Terminati i giochi invernali, è il momento di dedicarsi agli sport “bizzarri”

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Che relazione c'è tra il pericolo e il formaggio? "Nessuna", diranno tutti coloro che non conoscono il "cheeserolling", uno sport nato, pare, già ai tempi dei romani come parte di un rito pagano. Consiste nel lanciarsi giù da una montagna appresso ad una forma di formaggio che rotola arrivando ad una velocità di 110 chilometri orari. Chi taglia per primo il traguardo si porta a casa il goloso premio ma anche fratture, denti rotti, commozione cerebrale, distorsioni, lividi, tagli, caviglie slogate e tutta una serie di graffi che si rimargineranno non prima di trenta giorni. Anche le donne possono praticare questo sport: molte usano la tecnica del "lato b", ossia saltellano sul sedere fino al traguardo rotolando poco e rimbalzando molto. In questo caso l'abbondanza premia: più abbondante è il posteriore, meno scomoda è la discesa


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Il “lancio del nano” è una competizione piuttosto controversa. C’è chi non trova giusto scagliare un essere umano il più lontano possibile e chi ritiene che se un individuo di piccola statura, come effettivamente si definiscono i nani, decide di farsi lanciare sono solo affari suoi. Questa pratica tra il “barbaro” e il “goliardico” è nata in Australia nei primi anni ottanta. Consiste nel lanciare un uomo alto fino ad un massimo di 120cm munito di tuta, ginocchiere, paragomiti e casco protettivo. Vince chi colleziona più metri. Il record appartiene attualmente a Jimmy Leonard che ha lanciato Lenny The Giant, diventato poi una leggenda, a 9 metri e 15 centimetri di distanza. Se nel 1989 una legge della Florida ha proibito questa pratica perché contraria ai principi della “Dichiarazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo”, con il tempo, essendo stata accettata la “piccola statura” come una minima diversità più che come un handicap, il “lancio del nano” è diventato uno “sport” divertente per i lanciatori e per i nani stessi, che hanno imparato posizioni sempre più aerodinamiche per arrivare  lontano. Insomma, oggi il merito della vittoria è per metà del lanciatore e per metà del lanciato. L’ultimo film di Martin Scorsese con Leonardo di Caprio, “The Wolf of Wall Street”, si apre proprio con una gara di “lancio del nano” con una variante: invece di essere lanciato lontano il nano, la cui tuta è munita di strisce di velcro, cerca di attaccarsi il più possibile al centro di un bersaglio. I nani più temerari si fanno lanciare addirittura attraverso cerchi infuocati: in questo caso però la tuta ed il casco devono essere ignifughi e il concorrente lanciato deve essere munito di estintore.


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L’”Extreme Ironing” è una “disciplina” incredibile anche se relativamente recente. È nata nel 1997 in Gran Bretagna, a Leicester, ma ha collezionato da subito appassionati in tutto il mondo. Consiste nello stirare un capo d’abbigliamento nelle condizioni più estreme possibili. Secondo l’Extreme Ironing Bureau questo sport è l’unico che combina l’eccitazione del pericolo con il piacere di poter indossare, alla fine, una bella maglietta senza pieghe. L’”Extreme Ironing World Championship” presenta “stirature” che vanno al di là di qualsiasi immaginazione. C’è chi stira con l’asse incastrata tra le due pareti di un canyon, chi lo fa sott’acqua, chi mentre sta scalando una parete rocciosa verticale, chi si diletta con il ferro mentre vola con un deltaplano a motore, chi fa un bella stiratura di gruppo dopo essersi lanciato col paracadute. Siamo solo all’inizio: come non parlare di chi stira in bicicletta, mentre fa sci d’acqua, mentre fa vela, bungee jumping, una lap dance, una sciatina, una corsa in moto. Una coppia di temerari l’ha fatto nel momento più pericoloso di tutti: durante il loro matrimonio.


