Leo Gassmann X Factor 12
Ufficio Stampa Sky/Jule Hering
Televisione

X Factor 12, Leo Gassmann: "Sfido i pregiudizi con la passione"

Tutti pazzi per Leo Gassmann. Tra i personaggi forti di X Factor 12, il figlio e nipote d'arte ha brillato per fascino e talento, senza mai farsi schiacciare dal cognome ingombrante. “I pregiudizi? Non li temo, li sfido”, racconta a Panorama.it poche ore dopo l’eliminazione, arrivata a un passo dalla finalissima, in scena giovedì 13 dicembre al Forum di Assago. Tutta colpa del Tilt, che in questa edizione è diventato lo strumento con cui i giudici hanno voluto scaricare sul pubblico le decisioni più difficile.

Leo, partiamo dalla questione Tilt. Alessandro Cattelan ha giustamente “sgridato” di giudici per la poca assunzione di responsabilità. Ci sei rimasto male?

No, sono felice che sia andata così. Non immaginavano nemmeno di arrivare ai Live, figuriamoci alla finale. Non ho fretta di raggiungere i miei obiettivi. Se a vent’anni mi esibisco al Forum, poi dopo che cosa mi resta?

Ma sei soddisfatto del tuo percorso?

Ho mostrato tutto me stesso, dal primo all’ultimo minuto, senza barriere. Sono felice e orgoglioso di essere arrivato alla semifinale facendo fare qualcosa che mi somigliasse. Ho iniziato con chitarra e voce e ho chiuso allo stesso modo.

Le critiche dei giudici ti hanno ferito?

No, ho assorbito ogni colpo e credo di essere cresciuto.

Fedez e Agnelli hanno contestato le assegnazioni che ti sono state fatte in alcune occasioni. Concordi?

Penso che Mara abbia sempre fatto le assegnazioni giuste per me, sia in inglese che in italiano. Ho sperimentato e cambiato, non ho mai fatto nulla controvoglia.

Se stato accusato di essere troppo “teatrale”. È una definizione in cui ti ci ritrovi?


X Factor 12 - Il meglio della semifinale

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Leo Gassmann con Alessandro Cattelan

X Factor 12 - Il meglio della semifinale

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Leo Gassmann

X Factor 12 - Il meglio della semifinale

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Leo Gassmann

X Factor 12 - Il meglio della semifinale

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Mara Maionchi con gli Under uomini

Non sono teatrale, ma vengo da una famiglia di artisti ed è normale che abbia determinate caratteristiche. Spesso mi dicono che sembro impostato ma non è così, è il mio modo di essere. Ho cercato di levigare e alleggerire questo aspetto, ma non voglio farlo più di tanto: non devo nascondere ciò che sono perché sono orgoglio di ciò che faccio e di come lo faccio.

A proposito di famiglia. Sai che dovrai spesso affrontare i pregiudizi sulla questione “figlio d’arte”, che nel tuo caso raddoppia essendo anche nipote dell’immenso Vittorio Gassmann?

Ne ho parlato con mio papà prima di entrare a X Factor. La gente non si rende conto che in qualche modo siamo tutti figli d’arte perché la natura è la più grande espressione d’arte che esista. I pregiudizi vanno accettati, li accolgo: se qualcuno mi manda odio immotivato, significa che non ha saputo apprezzare delle cose. Io all’odio rispondo con amore e canto anche per chi mi disprezza. Non voglio nascondere il mio cognome ma sono solo un ragazzo che cerca di seguire la sua passione.

“Bravo figlio mio, sono fiero di te, ti voglio bene”, ha scritto sui social tuo papà, Alessandro Gassmann, dopo l’eliminazione. Fino ad ora era sempre rimasto in silenzio.

L’ho sentito alla fine del Live. Papà mi ha sempre lasciato libero di scegliere ma seguendomi da lontano, come il padre migliore del mondo potrebbe fare. Non voleva in alcun modo interferire nel mio lavoro. Siamo una famiglia unita e non vedo l’ora di riabbracciare tutti.

Con Mara Maionchi, il tuo giudice, che rapporto hai avuto?

Mi piace il suo grande intuito e il fatto che faccia le cose con estrema passione: non ha bisogno di piacere e dice tutto in maniera diretta. All’inizio mi ha dato filo da torcere perché vedeva in me un potenziale che non riuscivo a esprimere: pur non conoscendomi, è riuscita a leggere la mia sensibilità e ciò che non avevo ancora espresso. Lei per me è un angelo.

Il tuo grande sogno ora qual è?

Non Sanremo, almeno non per ora. Penso piuttosto a migliorare e crescere sempre di più. Scrivo brani che parlano di me o degli altri, cercando di immedesimarmi delle persone che osservo. Seguo il flusso della storia, non so se la mia voce servirà a qualcosa ma cerco sempre di stare dalla parte dei più deboli.

In tanti danno per scontata la vittoria di Anastasio, con cui hai legato molto. Che persona è?

Sensibile e autoironica. Marco si è guadagnato le cose con la fatica, iniziando dal nulla: sono sicuro che brillerà di una luce intensa.

Sei considerato il “sex symbol” di questa edizione. Felice o imbarazzato?

Mi fa piacere e mi diverte. Non mi mette a disagio.


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