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7 mesi di show e proteste a 5 Stelle in Parlamento

Giuseppe Lama/Ansa

10 settembre 2013 – Dopo il primo sì della Camera all'iter per le riforme costituzionali, il deputato M5S Alessandro Di Battista dà dei «ladri» ai colleghi degli altri partiti facendo il gesto delle manette. «Sbagliavamo quando dicevamo che il Pd è uguale al Pdl - ha tuonato Di Battista - il Pd è peggio del Pdl». 


Giuseppe Lama/Ansa

10 settembre 2013 - Prima della votazione sul comitato per le riforme, tutti i deputati grillini avevano esposto nell'Aula della Camera dei manifestini tricolori con la scritta «No deroga art 138». Dopo l'ordine di rimozione da parte della presidente Laura Boldrini, i pentastellati sono rimasti con le mani in alto, ben visibili.


Maurizio Brambatti/Ansa

7 settembre 2013 - I 12 deputati del M5s che contro l'iter delle riforme avevano occupato per alcune ore il tetto di Montecitorio, escono dal Palazzo con l'enorme striscione che era esposto sulla facciata della Camera.


Massimo Percossi/Ansa

6 settembre 2013 - L'occupazione del tetto di Montecitorio per protesta contro l'iter di riforme costituzionali. 12 parlamentari mostrano lo striscione: “La Costituzione è di tutti” e, sempre dall’alto del Palazzo, lanciano volantini che pubblicizzano l’iniziativa che il Movimento Cinque Stelle intende promuovere fino a domenica nelle piazze italiane per il cosiddetto “Costitution Day”.


Giuseppe Lama/Ansa

17 luglio 2013 - I deputati 5 Stelle lasciano sui banchi del Governo fac-simile di banconote da 500 euro dopo il voto sul Finanziamento Pubblico ai Partiti.


Ettore Ferrari/Ansa

16 luglio 2013 - Il senatore Roberto Cotti indossa una giacca con i colori della bandiera della pace per protestare contro il programma degli F35, nell'aula del Senato.


Twitter/Ansa

10 luglio 2013 - La protesta dei senatori del M5S che in aula al Senato si sono tolti giacca e cravatta contro la decisione della conferenza dei capigruppo di sospendere i lavori al Senato per l'intera giornata su richiesta del Pdl per la vicenda Berlusconi.


Massimo Percossi/Ansa

10 luglio 2013 - Dopo il voto sullo slittamento dei lavori pomeridiani chiesto dal Pdl per le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi, i deputati 5 Stelle hanno gridato contro i colleghi del Pd, colpevoli di aver approvato la sospensione, "venduti, servi". Sempre per protesta una ventina di deputati si è seduta in terra in piazza Montecitorio, proprio davanti all’ingresso principale.


Giuseppe Lama/Ansa

26 giugno 2013 - Deputati M5S espongono foto di bombardamenti durante l'intervento di Maria Edera Spadoni alla Camera sull'esame delle mozioni sul cacciabombardiere F35.


Maurizio Brambatti/Ansa

22 aprile 2013 - I capigruppo del M5S al Senato, Vito Crimi, e alla Camera, Roberta Lombardi, ripresi da dietro durante uno degli applausi dei deputati e senatori al discorso del presidente rieletto Giorgio Napolitano alla Camera. Nessuno dei parlamentari grillini si è alzato in piedi o ha applaudito il capo dello Stato.


Angelo Carconi/Ansa

20 aprile 2013 - Vito Crimi e Luigi di Maio a Piazza Montecitorio partecipano alla protesta in piazza Montecitorio contro la rielezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Il Movimento 5 Stelle ha sostenuto, fino all'ultima votazione, il nome di Stefano Rodotà.


Blog Grillo/Ansa

15 marzo 2013 - "Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno". Così avevano minacciato di voler fare i neo parlamentari 5 Stelle e alla prima seduta del Senato si sono presentati in Aula armati di apriscatole con affianco una spilletta del Movimento e i tesserini parlamentari dei senatori Maurizio Buccarella, Barbara Lezzi e Daniela Donno.


Una cosa bisogna ammetterla: ai parlamentari grillini non manca certo la fantasia. Dal giorno del loro ingresso nei Palazzi del Potere, senatori e deputati del Movimento 5Stelle sono diventati gli specialisti della protesta. Rumorosa o silenziosa, colorata, esagerata, a volte maleducata: dal rimanere seduti davanti a Giorgio Napolitano appena rieletto a fare il gesto delle manette verso gli altri colleghi, non si sono fatti, e non ci hanno fatto, mancare niente. "E' l'unico modo che abbiamo per attrarre l'attenzione dei media su certi argomenti come l'attacco in atto contro la nostra Costituzione" spiega a Panorama.itFilippo Gallinella, il deputato umbro che insieme ad altri 11 "cittadini" (non sopportano di essere chiamati "onorevoli") ha occupato il tetto di Montecitorio contro l'avvio dell'iter di riforme costituzionali votato dalla Camera. E che, lamentandosi del disinteresse dei giornalisti per il loro lavoro, punzecchia anche la cronista: "Mi avevi promesso che la prossima volta che ci saremmo sentiti avremmo parlato di agricoltura - sono fatti così: se la legano al dito - e adesso sei in debito due volte".

Una delle tante iniziative - quella di occupare il tetto del Parlamento come i cassintegrati a rischio licenziamento - proposte in assemblea e approvate, giura Gallinella, sempre all'unanimità. "Si decide cosa fare e poi ci si dividono i compiti, questa volta, per esempio, è toccata a me". E non c'è mai nessuno che magari vorrebbe, per imbarazzo, tirarsi indietro o che si sia pentito di qualcosa? "No, mai". Sono certi, loro, di non aver mai esagerato e che piuttosto sia questo governo a farlo volendo "violentare la Costituzione". "Iviolenti non siamo noi che saliamo sui tetti - rivendica con orgoglio Gallinella - ma chi già parla di presidenzialismo". 

E quindi quando vi calmerete? "Quando ci sarà un governo 100% 5 Stelle", allora mai..."Chi può dirlo? Magari Napolitano cambia idea. Intanto decide tutto lui, no?". Impertinenti fino alla fine, questi grillini, al punto che se pure si ritrovassero a governare da soli finirebbero, con ogni probabilità, a protestare anche contro loro stessi.

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