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Chi l’ha detto che per scaricare la tensione sia necessario indossare guantoni da pugilato e scagliarsi a testa bassa contro un sacco appeso al soffitto? Chi ama le maniere “morbide” può partecipare alle gare di “cuscinate” organizzate in tutto il mondo in contemporanea in un determinato giorno dell’anno. L’appuntamento è per il prossimo sabato 5 aprile nelle piazze più importanti di Londra, Cancun, Boston, Atlanta, Brisbane, Boston, e pure Bergamo, ore 15.00 in piazza Dante, o Milano, sempre alle 15.00 in corso Sempione vicino all’Arco della Pace. I partecipanti devono iscriversi sul sito dell’International Pillow Fight Day, presentarsi vestiti comodi, va benissimo anche il pigiama, versare una piccola quota per acquistare il cuscino di piume e dimenarsi come matti assestando cuscinate a destra e manca dopo il suono della sirena. Uniche regole da rispettare: non colpire chi abbia una macchina fotografica appesa al collo o chi non abbia un cuscino. Per il resto….guerra!


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Il bed racing, ovvero corsa dei letti, è uno sport bizzarro nato nel 1965 a Knaresborough, una città che si trova nel nord dello Yorkshire, in Gran Bretagna. All’inizio potevano partecipare solo gli appartenenti all’esercito, alla marina e all’aviazione militare. Poi, visto il grande successo della manifestazione, la possibilità gareggiare è stata estesa a tutti. La sfida consiste nel tagliare per primi il traguardo spingendo un letto montato su quattro ruote per tre chilometri. La squadra deve essere composta da sei persone più una sul materasso. I gruppi devono costruire il letto da soli, decorandolo secondo un tema annuale scelto dal comitato organizzatore: la struttura deve essere in grado anche di galleggiare, visto che deve attraversare un fiume, e di sopportare un terreno sconnesso. I campionati mondiali di Bed Racing sono seguiti dalle televisioni di tutto il mondo con i vincitori che vengono osannati dal pubblico presente come fossero atleti olimpionici.


Foto: Ben Hindler/GettyImages

Se vedete dei giovani, o meno giovani, vestiti da rockstar che si muovono come tarantolati a ritmo di musica, non c’è bisogno di chiamare la “neuro”. Stanno probabilmente esercitandosi a vincere il concorso di “Air Guitar”, sport che consiste nel “suonare” una chitarra che non esiste, di aria, appunto, su una base musicale, muovendosi come se si stesse suonando davvero. Insomma, si mima la performance di un chitarrista senza avere lo “strumento”. L’Air Guitar è nato nel 1951 negli Stati Uniti D’America; bisogna aspettare il 1996 per partecipare ai primi campionati mondiali, che da allora si svolgono ogni anno a Oulu, in Finlandia. In genere partecipano concorrenti provenienti da più di 17 paesi, di cui molti italiani. Il vincitore viene incoronato “King of the air”: spesso diventa famoso al pari delle star di cui mima la musica. Pochi sanno che in Italia abbiamo una vera e propria campionessa di “Air Guitar”. Si chiama Ludovica Dasmi, è fiorentina, ha un successo smisurato nei paesi orientali. E’ stata lei, con le sue performance mimate, ad aprire nel novembre del 2010 a Tokyo il concerto degli U2.


Foto: Katrin Scott Holser/GettyImages

La “High Heels Competition”, la gara di corsa con i tacchi alti, è ardita oltre che molto sexy. Se ne organizzano negli Stati Uniti, in Australia, a Hong Kong. Consiste nel percorrere i 50, 100 o 200 metri sui tacchi a spillo. Per questo viene anche chiamata anche “Stiletto Run”. Modestamente l’Italia in fatto di “High Heels Competition” può vantare atlete di livello internazionale. A Milano Marittima, in provincia di Cervia, Arianna Errante ha corso 50 metri in 8 secondi su un tacco 12. Il record mondiale appartiene a un’atleta ucraina in grado di percorrere i 100 metri in 15 secondi. Due anni fa un comitato “sportivo” russo ha fatto di tutto per far diventare “olimpico” questo sport definendolo una versione più rischiosa dei classici 100 metri.Infatti, cadendo durante una corsa classica ci si può fare male, cadendo dai tacchi alti in corsa, molto, molto di più.


