Economia
September 28 2017
Rischia di avere effetti incontrollabili la sentenza della Cassazione che ha stabilito che il contribuente che subisce un grave e protratto disservizio dalla mancata raccolta dell’immondizia può avere diritto ad uno sconto del 40% sulla Tarsu, ovvero sulla tassa per la gestione della spazzatura.
Per il momento infatti la pronuncia della Suprema Corte riguarda un caso specifico verificatosi a Napoli, ma in futuro in altre città altri contribuenti potrebbero decidere di seguire l’esempio e allora le amministrazioni comunali inadempienti potrebbero davvero essere in guai grossi. Ma vediamo cosa è accaduto nel capoluogo campano e come si è arrivati alla sentenza della Cassazione.
Tutta la vicenda nasce da un ricorso presentato appunto in Cassazione dall’Hotel Britannique di Napoli, uno dei più prestigiosi della città. A fronte infatti della mancata raccolta della spazzatura, l’albergo in questione aveva chiesto all’amministrazione un taglio sulla propria spesa per la Tarsu.
Al diniego dell’amministrazione cittadina, i responsabili del Britannique hanno deciso di ricorrere presso i giudici della Suprema Corte, che come detto, hanno dato loro ragione, riconoscendo appunto il grave e protratto danno subito e la conseguente corretta richiesta di taglio del costo della tassa sulla spazzatura.
Il Comune di Napoli a propria discolpa si è presentato in Cassazione sostenendo che nel capoluogo campano al momento la gestione dell’immondizia è in mano a un commissario che fa capo direttamente al governo e che dunque le responsabilità dell’amministrazione comunale per i danni subiti dal Britannique per la mancata raccolta non fossero ad essa imputabili, vista anche l’imprevedibilità di tale evento.
Una tesi rigettata dai giudici con l’ermellino, secondo i quali, innanzitutto la mancanza di prevedibilità del disservizio non è accettabile come scusante per negare lo sconto del 40%; in secondo luogo, in ogni caso, nonostante la gestione dei rifiuti sia al momento delegata a un commissario, la Tarsu viene comunque incassata direttamente dal Comune, che dunque è l’unico soggetto che può materialmente concedere la riduzione della tassa sullo smaltimento dei rifiuti.
Come già accennato, le conseguenze di questa sentenza della Cassazione potrebbero essere imprevedibili. In tutti i Comuni in cui esistono infatti problemi nella gestione dei rifiuti, potrebbero scattare denunce e richieste di riduzione dell’imposta locale sull’immondizia.
Una situazione decisamente preoccupante per centinaia di sindaci, dei quali si è fatto portavoce il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, secondo il quale la pronuncia della Suprema Corte potrebbe indirettamente diventare un involontario invito a tanti cittadini ad evadere la tassa sull’immondizia, innescando un pericoloso circolo vizioso: spesso infatti i disservizi nella raccolta della spazzatura sono dovuti proprio alla mancanza di risorse per la forte evasione fiscale a cui è soggetta tale imposta locale. Staremo a vedere.