Il Re dei vini: il Nobile di Montepulciano si presenta

Tutto è pronto per l’attesissima Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano che vedrà aprire le porte della Fortezza, e non poteva essere altrimenti per un “Nobile”, il 15 Febbraio con la giornata riservata alla stampa, per poi proseguire il 18, 19 e 20 Febbraio, giorni dedicati agli operatori e ai tanti appassionati.

Mentre il Consorzio presenterà le buone pratiche delle aziende che hanno permesso di raggiungere l’obiettivo della certificazione di sostenibilità e diventare la prima denominazione certificata d’Italia “Equalitas” per la sostenibilità, sarà possibile degustare le etichette 2020 e Riserva 2019 di oltre 40 aziende.

Il vino Nobile di Montepulciano, uno dei più rinomati vini e il primo italiano a fregiarsi della fascetta della Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), ha sempre guardato avanti pur avendo una grande storia.

Qui il vino si produceva fin dal tempo degli Etruschi e in un documento del 1350 si riportano le clausole per il commercio e l'esportazione del vino di Montepulciano.

Alla base di questo grande vino c’è un vitigno che in Toscana esprime il massimo delle sue potenzialità: il Sangiovese; nel caso del Nobile si tratta di un suo clone, il Prugnolo Gentile, che conferisce al vino il caratteristico sentore di prugna.

Secondo il disciplinare questo deve costituire almeno il 70% dell’uvaggio, a cui solitamente si aggiunge Canaiolo, per un massimo del 20% e Mammolo, che conferisce una componente floreale di viola mammola.

«Essere una denominazione sostenibile è un impegno non solo rivolto al territorio, ma anche alle persone che lo abitano» spiega il Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi. «Come Consorzio non abbiamo solo guardato alle attività agronomiche e produttive, ma anche alla divulgazione di queste nei confronti dei cittadini di Montepulciano, dei tanti turisti che ospitiamo durante l’anno e anche dei più piccoli con attività didattiche in collaborazione con le scuole e con l’Anteprima di quest’anno, la prima da quando siamo certificati, abbiamo voluto spiegare meglio quanto sia fondamentale il lavoro di ogni singola impresa vinicola».

Il 98% delle aziende ha ridotto i trattamenti convenzionali in vigna. Il 59% ha messo in campo pratiche legate alla cosiddetta agricoltura integrata. Quasi il 70% delle imprese ha scelto l’agricoltura biologica, il 3% quella biodinamica. L’84,4% negli ultimi cinque anni ha investito in formazione e sensibilizzazione sui temi di sicurezza e ambiente. La totalità delle aziende ha dichiarato inoltre di aver ridimensionato l’utilizzo di fitofarmaci e fitosanitari in campo. In tempi di scarsità di acqua, il 69,7% delle imprese vinicole del territorio dichiara di aver attuato pratiche per la riduzione dell’utilizzo di risorse idriche per il processo di vinificazione e il 97% ha guardato alla salvaguardia della biodiversità. Essere sostenibili è un vantaggio anche ai fini della comunicazione e promozione del vino: lo pensa il 78,8% delle imprese. Il 72,7% dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano è molto soddisfatto delle attività verso la sostenibilità intraprese dal Consorzio per la denominazione (mediamente soddisfatto il 18,2%, abbastanza il 9,1%). La totalità dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano è convinta di aver contribuito anche così al rafforzamento della denominazione, anche investendo in accoglienza in cantina (il 97%).

Insomma questo elisir di Montepulciano è rimasto “Nobile” in tutte le epoche perché ha saputo innovarsi e ha lavorato sulla qualità grazie alla passione dei suoi produttori ispirati dalla celebre frase di Francesco Redi che nel 1685 nel Bacco in Toscana definisce «Montepulciano d’ogni vino è Re».

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