Sofferenze bancarie: ecco chi sono i cattivi pagatori

Non sono stati i piccoli risparmiatori a formare il buco da 200 miliardi di euro che rischia di affossare il sistema bancario italiano, anche se poi sono quelli che rischiano di pagare di tasca propria per il salvataggio delle banche in crisi, come accaduto lo scorso anno con Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti.

Stando a un recente rapporto del Centro studio Unimpresa basata sui dati di Banca d’Italia aggiornati ad agosto 2016, il 70% dei crediti la cui riscossione non è certa si riferisce a finanziamenti superiori a 500.000 euro, pari a una cifra totale di 140,4 miliardi di euro prestati negli scorsi anni a 33.234 clienti tra ricche famiglie e imprese.

Detto altrimenti, i "cattivi pagatori", che stanno all'origine della voragine che ha risucchiato i bilanci delle banche italiane alimentando la speculazione sui titoli del settore a Piazza Affari, sono tanti quanti una cittadina come Aosta: non arrivano a 34.000, un numero pari al 2,6% dei clienti problematici delle banche italiane.

Sofferenze bancarie: ecco i clienti che ne hanno di più


Un buco generato da pochi grandi clienti

Guardando i numeri, si arriva a una conclusione, che può apparire scontata, anche se poi non lo è: più è alto il prestito ricevuto e maggiore è il livello di sofferenze generate nel sistema. Infatti, dei 200 miliardi di crediti deteriorati, ben 24 miliardi si riferiscono a solo 571 clienti che hanno ricevuto finanziamenti superiori a 25 milioni di euro. Si tratta dello 0,05% del totale dei clienti problematici delle banche italiane.

Circa 45,8 miliardi di euro di sofferenze bancarie derivano da 5.228 clienti che hanno ottenuto finanziamenti da 5 a 25 milioni di euro, 28,6 miliardi da 26.454 clienti che hanno ricevuto prestiti compresi da 500 mila a 1 milione di euro e 24,4 miliardi da 7.572 clienti a cui sono stati erogati crediti da 2,5 a 5 milioni di euro.

Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti: perché sono di nuovo in difficoltà


Piccoli soggetti in difficoltà

Meno di un terzo delle sofferenze bancarie, invece, può riferirsi a una platea molto ampia di clienti più piccoli: sono gli oltre 1,2 milioni di italiani(97,4% dei clienti problematici) che hanno ottenuto finanziamenti da 250 euro a 500 mila euro, una cifra in genere erogata per l’acquisto di beni da consumo, immobili o piccoli macchinari.

Di questi, 5,9 miliardi di euro di crediti dubbi si riferiscono a prestiti compresi tra 250 a 30 mila euro, 7,5 miliardi a finanziamenti da 30 mila a 75 mila euro, 9,3 miliardi a crediti da 75 mila a 125 mila euro, 20,7 miliardi a prestiti da 125 mila a 250 mila euro e 16,1 miliardi a finanziamenti compresi tra 250 mila a 500 mila euro.

Numeri che, se non altro, dimostrano che i cosiddetti "amici degli amici" cui si è prestato denaro con (forse) troppa facilità in passato, non erano certo la maggior parte dei risparmiatori che, con l'entrata in vigore del bail-in, rischiano di essere tosati per rimettere in sesto le banche italiane.

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