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Ramazzotti, 'Noi': la recensione dell'album. Per gli innamorati di Eros, prima di tutto

Abbiamo aspettato tanto per avere tra le mani "Noi", il nuovo album di Eros Ramazzotti sugli scaffali dal 13 novembre 2012.

Dopo l'annuncio delle collaborazioni , arrivano le 14 tracce (anticipate dal singolo "Un angelo disteso al sole", con relativo videoclip) che danno vita a un'opera solida, compatta e dal gusto inconfondibile.

Il sound è aggiornato rispetto a "Ali e radici" del 2009 ma Eros mantiene le sue caratteristiche di estrema riconoscibilità. Tanto piano in prima linea, qualche piacevole suono inglese, ballate e testi tradizionali al limite dell'ovvietà.

È così che Eros comunica con il suo pubblico, con un'immediatezza che arriva dritto al cuore, partendo dal concetto del "Noi", un tema sviluppato legando ogni brano a un cantante o a una persona speciale.

Questo disco sarebbe potuto diventare un album di duetti, vista l'intenzione dichiarata nel voler collaborare anche con Jennifer Lopez e Madonna, è un aspetto che si nota soprattutto alla tracklist dove un terzo dell'album presenza contributi esterni che valorizzano e in molti casi toccano l'eccellenza.

Tra l'altro sono proprio le featuring e i duetti i pezzi migliori del disco. Vi chiediamo di porre molta attenzione su "Così", il brano cantato insieme al trio di talenti Il Volo, un pezzo che a sorpresa porta al suo interno una freschezza incantevole. I tre giovani nati sotto l'ala materna di Antonella Clerici sono diventati grandi, in tutti i sensi.

E alla voce incredibile di Nicole Scherzinger, che in "Fino all'estasi" dà una prova vocale che si mescola benissimo con la voce di Eros, senza arie da prima donna, senza urlare. Vi ricordate nel 2010 quando cantò al fianco di Enrique Iglesias nella mitica "Heartbeat"? È riuscita a portare anche in "Noi" il suo tocco di sensualità e classe.

Tornando all'album, in "Noi", tradizione e canone diventano parole chiave per un lavoro inattaccabile visto nel suo complesso, montagne russe dal punto di vista dell'interesse suscitato dal prodotto nelle sue singole tracce.

Molto interessante per esempio è il sound di "Io sono te" e del pezzo "Sotto lo stesso cielo" con gli Hooverphonic, un'operazone a cuore aperto è la canzone "Infinitamente" dedicata a Alex Baroni (è noto, ha lavorato con lui come corista e sono rimasti amici fino alla sua scomparsa nel 2002).

Gli apici emotivi e le sfaccettature che destano curiosità, quindi, non mancano.

Nessuno può dire che questo non sia un album da non avere nel proprio scaffale, soprattutto per i veri fan. Ma vogliamo scoprire e lo vedremo presto dalle classifiche, se si tratterà di un successo (perché lo sarà) molto vincolato alla gigante base di fan, o riuscirà a conquistare nel lungo termine un pubblico più ampio o dopo tutti questi anni, addirittura un pubblico del tutto nuovo.

In ogni caso bisogna essere consapevoli che da un'artista iper affermato di 49 anni non si può e non ci si deve aspettare niente di diverso da quello che è stato e che necessariamente sarà.

C'è chi infatti voleva un sound molto distante dal passato, in aria da rivoluzione, si diceva addirittura più swing, jazz. Ma dai forum e sulle sue pagine web emerge un dato: il segreto di Eros (e del suo successo attuale) non sta troppo nei brani, non necessariamente nelle parole, ma nel suono della sua voce, nell'incanto del suo volto.

Innamorati di Eros, prima di tutto.

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