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"Via da Madrid": 150 anni di indipendentismo catalano - foto

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Ritratto di Enric Prat de La Riba, conservatore. Fu padre dell'idea indipendentista catalana all'inizio del secolo XX.
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Barcellona, Rambla de Las Flores agli inizi del '900
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Luglio 1909: Barcellona sotto assedio durante le rivolte operaie della "semana tràgica"
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Agosto 1936: mezzo blindato autocostruito dell'esercito Repubblicano per le strade di Barcellona
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Luglio 1936: le strade di Barcellona dopo la momentanea vittoria repubblicana sui nazionalisti sollevati da Francisco Franco
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28th August 1936: The Catalonian Minister of War, Garcia Oliver, on the telephone in his office in Barcelona. (Photo by Fox Photos/Getty Images)
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Truppe nazionaliste entrano in Barcellona su mezzi corazzati di fabbricazione italiana. 1939.
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Il generale franchista Yague marcia su Barcellona dopo la caduta della resistenza in Catalogna. gennaio 1939
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Castello di Montjuic, 8 febbraio 1939. Lunga colonna di prigionieri catalani dopo la vittoria del franchismo
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Il dittatore spagnolo Francisco Franco. Al potere dal 1939 al 1975 cancellò ogni forma di indipendenza in Catalogna
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Ljuis Companys, già governatore di Barcellona durante la guerra civile. Muore per mano di agenti franchisti durante l'esilio in Francia
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27 febbraio 1976. A Barcellona è in visita re Juan Carlos con il figlio Felipe.
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Barcellona, ottobre 1977: il ritorno del politico catalano Josep Tarradellas, in esilio dal 1939
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Jordi Pujol, leader catalano di centrodestra alla guida della Generalidad dal 1980 al 2003
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I nazionalisti Daniel Xavier e Jaume Roure a Girona nel 2007
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Indipendentisti della sinistra radicale mascherati danno fuoco alle bandiere di Spagna, Francia e UE
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I poster per il referendum consultivo sull'indipendenza del 2009.
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Le schede di un referendum consultivo sull'indipendenza nel 2009
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Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy stringe la mano al premier catalano Artur Mas al culmine delle tensioni sull'indipendenza fiscale.
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Catalan President Jordi Pujol (L) and Catalan chief cabinet minister "Conseller en Cap" Artur Mas share a joke on the parliament bench during his last session of the regional Parliament after 23 years as President of Catalonia in his voluntary retirement. 25 June 2003. AFP PHOTO LLUIS GENE. (Photo credit should read LLUIS GENE/AFP/Getty Images)
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La protesta fiscale contro Madrid è un tema portante dell'indipendentismo catalano di questi anni.
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La fiumana di catalani alla grande manifestazione per l'indipendenza del settembre 2012
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Settembre 2012: un messaggio esplicito degli indipendentisti catalani a Madrid
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I colori catalani dipingono i volti dei manifestanti a favore dello statuto di indipendenza all'indomani della bocciatura di Madrid. 2010.
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L'estrema destra catalana in piazza per ribadire la volontà di unione con Madrid
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La linguista e presidentessa dell'Assemblea Catalana Carme Forcadell durante un'intervista sull'indipendenza della regione nel 2014.
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Il Governatore ultra-indipendentista Carles Puigdemont eletto nel gennaio 2016.
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Lionel Messi, bomber del Barcellona, di fronte alla curva inneggiante l'indipendenza catalana, supportata dal club.
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MAteriale propagandistico a favore del referendum del 2017
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Girona, 19 settembre: la Guardia Civil durante il blitz contro il referendum catalano giudicato incostituzionale da Madrid
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Scontri a BArcellona dopo il blitz della Guardia Civil. Settembre 2017.
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I Mossos d'ESquadra, la polizia regionale catalana, alle prese con le proteste degli indipendentisti

Mercoledì 20 settembre 2017 i mezzi bianco-verdi della Guardia Civil hanno circondato le sedi dei ministeri della Generalitat, il governo autonomo della Catalogna, sequestrando documenti relativi al referendum sull'indipendenza catalana programmato per il prossimo mese di ottobre e dichiarato incostituzionale da Madrid, accendendo la protesta dei sostenitori della trasformazione della regione in nazione autonoma, idea sviluppata lungo un secolo e mezzo di storia della Catalogna.

GLI ALBORI

Il sentimento nazionalista catalano si sviluppa rapidamente partire dalla seconda metà del XIX secolo, quando nella regione si sviluppa la prima industrializzazione di una Spagna prevalentemente rurale ed arretrata. Nascono i movimenti culturali e linguistici a guida neoborghese che sospingono l'idea di una nazione politicamente ed economicamente autonoma da Madrid.

Nel 1901 viene fondata la Lega Catalana Regionalista (Lliga Regionalista) sotto il cui leader conservatore Enric Prat de La Riba, la Catalogna godette di una limitata forma di indipendenza amministrativa, spezzata dall'avvento della dittatura del premier Miguel Primo de Rivera, che nel 1925 soppresse le libertà locali conquistate nel primo ventennio del secolo XX.

