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ANSA/ANGELO CARCONI
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Quarto, l'inferno del Movimento 5 Stelle

Non si placa la turbolenza dentro e intorno al Movimento 5 Stelle per la vicenda di Quarto.

Dopo la scomunica-espulsione della sindaco Rosa Capuozzo - che Grillo ha ovviamente affidato al blog - e la performance video-streaming dei colonelli Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista, che hanno negato di aver saputo di nessun ricatto o minaccia, la protagonista ha risposto non piegando la schiena e trovando il sostegno dei consiglieri Cinque Stelle in consiglio comunale.

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Capuozzo: "Noi andiamo avanti"
"Il sindaco e i consiglieri sono decisi a continuare. Il nostro senso di responsabilità nei confronti dei cittadini ci impone di amministrare con coscienza e continuare a lavorare per il territorio": questa la dichiarazione ufficiale della pattuglia M5S a Quarto.

Oltre all'attacco del Pd che sottolinea come i 5 Stelle non possano più sostenere di avere il monopolio della questione morale, i grillini devono anche sopportare critiche e ironie per le prestazioni in video di Fico, Di Maio e Di Battista dal quale non sono certo usciti in modo brillante.

Di Battista-Di Maio-Fico: il video sul caso Quarto

E per Luigi Di Maio, candidato premier potenziale, tutta la vicenda rischia di pesare tantissimo in futuro. Lui è il responsabile degli enti locali per il direttorio del M5S, sicuramente ha molta influenza in Campania e non aver capito/visto quel che la camorra stava cercando di ottenere a Quarto getta un'ombra se non altro sulle sue capacità.

Commissione Antimafia
Intanto Rosa Capuozzo sarà ascoltata in audizione il 19 gennaio in commissione Antimafia.
Lo ha stabilito l'ufficio di presidenza della commissione parlamentare Antimafia, riunitosi ieri sera, secondo quanto oggi rendono noto i componenti Cinquestelle della commissione. "Come abbiamo detto e dimostriamo, non arretriamo, vogliamo chiarezza e trasparenza" affermano i parlamentari M5s.

"Abbiamo inoltre avanzato richiesta di audire i sindaci di Portici, Nola, Grumo Nevano, S.Giorgio a Cremano, Marsala e Rombiolo. Ovviamente c'è stata sorpresa da parte di alcuni dei componenti Pd e di altri, perché non conoscevano nessuna delle criticità presenti in questi Comuni" sottolinea Luigi Gaetti (M5S), vicepresidente della commissione Antimafia.

Di Maio: "Capuozzo non mi aveva informato"
"Su Quarto il segnale più importante è che chiediamo le dimissioni al sindaco per dare un segnale alle mafie ed è una cosa che d'ora in poi ci tutelerà nei comuni che amministriamo e amministreremo. Nelle grandi città ci presenteremo con un metodo perfezionato", ovvero "chiederemo alla Direzione investigativa antimafia un parere informale sui nomi".

Lo dice in un'intervista alla Stampa Luigi Di Maio vicepresidente della Camera. "Quarto è un caso particolare", sottolinea: "Con l'estromissione di quasi tutte le liste la camorra aveva perso i suoi riferimenti storici. E nel dirlo mi assumo tutta la responsabilità. Ora la camorra sa che se solo prova a infiltrare le nostre giunte, noi stacchiamo la spina".

"Se altri in passato avessero fatto come noi chiedendo subito le dimissioni oggi le mafie non saprebbero dove sbattere la testa. Noi siamo più credibili e più veloci degli altri perché ci basta il segnale per intervenire". Intervistato dal Mattino, Di Maio spiega che il sindaco Capuozzo non l'ha informato di quanto stava avvenendo. "A Quarto ci hanno votato soprattutto cittadini che con la criminalità non hanno nulla a che fare, ma questa esperienza deve portarci ad alzare ulteriormente la guardia perché De Robbio era un insospettabile, un ufficiale della guardia costiera. Per questo chiederemo alla direzione Antimafia, anche se in maniera informale, di passare al setaccio le nostre liste".

"Se avessimo subito delle infiltrazioni camorristiche e l'amministrazione avesse ceduto alle richieste di De Robbio le darei ragione. Invece l'abbiamo espulso prima che fosse nota l'indagine e dunque stiamo un palmo sopra gli altri partiti, a cominciare al Pd che non ha mai chiesto le dimissioni del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, senza dimenticare i tanti impresentabili nelle loro liste come testimoniato dai certificati antimafia".

Fico: la camorra non ha ottenuto nulla da noi
In un'intervista a Repubblica, dice invece il suo punto di vista Roberto Fico.
"Mai, mai, mai ho pensato che su Rosa (il sindaco di Quarto, ndr) ci fossero pressioni della camorra. Nessuno di noi è venuto a conoscenza di minacce o ricatti, altrimenti avremmo subito denunciato". Il componente del direttorio M5s e presidente della Commissione Vigilanza Rai, sottolinea anche che la camorra dal Movimento "non ha ottenuto nulla" e che questa è' "una vittoria". "Non sapevo di alcuna minaccia o ricatto. Come avrei potuto se e' stata lei stessa - a più riprese - a negare di aver avuto questa percezione?".

"Quando Rosa parla di 'commissariamento' non si riferiva a minacce o intimidazioni. Parlava del capogruppo in consiglio comunale Nicolais che voleva aumentare l'importo dei gettoni di presenza. Su questo aveva chiesto l'intervento di Luigi".

Quanto a De Robbio, "Rosa ci aveva gia' segnalato di avere avuto problemi con questa persona" perché "chiedeva di fare cose opposte a quelle previste dal programma. Come la privatizzazione dello stadio, che è un baluardo anticamorra e che noi vogliamo resti pubblico", dunque l'espulsione del consigliere "e' avvenuta in base alla violazioni del programma segnalate del sindaco con una e-mail allo staff di Beppe". "Noi siamo un Movimento, abbiamo un processo di miglioramento costante anche a seconda degli errori che facciamo. Ma se l'animo di un uomo ti tradisce non c'è regola che possa tenere. Quel che conta e' la risposta che dai, e noi l'abbiamo data".

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