Star Wars 7: Il risveglio della Forza
©Lucasfilm 2015

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza di J.J. Abrams: 5 cose da sapere

"Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...". Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza si apre come tutti si aspettano, con la consueta e amata scritta celeste su fondo nero. E in sala l'applauso è corale e gioioso. A fine proiezione gli applausi ci sono ancora, ma meno entusiastici e caldi. 

Il settimo film della saga fantascientifica Guerre stellari arriva al cinema il 16 dicembre, a dieci anni di distanza da Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (2005). Primo lungometraggio di Casa Disney, che nel 2012 ha comprato Lucasfilm, è anche il primo di una nuova trilogia sequel, senza il timone sicuro del suo creatore George Lucas, che comunque ha contribuito alla scelta di J.J. Abrams come regista. Se come cronologia dei fatti si inserisce dopo la trilogia originale e ne riprende tanti elementi e situazioni, non raggiunge però la compiuta essenzialità e chiarezza né il coinvolgimento emotivo dei capitoli anni '70-'80. Sono tanti i richiami a dinamiche già viste, dalla conflittualità padre-figlio all'annientamento di pianeti sulla scia della Morte Nera: se da una parte ciò solletica l'amarcord dei tantissimi fan e ne attirerà di nuovi, dall'altra porta inevitabilmente a sviluppi prevedibili. Tra i tanti nuovi personaggi alcuni sono appassionanti e invitano a conoscerli meglio, in attesa di Star Wars 8. Il finale, come le leggi del marketing odierno richiedono, lascia dubbi ancora aperti e misteri da svelare.

Ecco 5 cose da sapere su Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza (cercando di evitare il più possibile lo spoiler):

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza, immagini del film

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Daisy Ridley e John Boyega nel film "Star Wars 7: Il risveglio della Forza"

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza, immagini del film

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Daisy Ridley nel film "Star Wars 7: Il risveglio della Forza"

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza, immagini del film

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John Boyega nel film "Star Wars 7: Il risveglio della Forza"

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza, immagini del film

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Star Wars 7: Il risveglio della Forza

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza, immagini del film

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John Boyega nel film "Star Wars 7: Il risveglio della Forza"

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza, immagini del film

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Star Wars 7: Il risveglio della Forza

Star Wars 7 - Il risveglio della Forza, immagini del film

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Star Wars 7: Il risveglio della Forza

1) Non è indispensabile aver visto gli altri film

Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza si inserisce trent'anni dopo gli eventi di Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi (1983), dopo che l'ultimo cavaliere Jedi Luke Skywalker riesce a risvegliare lo spirito paterno e i sentimenti buoni ancora presenti in suo padre Darth Vader, che uccide l'Imperatore Palpatine. Il nuovo male ora è non è più l'Impero ma il Primo Ordine.  
Se aver visto i sei film precedenti è essenziale per entrare conanima e corpo nello spirito Star Wars e negli affascinanti giochi di equilibrio della Forza, aver perso i capitoli passati non inficia l'intrattenimento. La comprensione non potrà essere completa ma bastevole per capire le nuove trame e i vecchi legami.

2) Il volto femminile della Forza  

La Disney l'aveva promesso: sarà data maggiore attenzione al pubblico femminile. Già il passato ci aveva regalato due donne da ricordare, una per trilogia: Padmé Amidala, bella e assennata, da cui è nato tutto, e la Principessa Leia, coraggiosa e mossa da nobili ideali. Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza ci consegna già due nuovi personaggi femminili con possibilità da leader. Facciamo la conoscenza di Maz Kanata (interpretata tramite performance capture da Lupita Nyong'o), piratessa aliena che in saggezza, piccola stazza e forme rugose potrebbe essere il contraltare dell'ei fu maestro Yoda, che tanto manca. Ma è senz'altro Rey il nuovo personaggio più interessante: mercante di rottami su Jakka, pianeta dalle dune sabbiose mozzafiato, è lei il lato femminile della Forza destinato a grandi cose. Finora la Forza non si era avvicinata mai così prepotentemente a una donna. Se ancora non sappiamo assolutamente niente delle sue origini, possiamo facilmente intuire il suo futuro. La interpreta con fisicità tonica, giusta tensione e convincente carisma Daisy Ridley, attrice britannica ventitreenne relativamente sconosciuta: ottima la scelta di optare per i nuovi personaggi su volti per lo più poco noti, da caricare di inedite emozioni e aspettative.

