Con Tim e Rai otto «storie di risorgimento digitale»

Cristian Fracassi, ingegnere bresciano, è riuscito a trasformare le maschere per le immersioni subacquee in respiratori per i malati di Covid. Ha condiviso la sua intuizione gratuitamente sul web, dandole visibilità internazionale ed evitando che le complicanze del virus togliessero l’aria a migliaia di persone.

Matteo, Jacopo, Emanuele e Pietro, quattro liceali milanesi, hanno riparato vecchi computer, distribuendoli a coetanei meno fortunati, consentendogli di studiare a distanza durante la pandemia. Intanto, gli startupper Matteo Proietti e Jacopo Gambuti hanno creato a Roma un servizio di e-commerce di quartiere, mettendo a punto una piattaforma che ha dato modo a botteghe, banchi dei mercati rionali e piccoli negozi di arrivare, con i loro prodotti, nelle case dei clienti.

Sono tutte vicende esemplari, soluzioni in grado di arginare, contenere o smorzare le conseguenze sociali del coronavirus. Istantanee di reazioni positive propiziate dall’innovazione. A raccontarle è «Storie di Risorgimento Digitale», la serie in otto episodi già disponibili in streaming su RaiPlay. Durano circa 25 minuti l’uno, fanno parte del progetto «Operazione Risorgimento Digitale», l’alleanza promossa da Tim e oltre 40 partner di eccellenza del settore pubblico, privato e del no profit per superare il digital divide culturale in Italia, e recuperare il ritardo rispetto agli altri Paesi europei nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

«La televisione è un mezzo formidabile per educare, non solo divertire» ha sottolineato Salvatore Rossi, presidente di Tim. Che poi ha aggiunto: «Il pensiero va all’indimenticato maestro Manzi, che negli Anni Sessanta, dal piccolo schermo, faceva lezione agli italiani in grande misura analfabeti. L’analfabetismo che oggi ci deve preoccupare è quello digitale, il linguaggio del presente e del futuro. Le storie raccontate nella docuserie confermano infatti il ruolo centrale delle nuove tecnologie come abilitatore di opportunità, crescita e inclusione. La sfida per promuovere il nuovo alfabeto digitale continua e siamo convinti che iniziative come questa siano fondamentali per superare le disuguaglianze e favorire l’integrazione».

Per realizzare la serie è stata compiuta una ricerca di casi emblematici. Le proposte che hanno contribuito alla scelta finale sono arrivate da centinaia di studenti, docenti, medici, artigiani, commercianti, accomunati dall’aver compreso che la transizione tecnologica in corso può generare benefici in numerosi ambiti. Un comitato editoriale ha selezionato le più meritevoli di essere raccontate.

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