Tina Anselmi-Una vita per la democrazia: il film tv sulla prima donna ministro in Italia

Tra le donne che hanno lasciato il segno nella storia recente dell'Italia c'è senza dubbio Tina Anselmi. Staffetta partigiana a 16 anni, sindacalista in difesa delle operaie, prima donna ministra in Italia: nel 1976 viene scelta per guidare il ministero del Lavoro e fu grazie a lei che vennero abolite le differenze salariali tra uomini e donne. Spesso unica donna in un mondo di uomini, fu anche Presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2. Una figura complessa la cui storia viene raccontata nel film tv Tina Anselmi-Una vita per la democrazia, in onda su Rai1 martedì 25 aprile, con Sarah Felberbaum che incarna la deputata della Democrazia Cristiana, ripercorre le tappe più importanti, dalla decisione di diventare partigiana alla lotta a favore dei diritti delle donne lavoratrici, fino al suo impegno in politica.

Tina Anselmi-Una vita per la democrazia, il film tv con Sarah Felberbaum

«Non avrei mai creduto di poter interpretare Tina Anselmi», ammette Sarah Felberbaum alla vigilia della messa in onda del tv movie diretto da Luciano Manuzzi e coprodotto da Rai Fiction con Bibi Film. Ma come si è preparata l'attrice? «Ho letto e studiato tantissimo perché ho sentito immediatamente la responsabilità di questo ruolo. La scena più difficile è stata l'ultima, dovevo capire cosa stavo dicendo sulla Commissione P2. Dovevo avere confidenza con quel concetto. Il momento più emozionante? Il racconto intorno al rapimento di Aldo Moro», aggiunge. E la storia della Anselmi s'intreccia proprio con quella di Moro: il segretario della DC è quello che più di tutti sembra credere in lei. Nel '76 diventa Ministra del Lavoro (del terzo Governo Andreotti): è la prima volta che una donna in Italia ricopre questo ruolo ed è grazie a lei che le differenze salariali tra uomini e donne vengono abolite. Due anni dopo, è Ministra della Salute: sul suo tavolo ci sono leggi e riforme importanti, da quella sull’aborto alla riforma Basaglia, fino all’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Ma il giorno in cui dovrebbe nascere il nuovo Governo, il sequestro di Moro stravolge l’Italia e l'agenda politica. «Questo film può insegnare alle nuove generazioni che la battaglia per la parità va avanti da tantissimi anni e non bisogna fermarsi. Non bisogna dare scontato quello che abbiamo e considerare la democrazia come un dovere è l'eredità che ci ha lasciato Anselmi, i suoi insegnamenti, lei che per prima tanto ha fatto», spiega la Felberbaum.

Il cast e la trama del film tv di Rai1

«La storia di Tina Anselmi è la storia di colei che ha aperto la strada all’emancipazione femminile durante tutto l’arco del '900. Tina è stata un personaggio fantastico, romanzesco», osserva il regista Luciano Manuzzi. Il racconto si apre mentre la Seconda guerra mondiale è in corso e mostra tutta la propria ferocia: con l’incoscienza dei suoi 16 anni, Tina diventa staffetta partigiana e pedala senza sosta tra Castelfranco e Treviso, portando documenti e informazioni. Tra i partigiani conosce anche un ragazzo che le fa battere il cuore: si chiama Nino e studia medicina. Insieme sognano un’Italia diversa, libera e in pace. Durante la guerra capisce il significato di libertà e di giustizia sociale: osserva le giovanissime operaie delle filande e la condizione della donna comincia a diventare un pensiero pressante. Così comincia la nuova avventura nel sindacato, si batte per migliorare le condizioni di lavoro, coltiva in l’idea di quella che sarà la Commissione per le Pari Opportunità. La morte di Nino a causa della tubercolosi sembra schiacciarla ma riparte più forte di prima, anche grazie a quella passione totalizzante che diventa la politica e l'essere al servizio dello Stato: per sei legislature sedette in Parlamento, dal '68 al '92, fu due volte ministro.

Nel 1981, è Presidente della Commissione di indagine sulla loggia massonica P2. Audizione dopo audizione, scopre gli interessi di un gruppo di potere che ha cercato di governare il Paese in modo occulto, senza passare dalle elezioni o dal confronto democratico. E capisce che il mondo in cui aveva creduto di vivere e combattere le sue battaglie a viso aperto è molto diverso da come lo aveva immaginato. Potrebbe arrendersi, ma ancora una volta non lo fa. «Questa storia rientra nel catalogo delle donne che hanno fatto grande il nostro paese. «Tina Anselmi che ho avuto modo di incontrare personalmente, è un'eroina civile, che ha attraversato gli anni più complicati. Aveva la qualità di essere sempre vicina alle persone, grazie all'empatia e alla generosità. La sua biografia inizia con gli anni della guerra e attraversa anni complessi per l'Italia», osserva Maria Pia Ammirati, la direttrice di Rai Fiction. Nel cast del film ci sono anche Alessandro Tiberi (che interpreta Giovanni Di Ciommo), Andrea Pennacchi (Ferruccio), Sara D'Amario (Nilde Iotti), Gaetano Aronico (Aldo Moro), Benedetta Cimatti (Francesca), Enrico Mutti (Benigno Zaccagnini) e Antonio Piovanelli (Sandro Pertini).

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