Valentina D’Urbano: Acquanera

Roccachiara, un paesino sperduto sulle montagne a precipizio su un lago: è qui che si svolge la vicenda di tre donne legate da un dono.

Il racconto si apre con il ritorno di Fortuna a Roccachiara: il paesino che aveva voluto lasciare e dimenticare, spezzando i legami con la famiglia.

A richiamarla, il ritrovamento di un corpo che potrebbe appartenere a quella che era stata la sua migliore amica, Luce, e che, da un giorno all’altro, era scomparsa in maniera misteriosa e di lei nessuno sapeva più nulla.

Il suo rientro a Roccachiara la costringe a rivivere la storia della sua famiglia che inizia a ripercorrere nella memoria a partire da sua nonna, Elsa, che aveva il dono della premonizione: i suoi sogni erano tutti legati all’immagine di quel lago che, nei  momenti più cupi, le appariva gelido e trasparente.

Per poi passare attraverso Onda, la madre della protagonista, che aveva il dono di comunicare con i morti.

Fino ad arrivare a lei, Fortuna, che era scappata da un destino difficile e si era fatta una nuova vita lontano.

E che ora, si vede costretta a tornare: e forse, questo ritorno, le servirà a capire e a dipanare i segreti che avvolgono la sua famiglia e che la legano, indissolubilmente, al suo passato.

Sono a metà del libro: è una lettura veloce e scorrevole. I luoghi e le personalità vengono descritte in maniera tale da darti l’impressione di vedere un film. Lasciando che la tua mente dia forma agli eventi che vengono raccontati dall’autrice.

Stamattina mi sono svegliata e la prima cosa che ho fatto è stata quella di leggere un paio di capitoli.

E questo desiderio non mi viene spesso.

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