10 anni fa ci lasciava Ray Charles, re del Rythm and Blues

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Ray Charles in studio nei primi anni 50.


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1955. Ray Charles ritratto nell'anno dello strepitoso successo di "I'Ve Got a Woman".


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Con l'armonica in mano, retaggio delle origini del blues classico, Ray Charles in pausa durante una sessione di registrazione nel 1959.


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Primi anni sessanta: come un vero "gigolò" Ray si aggiusta la cravatta di fronte all'obbiettivo del fotografo.


Dal vivo con le "Raelettes" le fedeli coriste che lo accompagneranno nei grandi successi dei primi anni 60.


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Impeccabile come sempre, al centro del ritratto in studio assieme alle Raelettes.


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Gli spartiti arrangiati per orchestra dei più grandi successi di Ray Charles: "What I'd Say" e "Georgia on my Mind".


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1964: durante le riprese del film "Ballad In Blue". L'anno successivo Ray sarà arrestato per possesso di eroina, dalla quale uscirà solo dopo un doloroso percorso di disintossicazione.


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Inghilterra, 1966. Ray Charles legge lo spartito in Braille durante le registrazioni di "Porgy and Bess".


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Ray Charles nel film cult di John Landis "The Blues Brothers" (1980). Recita la parte di "Ray", scaltro commerciante di strumenti musicali. Memorabile la sua esecuzione di "Shake Your Tail Feather".


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Nel 1985 partecipa alla mega sessione benefica del Live Aid, assieme ai big della musica americana. Nella foto, lo spartito autografato dalle star.


Un frame dal video di "We Are The World", dove Ray duetta in un botta e risposta con Bruce Springsteen.


Ray Charles con Nancy e Ronald Reagan nel 1985.


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Ray al Marciac Jazz Festival nel 1995.


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Ancora dal vivo. Questa volta al festival jazz di Juan-Les-Pins in Costa Azzurra.


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Ray Charles è accanto a Clint Eastwood in occasione della presentazione del film documentario sul blues "Piano Blues" (2003).


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Una delle ultime uscite di Ray Charles in occasione della proclamazione a "monumento nazionale" dei suoi studios di Los Angeles. Marzo 2004.


BB King non trattiene la commozione ai funerali di Ray Charles e si appoggia alla sua mitica Gibson "Lucille".


Ray Charles nasce con il nome di Ray Charles Robinson ad Albany in Georgia il 23 settembre 1930.

La sua infanzia è tutt'altro che facile. A 6 anni contrae una gravissima forma di glaucoma, che in breve lo rende cieco. A 10 anni perde la madre e a 15 il padre. Non gli resta che la musica, che impara in Florida, dove la famiglia si era trasferita. I suoi strumenti sono i fiati e l'organo. Presto si trasferisce a Los Angeles e nel 1951 arriva il primo successo di rilievo, che entra nella top ten Rhytm & Blues: "Baby Let me Hold Your Hand". Tra il 1951 e il 1954 lavora come arrangiatore di interpreti blues di successo.

Nel 1954 firma per la Atlantic Records. L'anno dopo arriva il successo nazionale con "I've Got a Woman" con un'orchestra completa che sarebbe a breve diventata una big band con tanto di fiati e cori gospel. Dalla fine degli anni 50 inizia una serie di hit mondiali, quali "What i'd Say", "Georgia On My Mind" e, nel 1961 "Hit the Road Jack".

Nel 1965 viene arrestato per possesso di eroina. Da questo momento si palesano i gravi problemi di dipendenza dalla droga, di cui fa uso fin dall'età di 16 anni. Dopo un periodo di disintossicazione, esce di scena per un paio d'anni. Negli anni 70 e 80 abbandonerà il soul e il R&B per dedicarsi a sonorità pop e jazz, con alcune puntate nella musica country, che videro accanto a Ray la partecipazione di big come Johnny Cash e Willie Nelson. Nel 1980 recita una indimenticabile parte nel film di John Landis "The Blues Brothers". Duetta con Springsteen in "We are the World" del 1985. 

Il palmarès personale di Ray Charles comprende ben 17 Grammy Awards oltre a onorificenze innumerevoli in tutto il mondo. Clinton lo insignì del National Medal of The Arts nel 1993.

Attivo politicamente, fu sostenitore di Martin Luther King e di Israele. Lasciò oltre un milione di dollari a una fondazione per bimbi sordomuti che porta il suo nome.

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