Ansa/Paolo Magni
News

Perché Bossetti si è avvalso della facoltà di non rispondere

Blue jeans e felpa azzurra. Così si è presentato Massimo Giuseppe Borsetti all'udienza di stamani presso il tribunale della Libertà di Brescia. L'operaio di Mapello, indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio, è entrato nel palazzo di giustizia bresciano a bordo di un cellulare della Polizia Penitenziaria con largo anticipo rispetto all'orario dell'udienza fissata per le 12.15. Dopo la relazione di presentazione ha parlato, per l'accusa, il pubblico ministero Letizia Ruggeri. È stata poi la volta della difesa che ha argomentato le proprie tesi in due capitoli. Il giudice Michele Mocciola ha quindi chiesto a Bossetti se avesse qualcosa da dichiarare ma l'indagato ha ritenuto che le esposizioni dei propri legali fossero state esaustive. Ed ha taciuto. Dopo un'ora e quarantacinque minuti l'udienza è terminata e Bossetti è stato condotto all'esterno al riparo delle numerose telecamere presenti all'esterno del tribunale. Si sono invece fermati a commentare l'udienza con la stampa gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni.

Che hanno ribadito i punti su cui si fonda la loro istanza di scarcerazione, già respinta a settembre dal gip del tribunale di Bergamo. In particolare, secondo quanto si apprende da indiscrezioni, i legali avrebbero sollevato un'eccezione procedurale di nullità circa la relazione del Ris dei carabinieri inerenti il reperto di Dna trovato sugli slip di Yara nel campo di Chignolo d'isola. Una obiezione riproposta più volte della difesa di Bossetti in questi mesi, che potrebbe riguardare anche tempi, deleghe e ambiti investigativi nei quali fu effettuato il primo esame da parte del laboratorio del Ris dei carabinieri. Contestate dai legali anche le certezze dell'accusa circa i gravi indizi che si concretizzerebbero nelle polveri di cemento trovate nei polmoni di Yara, nelle celle di telefonia agganciate dal cellulare dell'indagato e nella controversa testimonianza del fratellino che dichiarò che la sorella gli disse di aver paura di un uomo che la pedinava; uno sconosciuto col pizzetto a bordo di un'auto lunga e grigia (Bossetti aveva una Volvo grigia station wagon).

Un uomo che, però, lo stesso fratellino descrisse "alto e grassottello". La sentenza potrebbe arrivare già nel prossimo fine settimana.

Il caso Yara Gambirasio

FACEBOOK
Yara Gambirasio

Il caso Yara Gambirasio

FACEBOOK
Yara Gambirasio

Il caso Yara Gambirasio

ANSA / GIAMPAOLO MAGNI
Yara Gambirasio, la giovane scomparsa ed uccisa il 26 novembre del 2010 a Brembate

Il caso Yara Gambirasio

ANSA
La tredicenne Yara Gambirasio

Il caso Yara Gambirasio

ANSA/PAOLO MAGNI

Il padre di Yara Gambirasio, Fulvio, lascia la caserma dei carabinieri di Ponte San Pietro (Bergamo)

Il caso Yara Gambirasio

ANSA/PAOLO MAGNI
La tomba di Yara Gambirasio

Il caso Yara Gambirasio

FACEBOOK
Yara Gambirasio

Il caso Yara Gambirasio

ANSA /Facebook
Un' immagine di Yara Gambirasio

Il caso Yara Gambirasio

ANSA FOTO
Giuseppe Guerinoni, l'autista e padre illegittimo del presunto killer di Yara, Massimo Giuseppe Bossetti

Il caso Yara Gambirasio

ANSA
Yara Gambirasio, la ragazza uccisa nel 2010 a Brembate

Il caso Yara Gambirasio

Ansa

La tomba di Yara

YOU MAY ALSO LIKE