Foto: Emma Wood/GettyImages

Qualcuno potrà sghignazzare alla notizia che il “dito di ferro” è un sport molto diffuso quasi al pari del più tradizionale “braccio di ferro”. Invece è proprio così, nei paesi nordici si pratica parecchio tanto da essere stato dichiarato sport ufficiale degli Artic Winter Games che si svolgono ogni anni in Alaska. I concorrenti vengono divisi per peso, altezza ed età, poi, tolte scarpe e calze, intrecciano le dita dei piedi cercando di portare l’uno nel territorio dell’altro. Il “dito di ferro” si può fare anche con le dita della mano ma è meno divertente da vedere. I mondiali si svolgono ogni anno in un paese diverso. Gli interessati a partecipare possono consultare il sito del “World Toe Wrestling Championship. Poi, possono consultare un ortopedico di fiducia.


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E’ stata la cittadina Australiana di Chinchilla, a circa 300 chilometri da Brisbane, a dare i natali ad uno sport chiamato “Watermelon Ski”, ovvero “sciata con i cocomeri”: questo perché il cocomero è il più importante prodotto agricolo della regione.  I concorrenti di Watermelon Ski devono affrontare una discesa erbosa coperta da un gigantesco telo di plastica bagnato con i piedi infilati in due bei succosi cocomeri. Gli atleti dicono che non ci sia grossa differenza dal calzare ai piedi un paio di sci ultramoderno o due cocomeri: lo stile di discesa è più o meno lo stesso, cambia il fatto che ad un certo punto la pista diventa molto, molto appiccicosa. Secondo gli esperti della disciplina, questo sport è antichissimo, addirittura ce ne sono tracce cinquemila anni fa in Egitto. Non risulta che nelle tombe dei faraoni ci fossero antiche pergamene contenenti i regolamenti di gara, o leggende che raccontino come Horus e Osiride scivolassero sulla sabbia con cocomeri ai piedi. Probabilmente qualcuno vuole “scippare” la paternità dell’invenzione del Watermelon Ski agli Australiani collocandolo, non si sa come, nel deserto del Kalahari ancora prima della nascita di Tutankhamon.


Foto: Justin Sullivan/GettyImages

In genere vanno forte i concorsi di bellezza: ultimamente però anche quelli di “bruttezza” hanno attirato un gran numero di giornalisti, fotografi, appassionati. Quello più famoso è il “World’s Ugliest Dog”, una gara destinata ai cani più inverosimili del mondo. Nata nel 1988, si svolge ogni anno a Petaluma, in California: in passerella sfilano cagnolini la cui simpatia è decisamente superiore alla bellezza. Quattro le categorie principali del concorso: prime impressioni, caratteristiche uniche, personalità e reazione del pubblico. Questa competizione negli anni ha avuto le sue star: Elwood, un incrocio tra un Chihuahua e un cane nudo cinese, bruttissimo ma simpaticissimo. Ha vinto la corona per due anni di seguito e ha ispirato un libro sulla sua vita intitolato “Tutti amano Elwood”. Poi c’è Gus, un principio di Chihuahua senza peli, con tre gambe e un occhio solo. I vincitori si aggiudicano un premio di 1500 dollari e tanta, tanta popolarità.


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Tra gli sport sicuramente più divertenti, oltre che bizzarri, c’è lo “zorbing”, che consiste nel rotolare giù per un pendio dentro una grossa e morbida sfera di plastica trasparente. Indubbiamente ci vuole coraggio e uno stomaco di ferro: non è piacevole infatti “rimettere” il pranzo della domenica all’interno di una palla che gira. Questa disciplina è stata inventata nel 1994 dai fratelli David e Andrew Akers, che sperimentarono anche la variante su terreno piano. Meno divertente forse ma più sicura. Oggi si moltiplicano le gare di Zorbing: alcuni risultati sono stati inseriti nel Guinness dei primati. Si tratta della “più lunga cavalcata”, 570 metri percorsi ballonzolando da Steve Camp, la più veloce, 52 chilometri orari per Keith Kolver e i 100 metri, successo personale di Andrew Flintoff che li ha coperti in 26,59 secondi.


Pochi sanno che gli sport olimpici non sono gli unici ad avere alle spalle una lunga tradizione. Ce ne sono altri, particolarmente bizzarri, che oltre a far divertire chi vi partecipa e chi vi assiste, vantano una storia interessante accompagnata da leggende, curiosità e aneddoti legati al territorio di provenienza. Australia, Sudamerica, Oriente e Vecchio Continente, ogni luogo ha dato i natali a discipline e competizioni ben poco ortodosse

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