ha creduto in lui (35mila abbonamenti e record di presenze in settembre all'Olimpico) ma ora comincia a fare i primi impietosi paragoni.

Un anno fa dopo la sesta partita giocata in campionato (7° giornata per effetto dello sciopero) la Roma dello spagnolo era a quota 8 con 2 vittorie e 2 sconfitte, 7 gol fatti e 5 subiti. Oggi Zeman è ugualmente a 8 punti grazie anche allo 0-3 a tavolino di Cagliari. Tolti quei 3 gol 'fasulli' ne ha segnati solo due in più di allora e ne ha presi il doppio (11) senza mai riuscire a tenere la porta inviolata.

"NON MESSE IN PRATICA LE MIE IDEE" - Sconfitta così dura da mettere in discussione tutto: "Partita molto brutta e prendere tre go in sette minuti abbatte tutti". Le idee sono troppo vecchi e ormai note a tutti? Accusa che Zeman rispedisce al mittente: "Quando vedo giocare con le mie idee posso dire che sono superate ma non è accaduto. La Juventus forse crea così tanto timore che non riusciamo ad esprimerci. E' stata nettamente superiore. Non abbiamo fatto bene, né difeso né attaccato, sempre in balia". Pentito di aver accettato una sfida difficile come la Roma? "Meglio restare a Pescara? No. Sono contento di essere qui e sono convinto che la squadra riuscirà ad esprimersi e si renderà conto che ha fatto male e poche cose. Non abbiamo vinto un contrasto"

FISCHI E INSULTI COME COLONNA SONORA - Purtroppo Juventus-Roma è stata come era stata descritta alla vigilia. Fischi assordanti per Zeman all'ingresso in campo per il riscaldamento. Cori volgari per tutto il resto della serata come era accaduto già in passato. Gli ultras della curva hanno tenuto gli striscioni girati al contrario in segno di protesta contro di lui. Zeman ha assistito a gran parte della gara in piedi davanti alla panchina cercando di scuotere i suoi. Poi, dopo aver incassato le mazzate del primo tempo, è andato anche a sedersi sconsolato.

"Non ho sentito niente ma può essere che avessi qualcosa dentro l'orecchio" ha abbozzato il boemo. La Juventus aveva provveduto a raddoppiare il numero degli steward intorno alla panchina giallorossa. Non è servito perché per fortuna ci si è limitati agli insulti e agli sberleffi come il ripetuto "Il boemo ce l'avete voi" che ha accompagnato quasi tutta la ripresa insieme agli 'olè' a quasi tutti i tocchi dei bianconeri. Umiliazione.

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