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April 05 2013
Viva “La Zanzara”, che ha avuto il gusto goliardico di stracciare il velo su questi soloni della Repubblica che poi sono (non tutti, per fortuna) gente come noi: schierata, partigiana, faziosa, ingenua se non irresponsabile (ma non riguardo ai propri interessi), e troppo loquace. È successo che Valerio Onida, uno dei dieci saggi scelti da Napolitano, ha ricevuto una telefonata di Margherita Hack, l’astrofisica, e la telefonata è stata trasmessa alla radio perché era una burla, un tranello, all’altro capo della cornetta c’erano solo un imitatore e un microfono aperto.
Onida ci è cascato. Si è lanciato in commenti su Berlusconi (“Si goda la vecchiaia e lasci in pace gli italiani”) e questo sarebbe il meno: in privato siamo tutti liberi di esprimere le nostre idiosincrasie (ma intanto è chiaro che Onida, presidente emerito e ex presidente della Corte Costituzionale, nutre una palese insofferenza che immaginiamo di lunga data verso Silvio Berlusconi). E dire che pur essendo visceralmente anti-berlusconiano, è stato indicato da qualcuno come possibile capo dello Stato super partes, dopo Napolitano.
Il peggio è che ha ammesso l’inutilità e la strumentalità del lavoro dei saggi. Lui e gli altri “magnifici dieci” sarebbero soltanto la “copertura dello stallo”. Servono a prendere tempo, a allungare la pappa fino all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Lasciando gli italiani senza governo. In qualche modo, insinuando in noi la sensazione che Napolitano, se dobbiamo credere a Onida, avrebbe fatto meglio a dimettersi per accelerare la formazione dell’esecutivo (o il voto).
E ci sono altri elementi imbarazzanti. Nel tentativo di ridimensionare la gaffe, Onida ha ricordato che la Costituzione tutela “la libertà e segretezza delle comunicazioni”. Finalmente un ex presidente della Consulta scopre un’ovvietà che però non è stata mai fatta valere nei confronti di Berlusconi e delle sue conversazioni private (quelle senza rilievo penale) spiattellate su tutti i giornali. Ha aggiunto, Onida, di essere stato ingenuo. Ma per un uomo delle istituzioni è un’attenuante? Si rende conto, il nostro “saggio”, che la riservatezza si viola anche nelle comunicazioni private, non solo distribuendo intercettazioni riservate ai giornalisti? La presunta mancanza di utilità o il disvalore dei comitati di esperti voluti da Napolitano non vanno rivelati neppure alla Hack, che tanto amica di Onida non dev’essere se lui non ha neppure riconosciuto lo scherzo.
E poi quelle scuse anch’esse stizzose... Onida si scusa d’aver detto che è coetaneo del Cavaliere. Così l’offesa diventa doppia, perché il contenuto sprezzante delle sue parole non è quello, è un altro: l’essersi augurato che Berlusconi “lasci in pace gli italiani”. Detto da un uomo che rappresenta solo sé stesso, a un altro che rappresenta oltre 9 milioni di cittadini.
Ah, dimenticavo. Onida ovviamente rimane al suo posto, non si dimette. Lui è saggio. Inutile per inutile, resti pure. Almeno però lo sappiamo, ora, che son tutte balle.