Via Castellana Bandiera, 5 curiosità sul film di Emma Dante

Era uno dei film più attesi della Mostra del cinema di Venezia.Emma Dante è una regista teatrale innovativa e viscerale e il suo debutto al cinema, subito piombato in concorso al Lido, ha creato non poche aspettative. Della storia che anima Via Castellana Bandiera, distribuito nelle sale dal 19 settembre, si è già detto tanto. 

Tratto dall'omonimo libro del 2008 della Dante, palermitana doc, è un duello all'ultima ostinazione tra due donne che si incontrano per la stretta via di Palermo, via Castellana Bandiera appunto. Da una parte c'è Rosa, interpretata dalla stessa regista, con la sua fidanzata Clara (Alba Rohrwacher) a bordo di una Multipla, dall'altra c'è Samira, un'anziana originaria di Piana degli Albanesi, esile e risoluta al volante di una Punto. Un ruolo, quest'ultimo, che ha regalato la Coppa Volpi a Elena Cotta, una gioia immensa conquistata a 82 anni.

Raccontiamo qui, 5 divertenti curiosità attorno al film.

1) La via è davvero Via Castellana Bandiera 

La via in cui il film è stato girato è davvero via Castellana Bandiera, Palermo, anche se una parte è stata ricostruita. Gli abitanti del posto hanno anche aiutato a spostare alcuni elementi della scenografia e compaiono nella scena finale, nella corsa incontro alla macchina da presa, su questa via non più angusta e asfissiante, ma larga e pronta a far passare ogni persona che accorre. 

2) La strada allargata man mano di un metro

Se ogni tanto, durante il film, vi sentite disorientati perché ricordavate la via della contesa diversa ma non riuscite a capire in cosa, non vi preoccupate. Tanto meno non sbalzate dalla sedia nell'inquadratura finale, che ci presenta una via Castellana Bandiera così larga che potrebbero forse passare contemporaneamente tre tir. È lì tutta la metafora del film: può sembrarci così fermo e incontrovertibile il motivo di uno scontro, tanto da generare quasi una guerra, e invece basta allargare la visuale che tutto si stempera e può diventare superabile.
Emma Dante, con la scenografa Emita Frigato, ha fatto sì che durante le riprese la strada si allargasse man mano di un metro. "Una volta che si allargava non si poteva tornare indietro e quello che era stato girato non si poteva ripetere", spiega la Dante, che racconta anche un simpatico aneddoto: qualcuno, dopo aver visto il film, le si è avvicinato dandole una piccola pacca sulla spalla e facendole notare un errore, proprio sulla scena finale che mostra una via troppo larga e diversa da quella iniziale. Togliamo ogni dubbio: nessun errore. 

3) Elena Cotta, impossibile toglierla da quella Punto

Elena Cotta, fresca vincitrice della Coppa Volpi, è davvero entrata in piena sintonia con il suo personaggio durante le riprese. "Noi eravamo morti, per accelerare i tempi abbiamo dovuto anche montare i cieli sopra il set con dei teloni di plastica che creavano un effetto serra a Ferragosto a Palermo", è lo spassoso racconto della Dante. "Elena restava nella Punto anche nelle pause. Io chiedevo: 'E dov'è? Perché non la fate uscire?', e lei non voleva uscire". La Punto era il suo habitat preferito. "In questo clima rovente, dove sono stata infilata per un mese e mezzo, d'estate, io stavo benissimo", conferma la Cotta, "avevo il mio tè caldo, le sigarette, le riviste". La conferma arriva anche dalla Rohrwacher: "Ogni tanto cercavamo di salvarla, ma lei era ancorata al volante". Come la sua stupenda spiritata Samira. 

4) Tutto nasce da una storia vera

"Ho vissuto in questa via per dieci anni e spesso capitava un simile imbottigliamento", racconta Emma Dante. "Ho pensato che dovevo farne un romanzo, che ho scritto già pensando al film". La regista-attrice è partita da una storia che conosceva bene, confrontandosi con un mezzo espressivo non noto. "Ho avuto la fortuna di aver un cast straordinario. Elena e la coralità tutta". A parte le protagoniste e alcuni elementi provenienti dalla compagnia teatrale della Dante (tra cui il marito Carmine Maringola), il cast è composto da tanti attori non professionisti, primi fra tutti Renato Malfatti che interpreta il padre padrone Saro Calafiore e Dario Casarolo che è il giovane e savio Nicolò, stupendo nipote di Samira.
"Noi palermitani siamo strani", scherza la Dante, "con Via Castellana Bandiera vince la Coppa Volpi un'attrice che non dice una parola e vince la musica di un film senza colonna sonora". Elena Cotta, infatti, regala un'interpretazione dolorosamente muta (le poche parole che pronuncia sono in albanese, in una sorta di visione) e la canzone sui titoli di coda Cumu è sula la strata dei fratelli Mancuso ha vinto a Venezia il Premio Soundtrack Stars.

5) La scena più difficile: i cani al cimitero

Tra amabili racconti sul film, Elena Cotta ed Emma Dante ricordano che una delle scene più difficili da girare è stata quella iniziale, con Samira che al cimitero dà da bere e pane ai cani randagi. Ovviamente si trattava in realtà di cani ammaestrati, che però si sono mostrati un po' indisciplinati come attori. "L'unica volta in cui Emma si è inquietata è quando ho buttato il pane da una parte invece che dall'altra", sorride Elena. 

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