3) L'umorismo affidato ancora ad Han

Dalla trilogia originale il primo a rifarsi vivo è Han Solo, ovviamente a bordo del Millennium Falcon, e la gioia di rivederlo è piena (Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza sceglie di mantenere i nomi dei personaggi in lingua inglese, e quindi Han ora non è Ian; Leia non è più Leila). Harrison Ford è invecchiato, certo, ma davvero bene, e regala ancora scene d'azione da far invidia a un giovanotto (è storia nota che sul set si sia fatto anche male, ma capita anche ai giovanotti). Al suo fianco non può mancare il fido amico Chewbecca, ancora interpretato dallo spilungone Peter Mayhew. Alla collaudata coppia di amici sono affidati i soliti riusciti siparietti comici intrisi di ironia. Torna la salutare vena da commedia che era stata smarrita dalla trilogia prequel.  
Il ritorno in scena di Leia Organa, ora generale, crea quasi un groppo in gola: eccola, Carrie Fisher, trentadue anni dopo, con il tempo che ha portato lontano la grinta dell'ex principessa. Tra Han e Leia non ci sono più le amabili scaramucce a suon di amore e spassoso pungersi. La sceneggiatura firmata da Abrams, Lawrence Kasdan e Michael Arndt concede comunque un adorabile scambio di battute, in onor dei legami andati: "Hai cambiato acconciatura", dice lui; "Stessa giacca", replica lei; "No, giacca nuova", chiude Han.
Dal passato torna anche il droide antropomordfo pedante e verboso C-3PO (ancora interpretato da Anthony Daniels): stessa chiacchiera ma un braccio rosso in mezzo al solito color oro. C'è anche il piccolo e impavido robotino R2-D2 (sempre mosso da Kenny Baker), anche se gli vengon concessi pochi secondi, parte dei quali legati a una scelta narrativa alquanto discutibile. E Luke Skywalker (e con lui Mark Hamill), l'ultimo cavaliere Jedi? Non può mancare, no, non mancherà.  

4) Le new entry più belle  

Accanto alla valorosa Rey, brillano due new entry molto riuscite: il nuovo droide BB8, che sicuramente riempirà il mondo dei gadget a Natale, e l'ex assaltatore Finn.
BB8 è bianco e arancione e ha per corpo una sfera che gli consente di muoversi molto più celermente del buon vecchio R2-D2. Intelligente e partecipe, sa essere tenero e divertente. Per ottenere ciò che vuole fa versi simili a fusa: trovata ammiccante verso il pubblico, non può non strappare sorrisi.
FN2187, o meglio Finn, ha il volto pulito di John Boyega, attore inglese ventitreenne visto in Attack the Block - Invasione aliena. Tolta l'armatura bianca da membro delle truppe del Primo Ordine, non riesce però a togliersi di dosso la paura e l'orrore. Trova in Rey l'alleata perfetta: allo sgomento di lui corrisponde la scaltrezza di lei, al valore fulgido della ragazza il cuore buono del nuovo amico. I momenti più simapatici si devono anche a loro, oltre al solito mattatore Han.  
John Boyega, insieme a Lupita Nyong'o, va a impolpare il cast di colore che già aveva animato la saga, affiancando Samuel L. Jackson (che è stato il grande Jedi Mace Windu nella trilogia prequel) e Billy Dee Williams (il Lando Calrissian della trilogia originale): piccolo promemoria per i razzisti che poche settimane fa avevano attaccato Boyega e avevano visto in Star Wars 7 uno sprone al "genocidio dei bianchi" (pura follia).  

5) Il lato oscuro è meno affascinante  

Star Warsprende sempre più le pieghe di una saga famigliare alla Beautiful. A pagarne le conseguenze è il lato oscuro della Forza. Kylo Ren (Adam Driver), membro dei cavalieri di Ren, pur scimmiottando maschera, vestito e mantello neri alla Darth Vader, non può raggiungerne mai il suo appeal profondo e magnetico. I tormenti e il richiamo alla Luce non sono viscerali e non contribuiscono alla tensione emotiva. Sperando nei capitoli futuri della nuova trilogia, Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza è debole sul fronte villain. Anche il Leader Supremo Snoke (interpretato dall'attore mago del performance capture Andy Serkis) non può ancora avere l'ambiguità disorientante e la crudeltà granitica dell'imperatore Palpatine.  
Più ferreo e glaciale il generale Hux: fa un certo effetto vedere Domhnall Gleeson, che ci ha abituato a personaggi ingenui e bonaccioni, in stile hitleriano.

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