Durante gli anni della Lliga erano fioriti all'interno dell'indipendentismo le frange anarco-socialiste di origine operaia che si scontrarono presto con la borghesia industriale la quale, spaventata da una possibile rivoluzione di stampo bolscevico, accettò la dittatura di Madrid. La caduta di Primo de Rivera e l'abolizione della monarchia fece rivivere l'autonomismo per un breve periodo sino allo scoppio della Guerra Civile Spagnola nel luglio del 1936. La Catalogna fu il cuore delle forze repubblicane e delle milizie istitutite dai partiti di sinistra, dai sindacatie dagli anarchici. Tuttavia nel periodo della guerra contro i nazionalisti di Francisco Franco si verificarono gravi tensioni tra le forze catalane, che sfociarono in conflitti aperti indebolendo il fronte e permettendo al generalissimo di sfondare il fronte dell'Ebro dilagando in Catalogna tra il 1938 ed il 1939.

UNA REPRESSIONE LUNGA 40 ANNI

Da Madrid, il lunghissimo regime di Franco attuò una durissima repressione di ogni forma di autonomia della Catalogna, generando l'esilio di molti attivisti catalani tra quelli che riuscirono a sfuggire al carcere o alla fucilazione. Ogni utilizzo della lingua e della cultura catalana fu severamente vietato.

Il lungo silenzio dell'autonomia iniziò a rompersi alla fine degli anni '60, quando il miglioramento delle condizioni economiche della regione e il nuovo turismo di massa fecero di Barcellona il centro del rinnovamento oltre che il cuore della nuova industrializzazione iberica.

LA RINASCITA DELLA GENERALITAT E IL GOVERNO AUTONOMO

Alla morte di Franco nel 1975 seguì due anni dopo la rifondazione del governo regionale catalano, la Generalitat. Nel 1978 la nuova Costituzione spagnola riconosce l'esistenza di diverse comunità nazionali, iniziando di fatto il processo di regionalizzazione. Per la Catalogna lo statuto autonomo arriva l'anno successivo, che introduce ufficialmente il bilinguismo.

Il centro-destra è il primo schieramento a guidare la Generalitat con l'elezione del suo leader Jordi Pujol, che guiderà il parlamento catalano fino al 2003, passando per il periodo aureo simboleggiato dalle Olimpiadi del 1992.

Dopo 23 anni, il centrodestra cede il passo nelle elezioni regionali ad una coalizione di sinistra che comprende Socialisti, Sinistra rivoluzionaria e Verdi. Il presidente è il socialista Pasqual Maragall, seguito tre anni dopo dal compagno di partito Jose Montilla.

Nel 2006 la prima riforma dello Statuto regionale entra in vigore, ampliando l'autonomia amministrativa e quella finanziaria della Catalogna. Per la prima volta nella storia, lo Statuto riporta la dicitura "nazione" ad identificare il territorio catalano.

LA CRISI

La recessione mondiale investe la Spagna a partire dal 2009. L'acuirsi del dissesto finanziario e della depressione occupazionale rinfocolano i sentimenti indipendentisti-separatisti che si traducono in una serie di referendum esplorativi sull'indipendenza della Catalogna. Il potere centrale di Madrid reagisce alle spinte separatiste con la sentenza della Corte Costituzionale spagnola del 2010, che di fatto giudica incostituzionale l'identificazione della Catalogna come nazione autonoma, negando inoltre la supremazia del catalano nel bilinguismo locale. Ritornato il centro-destra al potere, la crisi costringe la Generalitat a richiedere un prestito di oltre 5 miliardi di Euro al governo di Madrid. Nel settembre dello stesso anno i nazionalisti scendono in piazza portando con sè 1,5 milioni di Catalani a richiedere l'indipendenza cogliendo l'occasione del malcontento per l'accresciuta pressione fiscale da parte di Madrid. Il premier Mariano Rajoy respinge le richieste del governatore catalano Artur Mas, negando la possibilità di una più ampia indipendenza fiscale della regione.

L'ESCALATION DELLA TENSIONE E I REFERENDUM

La tensione tra i nazionalisti sale alle stelle. Alla fine dell'anno si prepara il terreno per l' idea di un referendum sulla secessione dalla Spagna, che è respinto nuovamente dalla Corte Costituzionale di Madrid. Dopo la decisione, il governo catalano di Artur Mas cerca di ammorbidire la tensione virando momentaneamente su un referendum non vincolante sul tema dell'indipendenza. Il voto popolare si esprime nel novembre del 2014. L'80% vota per l'indipendenza.

Le tensioni aumentano esponenzialmente dal 2015 quando al governo della Generalitat sale un governo a maggioranza separatista, che in breve emette una risoluzione a supporto della secessione, subito bloccata da Madrid. Nel gennaio 2016 alla guida della Generalitat vi è l'ultra indipendentista Carle Puigdemont, che nel giugno 2017 indice un nuovo referendum in programma per l'ottobre successivo. Il 20 settembre nuclei della Guardia Civil hanno fatto irruzione nelle sedi dei ministeri catalani sequestrando documenti sul referendum in programma e procedendo all'arresto di 14 funzionari. Gli scontri di piazza con la Guardia Civil hanno segnato la più grave tensione tra Madrid e Barcellona dai tempi della Guerra Civile.

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