Allarme suicidi tra gli agenti della Polizia Penitenziaria

Lunedì 12 agosto, un assistente capo della polizia penitenziaria, P.M. di 46 anni, di servizio alla Casa circondariale di Ariano Irpino, si è ucciso sparandosi con l'arma d'ordinanza davanti al cimitero di Gesualdo (Avellino).

Il Sappe , sindacato autonomo della polizia penitenziaria, denuncia che questo è il quarto suicidio in due mesi tra gli agenti in servizio nelle prigioni italiane. «Non conosco le statistiche dei suicidi in altre categorie professionali, ma quelle che riguardano noi sono agghiaccianti» dice Donato Capece, segretario generale del Sappe. «Prima del collega di Ariano Irpino, altri tre poliziotti penitenziari si sono suicidati a Roma il 19 giugno, a Marcellina il 7 luglio e a Raffadali il 13 luglio. E questo è il settimo caso del 2013».

Dal 2000, secondo il Sappe, sono stati circa 100 i dipendenti dell'amministrazione penitenziaria che si sono tolti la vita: poliziotti, direttori, provveditori... «È un fenomeno preoccupante» dice Capece «e va fatto qualcosa. In Italia non esistono ricerche in questo ambito, forse per colpa dei tabù culturali che ostacolano l'analisi del problema, tanto che ancora oggi è difficile quantificare il numero dei suicidi e dei tentati suicidi tra gli appartenenti alle forze di polizia e compararne i dati con la popolazione di riferimento».

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