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Vacanze di Natale all’estero: ecco come e dove è possibile andare

A dire cosa si può fare e non fare nelle prossime vacanze natalizie è l'ultimo DPCM del 3 dicembre che affronta in modo articolato anche il tema dei viaggi fuori dai confini nazionali. La questione è resa piuttosto complessa non solo dalle indicazioni provenienti dal documento nazionale ma anche dalle disposizioni previste dai singoli stati esteri indicate in modo puntuale sul sito www.viaggiaresicuri.it a cura della Farnesina.

In linea di principio secondo l'ultimo DPCM sono concessi gli spostamenti degli italiani verso tutti gli stati membri dell'Unione Europea indicati nella lista C. Quindi è possibile viaggiare verso: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Far Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (incluse Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Riunione, Mayotte; esclusi altri territori), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi i territori al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (incluse isole Canarie e altri territori situati nel continente africano), Svezia, Ungheria.

Godono dello stesso status anche gli altri paesi dell'aria Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera), il Regno Unito e l'Irlanda del Nord (inclusi Gibilterra, Isole del Canale, Isola di Man, basi britanniche nell'isola di Cipro), Andorra, il Principato di Monaco, la Repubblica di San Marino e lo Stato del Vaticano.

Sono tante però le indicazioni previste dai singoli stati. In Danimarca ad esempio è necessario presentare un attestato di un test Codiv-19 risultato negativo nelle ultime 72 ore, in Germania non sono consentiti i soggiorni per turismo, in Islanda è necessario osservare una quarantena di 14 giorni oppure di effettuare una procedura di doppio screening che comprende due tamponi ed una quarantena di 5-6 giorni nell'intervallo tra i due campioni.

In riferimento agli altri stati europei non sono non sono permessi fino al prossimo DPCM gli spostamenti liberi dei cittadini italiani da e per Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo, Moldavia, Bielorussia, Ucraina. Rimangono però possibili i viaggi per motivi di studio, lavoro, salute, estrema necessità, ma non per motivi di turismo e personali.

I paesi indicati nella lista D (Ruanda, Giappone, Repubblica di Corea, Singapore, Thailandia, Australia, Nuova Zelanda, Uruguay), sono invece raggiungibili senza necessità di motivazione, quindi volendo anche per turismo, ma resta il fatto che ogni singolo paese può prevedere restrizioni all'ingresso anche last minute e come sempre questi provvedimenti sono riportati sul sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Affari Esteri.

Nella lista E, quindi tutti i Paesi extra UE, extra Schengen e extra lista D, almeno fino al 15 gennaio i viaggi potranno essere effettuati soltanto per motivi di lavoro, salute, assoluta necessità, rientro al domicilio, residenza o abitazione e per motivi di studio. Niente viaggi di turismo in queste nazioni.

Questa relativa possibilità di spostamenti ha però uno scotto da pagare rientrando in Italia. Per i cittadini provenienti dai paesi dell'Unione Europea/Schengen è obbligatorio sottoporsi a test molecolare o antigenici nelle 48 ore antecedenti all'ingresso nel territorio italiano. In caso di esiti negativi non è previsto l'isolamento fiduciario all'arrivo, ma rimane l'obbligo di comunicare al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria locale il proprio ingresso.

Le disposizioni relative al tampone valgono anche per coloro che entrano in Italia dal 21 dicembre al 6 gennaio, se rientrano nei motivi di necessità. È invece previsto l'isolamento fiduciario per chiunque si rechi o transiti in Italia dai EU/Schengen, per uno o più giorni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, per motivi non di necessità (turismo), e rientrano in Italia tra il 21 e il 6 gennaio o dopo il 6 gennaio.

L'isolamento fiduciario di 14 giorni è obbligatorio anche per chi rientra dai paesi della lista E (extra UE/Schengen) e della lista D: Ruanda; Giappone, Repubblica di Corea, Singapore, Thailandia; Australia, Nuova Zelanda; Uruguay.

Si può evitare tuttavia anche il tampone se, indipendentemente dalla nazionalità, si fa ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza, con l'obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario. Questo beneficio si applica anche ai lavoratori transfrontalieri.

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