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Ratzko Mladic, chi è il "Boia di Srebrenica" - FOTO e VIDEO

Il tribunale penale dell'Aja gli ha inflitto l’ergastolo. L’ex generale comandante delle forze serbo-bosniache, Ratko Mladic, conosciuto come il 'Boia di Srebrenica', è stato condannato per crimini contro l’umanità e genocidio compiuti nell’ex Jugoslavia (Tpi), in particolare nell’assedio di Sarajevo del ‘92 e nel massacro di Srebrenica, appunto, del ‘95.

Il video degli orrori

In un lungo video mostrato dalla BBC Four si vede Mladic ordinare ad alcuni soldati di dividere i maschi adulti dagli adolescenti che poi saranno massacrati. Un bilancio che conterà 8.372 morti (ma altre stime raggiungono le 10mila vittime).


Chi è Mladic

Nato a Božinovići nel 1943 in un villaggio a sud di Sarajevo, oggi versa in cattive condizioni di salute, ma i suoi occhi di ghiaccio non mascherano la lucidità e la mancanza di scrupoli che hanno legato il suo nome a violenze di ogni tipo.

Ex braccio armato del presidente serbo-bosniaco Radovan Karadzic, tra il 1992 e il 1995, aveva ordinato alle sue truppe di compiere numerosi massacri contro i civili, anche stuprando migliaia di donne musulmane.

Accusato il 24 luglio 1995 dal Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia insieme a Radovan Karadzic di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità e per aver attaccato la zona di sicurezza vicino a Srebrenica, per oltre 16 anni Mladic ha potuto godere della libertà protetto sia dalle forze di sicurezza serbe che da quelle serbo-bosniache vivendo tranquillamente allo scoperto vicino Serbia, andando allo stadio e frequentando senza problemi ristoranti e luoghi pubblici a Belgrado.

Poi nel 2011 la svolta: Mladic è una figura che vale cara per il suo Paese e la sua cattura diventa merce di scambio per portare la Serbia alla candidatura come Stato membro dell'Ue.


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Il capo delle milizie serbo-bosniache Radko Mladic, al Tripbunale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia, l'Aja, Paesi Bassi, 22 novembre 2017
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Srebrenica, settembre 1995. A due mesi dal massacro la preghiera sulla tomba di un ragazzo di 11 anni trucidato dagli uomini di Ratko Mladic.
SREBRENICA, BOSNIA AND HERZEGOVINA - JULY 09: A black cat sits between gravestones at the Potocari cemetery and memorial near Srebrenica on July 9, 2015 in Srebrenica, Bosnia and Herzegovina. The newly-identified remains of another 136 victims from Srebrenica massacre will be buried at the ceremony on July 11, 2015 on the 20th anniversary of the massacre. At least 8,3000 Bosnian Muslim men and boys who had sought safe heaven at the U.N.-protected enclave at Srebrenica were killed by members of the Republic of Serbia (Republika Srpska) army under the leadership of General Ratko Mladic, who is currently facing charges of war crimes at The Hague, during the Bosnian war in 1995. (Photo by Matej Divizna/Getty Images)
SREBRENICA, BOSNIA AND HERZEGOVINA - JULY 09: A woman prays at the Potocari cemetery and memorial near Srebrenica on July 9, 2015 in Srebrenica, Bosnia and Herzegovina. The newly-identified remains of another 136 victims from Srebrenica massacre will be buried at a ceremony on July 11, 2015 on the 20th anniversary of the massacre. At least 8,3000 Bosnian Muslim men and boys who had sought safe heaven at the U.N.-protected enclave at Srebrenica were killed by members of the Republic of Serbia (Republika Srpska) army under the leadership of General Ratko Mladic, who is currently facing charges of war crimes at The Hague, during the Bosnian war in 1995. (Photo by Matej Divizna/Getty Images)
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Il comandante delle forze serbe in Bosnia, generale Ratko Mladic. Tra i massimi responsabili della morte di oltre 8000 uomini a Srebrenica.
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Il leader dei Serbo-bosniaci Radovan Karadzic in una fotografia con Mladic e il comandante UNPROFOR Lars Eric Wahlgren. Il processo a carico di Karadzic è ancora in corso.
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Convoglio di profughi in fuga dalla città di Srebrenica assediata dai Serbi di Ratko Mladic.

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9 luglio 2014. Nel 19° anniversario del massacro di Srebrenica, alcuni sarajevesi depongono fiori su un veicolo contenente i resti di altre 175 vittime del genocidio del 1995, identificate negli ultimi 12 mesi. Le salme verranno tumulate venerdì al cimitero e Memoriale di Potocari, alla periferia di Srebrenica, la cittadina dichiarata "zona protetta dell'Onu" in cui i soldati serbi del generale Ratko Mladic sterminarono in pochi giorni oltre 8.000 musulmani. 


La città di Srebrenica

Città, da allora la popolazione musulmano-bosniaca è protetta da 850 caschi blu olandesi, nel ‘95 non ha le forze per opporsi all'avanzata di Mladic. Molte persone fuggono all'attacco rifugiandosi nei boschi, tantissimi, quando le forze serbo-bosniache entrano a Srebrenica, vengono giustiziati nelle piazze o portati via, uccisi nei boschi e sepolti in fosse comuni. A farne le spese saranno gli uomini fra i 14 e i 65 anni.

Le vittime

A oggi sono state identificate oltre 6mila salme di cui 5mila sono state sepolte nel memoriale del massacro a Potocari.

Le due facce del 'Boia di Srebrenica'

In Bosnia-Erzegovina (Republika Srpska a maggioranza serba e Federazione croato-musulmana) Ratko Mladic viene identificato nell’immaginario collettivo con due facce in contrapposizione: per la popolazione serba è un eroe leggendario che ha difeso strenuamente il suo popolo, per i bosniaci musulmani uno dei più feroci criminali di guerra di sempre.

Un mostro per i bosniaci

Per una parte della popolazione, per i bosniaci, per i familiari delle vittime della guerra avvenuta in quel territorio Mladic è colui che ha ordinato il massacro di tutti i maschi adulti e adolescenti. In tutto, più di 8mila persone furono uccise, in quello che fu l’episodio più sanguinoso del conflitto nella ex Jugoslavia, durato dal 1992 al 1995. Senza contare tutte le donne musulmane stuprate dalle milizie di Mladic.

Un mito per i serbi

"Ratko Mladic resta una leggenda per il popolo serbo, un uomo che mise le sue capacità umane e professionali a difesa della libertà del popolo serbo, ovunque esso fosse", ha affermato il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik. Sono tanti i serbi che continuano a considerare Mladic un autentico eroe. Nel suo paese natale di Bozinovic, in Bosnia, la via principale è intitolata a lui e in gran parte delle case sono in bella mostra foto e poster dell'ex generale. E in Serbia non è raro vedere in vendita in mercatini e stand per turisti magliette con il ritratto di Ratko Mladic con su la scritta 'Eroe Serbo'.

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