Taika Waititi (Ansa, Epa, David Swanson)
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Taika Waititi alla regia del nuovo film di Star Wars per risollevare la serie

Sempre più nelle fortunate grazie della Disney, Taika Waititi ascende all'olimpo di Guerre stellari. Sarà lui, fresco regista di Jojo Rabbit, a scrivere e dirigere un nuovo film per il cinema della saga di Star Wars.
Scriverà la sceneggiatura insieme a Krysty Wilson-Cairns, sceneggiatrice britannica classe 1987 che ha co-scritto il dramma di guerra 1917 di Sam Mendes, vincitore di tre Oscar, e che ha appena firmato lo script dell'horror Last Night in Soho di Edgar Wright.

Del nuovo film su Star Wars non si sa ancora niente. Il database cinematografico Imdb ipotizza un rilascio per il 2024.

Chi è Taika Waititi

Classe 1975, nome insolito, Taika Waititi è neozelandese con padre di origine māori e madre di origine ebraica russa. Inizi da comico, è attore oltre che regista. La sua cifra stilistica: audace, ironica, paradossale. Il suo esordio alla regia di un lungometraggio è Eagle vs Shark (2006), commedia romantica indie abbastanza lontana dai cliché, con i protagonisti tutt'altro che bellocci bensì outsider disadattati.
Come attore, nel 2011 Waititi ha recitato nel cinecomic di scarso successo Lanterna Verde della DC.
Il percorso di avvicinamento a Star Wars e al benvolere della Disney ha come tappa anche la scrittura della sceneggiatura del film d'animazione Oceania (2015) degli studios di Topolino.
E poi, tatatatan: Thor: Ragnarok, 2017, ancora cinecomic ma questa volta Marvel (leggi Disney), da regista, con successo di critica e incassi. Tant'è che Waititi è stato già prenotato per un quarto film dedicato a Thor.

E poi, è storia recente: Jojo Rabbit è un prodotto quanto più "made in Waititi". Tratto dal romanzo Come semi d'autunno di Christine Leunens, è sceneggiato, co-prodotto, recitato e diretto da Taika Waititi. È lui l'Hitler stravagante immaginario con cui dialoga il piccolo Jojo. E i toni giocosi e irriverenti pur nel dramma del nazismo esprimono bene la voglia di distinguersi di Waititi, che piaccia o non piaccia.

Perché la Disney ha scelto Taika Waititi per Star Wars

Colin Trevorrow, Josh Trank, i frontrunner de Il trono di spade David Benioff e DB Weiss sono solo alcuni tra i tanti cineasti assoldati per infarcire i fan di Guerre stellari di ennesimi episodi, tutti poi salutati dalla Lucasfilm prima ancora di girare un film.

La trilogia sequel non è riuscita a rievocare l'aura mitica della saga (solo il secondo episodioStar Wars: Gli ultimi Jedidi Rian Johnson ha avuto rimandi affascinanti, con l'eterna tenzone tra oscurità e luce). Dopo il deludente ultimo capitolo, Star Wars: L'ascesa di Skywalker, serve una persona capace di riportare entusiasmo. Potrà essere Taika Waititi? Di lui piace l'audacia allegra che sa infondere, come ha fatto in Thor: Ragnarok. Anche se i fan di Star Wars sono più esigenti di quelli della Marvel.

Ora il nome di Waititi è di certo d'appeal e viene legato a diversi progetti: si è parlato di lui, ma finora sempre senza ufficialità, per un remake di Flash Gordon e il terzo film di Deadpool.

Recentemente Waititi ha anche diretto l'episodio finale della prima stagione di The Mandalorian su Disney+, serie televisiva statunitense prodotta da Lucasfilm e ambientata proprio nell'universo di Guerre stellari. Il connubio tra Taika e gli studios di Walt sembra funzionare. Vedremo se sarà vincente, alle prese con quella galassia lontana lontana.

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